La stagione del ciclismo è ufficialmente iniziata e, come da tradizione le e strade della Penisola e più in generale della Vecchia Europa, saranno protagoniste di un 2024 ricco di eventi.
Partendo dall’Italia, il mese di marzo è universalmente noto come il mese delle classiche. Percorsi mozzafiato, asfalto, ghiaia, discese da urlo e una temperatura che da un giorno all’altro può variare dando quel senso di imprevedibilità che tanto affascina gli appassionati di ciclismo.
La stagione delle Classiche: tra le “giovani” e le Monumento
Il primissimo appuntamento è per la corsa più giovane ma anche quella che sta appassionando sempre più ciclisti. Strade Bianche sta occupando pian piano sempre più prestigio e la vittoria mozzafiato e senza eguali di Tadej Pogacar degli scorsi giorni ne è una prova tangente.
Tra le suggestioni dei colli senesi e un arrivo in trionfo in Piazza del Campo, Strade Bianche fa parte dell’UCI World Tour dal 2009 con Fabian Cancellara che detiene il record di tre successi.
In corso in questi giorni la Tirreno-Adriatico: dal Lido di Camaiore si arriva a San Benedetto del Tronto per un totale di 1.119 km e punte di 1.521 come il Valico di Castelluccio. Una storia più longeva rispetto alle Strade Bianche con anche la firma di Vincenzo Nibali, vincitore per ben due anni consecutivi (2012 e 2013).
La corsa è nota soprattutto per il trofeo, il famoso tridente di Nettuno.
Tocca poi a Milano prendersi la scena del ciclismo che conta. Si comincia con la Milano-Torino, arrivata alla 105esima edizione e dal percorso per lo più longilineo e quindi adatto alla velocità. L’ultimo italiano a trionfare fu Diego Rosa nel 2015, mentre il record di vittorie appartiene ancora a Costante Girardengo con cinque successi, di cui l’ultimo nel 1923.
Arrivano le Classiche: la stagione ciclistica 2024 è pronta a partire
La stagione delle Classiche: le 5 Monumento
Dopo la Milano-Torino è la volta della celebre “Classicissima”, la Milano-Sanremo. Conosciuta anche come “La Primavera”, il percorso prevede 300 km il che la rende la gara più lunga.
La partenza sarà inedita visto che toccherà a Pavia ospitare i blocchi di avvio per poi terminare nella consueta cornice di Via Roma a Sanremo.
Van der Poel è il detentore del titolo del 2023, mentre l’ultimo italiano a far suonare l’inno di Mameli è stato Vincenzo Nibali nel 2018. Le classiche monumento poi spiccano il volo verso il Nord Europa: si parte col Giro delle Fiandre con inizio fissato per il 31 marzo e partenza da Anversa.
Alcune novità nel tracciato con l’aggiunta di un pavè, mentre restano identici i muri confermando dunque la tripla scalata dell’Oude Kwaremont e la doppia del Paterberg. Campione in carica Tadej Pogacar, mentre il record di vittorie se lo dividono ben sei corridori tra cui il nostro Fiorenzo Magni con 3 successi, unico a siglare una tripletta consecutiva che gli ha valso il soprannome di “Leone delle Fiandre”.
Ad aprile tocca alla terza classica, la Parigi-Roubaix, arrivata alla 120° edizione.
Definita “la regina delle classiche” e anche “l’inferno del Nord” per il percorso che presenta difficoltà notevoli nonostante un tratto pressoché pianeggiante. Ultima delle classiche del pavé, dal 1896 al 1965 la corsa partiva da Parigi e terminava nel velodromo di Roubaix.
Dal 1977 a oggi invece inizia dalla città di Compiègne (a circa 60 km a nord-est della capitale). Recordman sono i due corridori belgi Roger De Vlaeminck e Tom Boonen (ultimo successo nel 2012).
L’Italia ha collezionato 14 vittorie nella corsa “regina”, l’ultima storica con Sonny Colbrelli nel 2021, mentre il miglior risultato lo detiene Francesco Moser che guida la classifica con tre trionfi (1978, 1979 e 1980).
Il quarto appuntamento stagionale ospita la corsa più antica tra le “monumento”: la Liegi – Bastogne – Liegi.
Quest’anno si correrà la 110° edizione della “Doyenne”, la “Decana” della quale il primatista assoluto resta Eddy Merckx con 5 successi; la corsa era chiamata un tempo “course des italiens” per via dei numerosi trionfi dei nostri corridori (12).
Il simbolo della Liegi è La Redoute, una collina di 300 metri di altitudine ma con una pendenza media del 7,4% e massima anche del 22% lungo i 2,3 km di salita.
L’ultima corsa monumento torna a fare tappa in Italia con il Giro di Lombardia. Nota per circa 70 anni come il “Mondiale d’Autunno”, nel 2006 ha festeggiato il centenario con la vittoria di Paolo Bettini, uno dei sei ad aver vinto il Lombardia subito dopo la laurea di Campione del mondo di ciclismo. Il recordman è Fausto Coppi con 5 successi, mentre Bartali detiene il maggior numero di podi (nove, con tre vittorie, due secondi posti e due terze piazze).
I grandi vincitori: da Merckx al duello Pogacar-Van der Poel
Pogacar, Van der Poel ed Evenopoel. Loro tre si sono divisi le cinque classiche monumento del 2023. Ma il plurititolista è Eddy Merckx con ben 19 vittorie di cui 7 nella Milano-Sanremo e 5 nella Liegi – Bastogne – Liegi. Sono soltanto tre i corridori che si sono aggiudicati almeno una volta tutte e cinque le corse e sono tutti belgi: Eddy Mercxx, Roger De Vlaeminck e Rik Van Looy. Nella graduatoria per nazione è il Belgio a detenere il maggior numero di vittorie con 221 con l’Italia che segue a ruota con 157.
Ma l’epoca moderna ha già incoronato e lo farà ancora per molti anni due campioni che rincorrono e macinano record su record. Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel stanno cannibalizzando la scenda del ciclismo attuale. Per lo sloveno sono cinque i successi nelle classiche monumento: 1 Giro delle Fiandre (2023), una Liegi – Bastogne – Liegi nel 2021 e ben tre trionfi consecutivi al Giro di Lombardia dal 2021 ad oggi.
Per l’olandese invece sono quattro i successi totali di cui due nel 2023: sua la Milano – Sanremo e la Parigi – Roubaix, mentre sono due i trionfi nel Giro delle Fiandre (2020 e 2022).