MotoGP 2024 al via: ecco tutto quello che c’è da sapere

Ai nastri di partenza il campionato 2024 della MotoGp. Un viaggio lungo 9 mesi, in 18 Paesi, con 42 gare (tra tradizionali e sprint) per 21 week end.

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La regina delle due ruote
Credit image: Studio Milagro / DPPI / Panoramic / Insidefoto

Una sfida lunga 9 mesi con 21 week end e 42 gare, tra sprint e tradizionali. Dopo l’avvio della stagione di F1, si alza il sipario anche sulle due ruote, con la MotoGP (e le classi minori Moto2 e Moto3) pronte ad andare in scena con il Gp del Qatar il 10 marzo.

Quella che si apre sul tracciato di Lusail sarà una stagione speciale per la MotoGP considerando che si tratta della 75esima edizione della massima competizione motociclistica, disputatasi per la prima volta nel 1949.

Stagione 2024 MotoGp: il calendario

Un mondiale che alza ancor di più l’asticella in termini di Paesi coinvolti, ben 18 e appuntamenti che superano i 40 della passata stagione (39 poi quelli effettivi per via della mancata sprint in Australia causa maltempo) e che potevano salire a 44 se non ci fosse stato il forfait del Gp d’Argentina.
Resta ancora un punto interrogativo sul Gp del Kazakistan, in calendario nel week end del 14-16 giugno, per via dell’omologazione del circuito di Sokol.

Tuttavia, se questo appuntamento dovesse saltare, a differenza della passata stagione, vi è già un rimpiazzo ufficiale, con il circuito di Balaton, in Ungheria, pronto a entrare in calendario.

Confermato il doppio appuntamento italiano, con il Gp d’Italia, in scena al Mugello il 2 giugno e il Gp di San Marino, sul circuito di Misano, l’8 settembre.  

Il calendario completo:

  1. Gp Qatar – 10 marzo (Lusail)
  2. Gp Portogallo – 24 marzo (Portimao)
  3. Gp Americhe – 14 aprile (Austin)
  4. Gp Spagna – 28 aprile (Jerez)
  5. Gp Francia – 12 maggio (Le Mans)
  6. Gp Catalogna – 26 maggio (Barcellona)
  7. Gp Italia – 2 giugno (Mugello)
  8. Gp Kazakistan – 16 giugno (Sokol)
  9. Gp Olanda – 30 giugno (Assen)
  10. Gp Germania – 7 luglio (Sachsenring)
  11. Gp Gran Bretagna – 4 agosto (Silverstone)
  12. Gp Austria – 18 agosto (Spielberg)
  13. Gp Aragon – 1 settembre (Alcañiz)
  14. Gp San Marino – 8 settembre (Misano)
  15. Gp India – 22 settembre (Greater Noida)
  16. Gp Indonesia – 29 settembre (Mandalika)
  17. Gp Giappone – 6 ottobre (Motegi)
  18. Gp Australia – 20 ottobre (Phillip Island)
  19. Gp Thailandia – 27 ottobre (Buriram)
  20. Gp Malesia – 3 novembre (Sepang)
  21. Gp Valencia – 17 novembre (Valencia)

Stagione 2024 MotoGp: le novità tecniche

In termini di introduzioni tecniche la stagione non farà cambiare un drastico cambio di passo. In primo luogo perché l’impianto attuale non ha risparmiato colpi di scena e ha tenuto viva la suspence con il mondiale piloti assegnato all’ultima gara e, in seconda battuta, perché la rivoluzione tecnica ha già una data prefissata, ossia la stagione 2027.

Per questo campionato vi sarà tuttavia una novità per quanto riguarda il carburante che, dovrà prevedere l’uso di combustibili non fossili in una misura del 40%. Nel 2027 invece, quando le cilindrate saranno ridotte a 850cc, l’incidenza del carburante non fossile salirà al 100%.

Stagione 2024 MotoGp: i protagonisti e gli outsiders

Tra i 22 piloti schierati, in una sfida che vede ancora contrapposta la scuola italiana a quella spagnola (16 piloti dei due paesi sui 22 in griglia) l’uomo da battere resta Francesco “Pecco” Bagnaia che in sella alla sua Ducati ufficiale ho conquistato due mondiali consecutivi.

Ma il novero dei pretendenti all’iride può considerarsi ancora più ampio rispetto allo scorso anno. Se il rivale della stagione 2023, Jorge Martin, farà di tutto per dimostrare quanto questo possa essere il suo anno, non staranno di certo a guardare il compagno di Pecco in Ducati factory, Enea Bastianini, e ancor meno Marco Bezzecchi sulla sua Ducati VR46.

Resta da capire inoltre come si troverà Marc Marquez sulla Ducati del Team Gresini, dopo 11 stagioni in Honda e se il campione 2021, Fabio Quartaro, troverà un feeling con la sua Yahmaha.

Le squadre in griglia:

  • Aprilia Racing (Maverick Vinales e Aleix Espargaro)
  • Ducati Lenovo Team (Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini)
  • Gresini Racing Moto GP (Alex Marquez e Marc Marquez)
  • LCR Honda (Johan Zarco e Takaaki Nakagami)
  • Monster Energy Yamaha (Fabio Quartararo e Alex Rins)
  • Pertamina Enduro VR46 Racing Team (Fabio Di Giannantoio e Marco Bezzecchi)
  • Prima Pramac Racing (Franco Morbidelli e Jorge Martin)
  • RedBull GASGAS (Pedro Acosta e Augusto Fernandez)
  • RedBull KTM Factory Racing (Brad Binder e Jack Miller)
  • Repsol Honda Team (Luca Marini e Joan Mir)
  • Trackhouse Racing (Raul Fernandez e Miguel Olivera)

Sul gap delle giapponesi potrebbe essere servito l’intervento delle concessioni nei test pre – campionato. Le due scuderie del Sol Levante, hanno potuto infatti – e potranno farlo anche nel corso della stagione – contare su test privati, wild card e un maggior numero di gomme – ma anche motori e pacchetti aerodinamici – rispetto alle avversarie.

Questo perché, per ridurre il distacco dalla avversarie – leggersi DucatiDorna, società che gestisce le competizioni delle due ruote, ha introdotto nuove concessioni e suddiviso i costruttori in quattro cluster decrescenti in base ai punti ottenuti nella passata stagione.

Se questa soluzione porterà una maggiore rivalità anche tra i costruttori, sarà il verdetto della pista a decretarlo. Quel che è certo è che la stagione passata, se nelle sfide tra piloti non si è di certo risparmiata, in termini di costruttori è stato un assolo – o quasi – Ducati, con qualche incursione Aprilia e Ktm.

Di certo le intuizioni di casa Dorna, seppur spesso criticate, non si sono rivelate poi sbagliate. L’introduzione della sprint race del sabato ha sottoposto indubbiamente i piloti agli straordinari – con tutti i rischi connessi – ma ha anche garantito maggiore competitività nel week end di gara e hanno permesso di colmare sia la stagione a porte chiuse dovuta alla pandemia, sia l’addio alle due ruote dell’icona planetaria Valentino Rossi, comportando nella passata stagione, 3milioni di spettatori paganti nei circuiti e una crescita del +33% in termini di fatturato, grazie a nuove sponsorship e diritti televisivi.

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