Abodi: «Sui grandi eventi non è più tempo di convegni, dobbiamo pensare ai fatti»

Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, traccia il punto della situazione sui grandi eventi sportivi che attendono l’Italia nel prossimo futuro.

Andrea Abodi
Il nodo dell'impiantistica sportiva
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«Prima di parlare di grandi eventi, occorre parlare di impianti ma stadi e arene non sono solo un tema di economia sportiva, ma anche cittadina. Ecco, su questi temi siamo rimasti troppo indietro e non è più tempo di soli convegni e interviste, ma di fatti».

Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, traccia il punto della situazione sui grandi eventi sportivi che attendono l’Italia nel prossimo futuro.

Dal primo – sempre più vicino – appuntamento con i Giochi invernali di Milano Cortina 2026, passando per i Giochi del Mediterraneo, fino a Euro 2032.

«Combattiamo contro il tempo» è la prima affermazione che il ministro dà in risposta a Milano Cortina, in una lunga intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
«Abbiamo raccolto il testimone nell’ottobre del 2022 e dato un impulso forte, costituendo una cabina di regia e gruppi di lavoro specializzati. Oggi vediamo più vicino l’obiettivo del pareggio di bilancio per quanto attiene all’organizzazione, obiettivo economico per me categorico. Le notizie di cronaca negative non aiutano nel rapporto con i partner commerciali, ma ci sono altri quattro accordi alla firma e contiamo alla fine di superare del 5% il budget di ricavi fissato a 525 milioni».

Abodi grandi eventi sportivi: il nodo degli impianti

Ma non sono solo i rapporti commerciali a impensierire il titolare del dicastero per lo Sport: c’è anche il capitolo infrastrutture. «se ne sta occupando la società Infrastrutture Milano Cortina – prosegue -, abbiamo dovuto registrare i rincari delle materie prime che ci hanno portato ad alzare i costi previsti da 3,6 miliardi a 4. La parziale redistribuzione delle commesse anche su Anas ha aiutato a velocizzare gli affidamenti su alcune opere pubbliche. In ogni caso realizzeremo tutte quelle incluse nel masterplan, certo alcune dopo i Giochi, ma comunque resteranno un’eredità a beneficio del territorio e del turismo. Sulla pista di bob, slittino e skeleton di Cortina siamo in lieve anticipo sul cronoprogramma. Visito i cantieri ogni 45 giorni e sono certo che avremo impianti all’avanguardia sul piano tecnologico e ambientale, soprattutto per garantire eredità positive, anche di carattere sportivo. La pista di Cortina, in particolare, sarà un impianto aperto anche alla dimensione amatoriale e del divertimento, cruciale per la redditività».

Strutture sportive: moderne, a carattere polifunzionale e realizzate all’insegna della sostenibilità ambientale. Questo, in sintesi, il mantra che va per la maggiore quando si tratta di assegnare Giochi Olimpici o competizioni calcistiche continentali o mondiali.

Ed è su questo fronte che l’Italia riscontra le maggiori difficoltà. «Lo trovo mortificante ma è così: senza un grande evento risulta molto difficile realizzare nuovi stadi o altre strutture sportive. Ho costituito con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti un gruppo di lavoro tecnico del quale fanno parte Cdp, Invimit, Sace, Credito sportivo e culturale e Sport e salute, in modo da configurare strumenti finanziari e soluzioni amministrative efficaci, affinché nessuno abbia più alibi. Dal punto di vista del portafoglio delle opportunità stiamo lavorando su fondo immobiliare, equity, garanzie, contributi in conto interessi, strumenti commissariali, semplificazioni e incentivi, pensando di utilizzare al sud gli strumenti della Zes unica».

Abodi grandi eventi sportivi: una regia allargata

E se in questa prima fase al tavolo siede “solo” la Figc, in quella che il ministro definisce “seconda fase”«ci saranno la Federbasket e la Federvolley per i nuovi palazzetti e poi il golf per sviluppare il turismo golfistico post Ryder Cup. Abbiamo già fatto audizioni con i comuni e i club per gli stadi di Firenze, Bologna, Parma, Empoli e Cagliari. Stiamo portando avanti un trilaterale con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il presidente Aurelio De Laurentiis. Proseguiremo con Milano, Roma, Verona, Genova, Bari e Palermo. Da questo pacchetto usciranno gli stadi per Euro 2032».

Un’altra pagina, per certi versi ancor più delicata, riguarda i Giochi del Mediterraneo, previsti a Taranto – inizialmente nel 2025 – e dunque procrastinati al 2026.
«Mancavano progetti cantierabili e risorse per la spesa corrente quando abbiamo preso il dossier in mano. Siamo ripartiti con un nuovo comitato insieme alla Regione Puglia, il Comune di Taranto e il Coni, abbiamo rielaborato il masterplan, indicato un commissario e raddoppiato gli stanziamenti: adesso corriamo».

Ma non ci sono solo mancanze e difficoltà nel modello sportivo italiano. «L’Italia è l’unica Nazione al mondo ad avere una banca pubblica dedicata allo sport, l’ICSC che ho avuto l’onore di presiedere – puntualizza Abodi –, con competenze da poco allargate alla cultura, e anche una società di scopo, Sport e Salute, soggetto attuatore delle politiche pubbliche dedicate al rapporto tra sport e scuola, salute, sociale e sostenibilità, svolgendo anche il ruolo di piattaforma tecnica e stazione appaltante. da ministro senza portafoglio, rivendico l’unicità al mondo del nostro sistema sportivo, partendo dal modello di finanziamento determinato dal reinvestimento da parte dello Stato del 32% della fiscalità generata ogni anno dallo Sport. Un minimo garantito di 410 milioni che per il 2024 avrà un surplus di 154 milioni, a dimostrazione della significativa crescita di questa componente».

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