Pinarello: la bici di Ganna per il record? Ecco quanto è costata

Il record dell’ora del ciclista di Verbania è anche un successo dell’industria italiana e di una storica casa trevigiana, la Pinarello, che ha creduto in Ganna e sulle sue gambe ha investito tempo e denaro.

Filippo Ganna
Made in Italy
Insidefoto

C’è un pezzo importante di made in Italy dietro il record dell’ora conseguito da Filippo Ganna. La bicicletta su cui il ciclista di Verbania nel velodromo di Grenchen, in Svizzera, ha polverizzato il precedente primato, è infatti stata prodotta da una storica casa italiana, la trevigiana Pinarello, che ha creduto in Ganna e sulle sue gambe ha investito tempo e denaro.

«L’idea è nata a fine febbraio», ha spiegato a Repubblica Fausto Pinarello, figlio di Giovanni, il fondatore dell’azienda di Villorba, «mi hanno chiamato quasi nello stesso momento Carsten Jeppesen, l’uomo che gestisce le relazioni di Ineos (la squadra di Ganna, ndr) con i suoi fornitori, e Dario Cioni, l’allenatore di Pippo. La loro intenzione era quella di centrare un record che durasse nel tempo, che si facesse ricordare».

L’omologazione Pinarello è al quarto record della sua storia dopo quelli di Indurain, Wiggins e Bigham. «Al tempo di Miguel, quando creammo la sua Espada, la bici del futuro, avevamo maggiore libertà di manovra nel disegno e nell’uso dei materiali. Poi l’Unione ciclistica internazionale ha stretto moltissimo le maglie regolamentari. Per la bicicletta di Ganna abbiamo comunque collaborato giorno dopo giorno con loro. Le criticità maggiori si sono rivelate lo spessore dei tubi del telaio, che deve essere non inferiore a un centimetro, e l’utilizzo dei “tubercoli”, le protuberanze nate dallo studio sulle pinne delle megattere».

C’era un’equipe di sei ingegneri, tutti under 40 e tutti trevigiani, al servizio del record. «Il telaio della Bolide F HR 3D era di una lega di alluminio, scandio e magnesio – prosegue Pinarello – un materiale non nuovo ma per la prima volta il telaio di una bici totalmente prodotto con una stampante 3D è stato omologato dall’Uci. Se avessimo dovuto produrla con il classico stampo in carbonio ci avremmo impiegato 12 mesi. Tutta l’operazione, tra produzione della bici, ore in galleria del vento, sviluppo dei materiali e marketing, è costata quasi 400mila euro».