Giocare, da protagonista, ben oltre i 40 anni in NBA era uno degli obbiettivi annunciati di LeBron James. Ma farlo aggiudicandosi anche il massimo salariale unisce il valore del giocatore a quello del business man.
Il fuoriclasse ha infatti rinnovato l’accordo con i Los Angeles Lakers non per una ma per ben due stagioni – che lo porterebbe a calcare i parquet a 41 anni – per un ingaggio complessivo di 104 milioni di dollari.
L’accordo, oltre a toccare il massimo salariale, prevede un’opzione di rinnovo al termine della stagione 2024/25 per un ulteriore anno e non prevede trade, ossia non potrà essere scambiato con altre franchigie.
Nonostante al termine della stagione fosse svincolato non vi erano grandi dubbi che rinnovasse e che lo facesse con i Lakers nei quali milita dal 2018.
Le incognite, se così si possono chiamare, riguardavano la richiesta economica e la durata del contratto: richieste entrambe esaudite.
Ma non solo.
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LeBron rinnova Lakers: le richieste oltre l’ingaggio
Per fare restare a Los Angeles LeBron hanno acconsentito ad altri suoi “desideri”.
In prima battuta è stato scelto con la chiamata numero 55 del Draft 2024, un giovane che ha militato solo una stagione all’università del Southern California, con risultati altalenanti, che di nome fa Bronny ma di cognome James: il primogenito di LeBron.
Ma essere il primo a giocare in NBA nella stessa squadra con il proprio figlio al top player non poteva bastare.
Così ha “imposto” ai Lakers anche una seconda conditio per garantire la sua permanenza: l’ingaggio come nuovo allenatore di JJ Redick, amico e partner di podcast di LeBron, indubbiamente appassionato di basket ma senza alcuna esperienza, alla prima panchina assoluta da professionista.
Condizioni sulle quali ai vertici dei Lakers devono esser passati sopra – al netto di possibili mal di pancia – pur di assicurarsi la permanenza di LeBron, che a L.A. ha portato solo un titolo – rispetto ai suoi quattro anelli personali – ma è l’unico giocatore ad aver superato i 40mila punti in carriera, oltre a essere un “brand” conosciuto in tutto il mondo.
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