Montezemolo: «Non aver giocato a rugby un mio grande rimpianto, lo seguo da tutta la vita»

L’attuale presidente Telethon interviene al riepilogo “Attività Internazionale Inverno 2024” della FIR: l’occasione per presentare la collaborazione con la Federazione, in un accordo pluriennale.

Luca Cordero di Montezemolo
EVENTO FIR
Luca Cordero di Montezemolo (Photo by Andrea Staccioli/Insidefoto)

«Uno dei miei più grandi rimpianti è quello di non aver mai giocato a rugby. La mia stazza non me lo permetteva. Nonostante ciò, lo seguo da tutta la vita e non mancherò al Sei Nazioni 2025 qui all’Olimpico». Parola di Luca Cordero di Montezemolo, attuale presidente del Cda di Telethon.

L’ex presidente Ferrari, in occasione della conferenza stampa FIR per il riepilogo dell'”Attività Internazionale inverno 2024“, ci tiene a ringraziare la Federazione per l‘accordo di collaborazione firmato. «Vincere è difficile, ma programmare ancora di più. Voglio fare i complimenti allo staff dirigenziale e al c.t. Quesada. Ritengo che con il rugby abbiamo in comune la meta». 

Parole non scontate per un personaggio la cui impronta rimarrà indelebile nella storia della “Rossa” di Maranello. Ma non solo, poiché Montezemolo ha ricoperto cariche di altissimo livello nel panorama sportivo nazionale.

Tra le altre, ha ricoperto la carica di direttore generale negli iconici mondiali di “Italia ’90“, è stato vicepresidente esecutivo della Juventus e vicepresidente onorario del Bologna calcio.

La sua presenza all’evento targato FIR, e alla collaborazione pluriennale presentata, lo riavvicina al mondo sportivo, da sempre un suo pallino. Dopo le esperienze in Ferrari e nei club calcistici sopracitati, è stato anche presidente del Comitato promotore della candidatura di Roma a città organizzatrice dei Giochi estivi del 2024.

Innocenti, FIR: «Nel prossimo quadriennio dobbiamo vincere il Sei Nazioni: non è impossibile»

A condividere la scena con Montezemolo il presidente FIR, Marzio Innocenti, che ci ha tenuto a sottolineare: «la Federazione è un’associazione che insegue risultati, prima di tutto, sportivi ma anche sociali. La collaborazione con Telethon va pienamente in questa direzione».

La conferenza stampa, tenutasi allo stadio Olimpico di Roma, ha posto l’attenzione sull’andamento delle Nazionali di rugby nel primo trimestre 2024. Non poteva essere altrimenti che il focus fosse puntato sui risultati incoraggianti della massima delegazione maschile.

«E’ stato il miglior Sei Nazioni di sempre. Grande merito a Quesada e alla struttura federale. Non dobbiamo però adagiarci, dobbiamo mantenere il livello, battendo tutte le squadre dietro a noi nel ranking. Raggiungeremo la completa maturazione, vista l’età media bassa della squadra (n.d.r. 22-23 anni), tra il 2026-27. Abbiamo portato a termine due grosse novità quest’anno: abbiamo vinto una partita contro una squadra al massimo delle sue potenzialità (n.d.r. la Scozia); l’Italia non aveva mai vinto nella sua storia una partita in totale “controllo”: con il Galles è stato così. Obiettivo strategico del prossimo quadriennio: vincere il Sei Nazioni, difficile ma non impossibile», ha annunciato Innocenti.

Dalla Nazionale maggiore maschile, passando per quella femminile che «è sempre stato il fiore all’occhiello. Ora siamo in un cambio generazionale. Siamo al livello delle altre, a parte l’Inghilterra che fa storia a sé». Menzione anche per la Nazionale U20, capace di fare imprese eclatanti come con la Francia ma anche sottovalutare e perdere l’incontro con il Galles.

Il movimento rugbistico italiana non vuole smettere di stupire, preparandosi al meglio verso il Sei Nazioni 2025.

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