Da Bank of America a Barclays, passando per Goldman Sachs e Morgan Stanley, gli analisti sono concordi. Questo sarà l’esercizio peggiore dal 1999 per Nike, nonostante un fatturato annuo da 51 miliardi di dollari.
Come riporta l’edizione odierna di Milano Finanza, le prospettive di vendita per il 2024 sono deludenti. La crescita è stimata solamente dell’1% e rappresenta l’esercizio peggiore degli ultimi 25 anni della società, escludendo le annate condizionate dalla recessione globale nel 2010 (-1%) e dalla pandemia nel 2020 (-4%).
Questa frenata ha portato a tagli previsti da 2 miliardi di dollari per i prossimi tre anni, attraverso precise misure da adottare: riduzione della fornitura di alcuni prodotti, miglioramento della catena di fornitura, aumento dell’uso dell’automazione e taglio del 2% del personale. Una mossa che coinvolge oltre 1.600 posti di lavoro, con buonuscite monstre tra i 400 e i 450 milioni di dollari.
Per rialzarsi, il 2024 di Nike si può riassumere in due principali strategie da seguire: confermare le maggiori fonti di ricavo attuali e contrastare la concorrenza sempre più agguerrita.
Nike stime 2024 – Il rebus Barcellona
Il calcio è stimato essere lo sport di squadra più redditizio a livello globale, assieme al basket. Si stima che generi tra i 2 e i 3 miliardi annui e, per questo, Nike è da sempre fortemente presente nel settore.
Un 2024, come detto, di importanti difficoltà economiche e, a complicare le cose per il colosso di Beaverton, arriva anche la probabile interruzione della storica partnership con l’FC Barcellona, attiva da 26 anni. Il club catalano starebbe valutando il termine anticipato dell’accordo attuale, in vigore fino al 2028, che vale 105 milioni di euro annui.
Puma è già alle porte e avrebbe messo sul piatto un’offerta da 216 milioni a stagione, più del doppio dell’accordo attuale con Nike. Il fatto che uno degli accordi di sponsorizzazione tecnica più longevi, e redditizi, degli sport professionistici sembri essere in pericolo, non fa che aumentare le incertezze sull’anno corrente del colosso statunitense.
Nike stime 2024 – La concorrenza di Adidas, On Holding e Hoka
La posizione da leader mondiale del colosso statunitense è fortemente in discussione. Dal gennaio 2023, le azioni di Nike sono scese di oltre il 20% in borsa mentre le quote dei competitor come Adidas, On holding, il brand partecipato da Roger Federer, e Deckers, la controllante di Hoka, sono cresciute in maniera vertiginosa.
Il colosso tedesco ha visto un incremento medio del 30%, nonostante l’interruzione del legame con Kanye West, grazie a nuovi modelli lanciati sul mercato.
La freschezza dei nuovi marchi On Holding e Hoka ha pagato sul mercato mondiale. Ad esempio, il gruppo svizzero ha avuto picchi di miglioramento del 70%. Parallelamente la società californiana, proprietaria di Hoka, sta vivendo il momento migliore della sua storia: il prezzo delle azioni sta toccando il suo massimo storico da un anno a questa parte, con una crescita, negli ultimi sei mesi, superiore al 100%.
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