America's Cup 2027: cantieri aperti a Bagnoli per la vela e il futuro di Napoli

Da area industriale dismessa a polo della vela mondiale: l’ex Italsider diventa il teatro della competizione velica più prestigiosa. Investimenti per centinaia di milioni e duecento operai al lavoro.

Bagnoli Napoli
Area pronta nel 2026
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Dove un tempo sorgevano capannoni inquinati da idrocarburi e la famigerata colmata carica di veleni, tra meno di due anni si sfideranno le imbarcazioni più tecnologiche del mondo. Bagnoli, il quartiere simbolo del degrado post-industriale napoletano, si prepara a ospitare l’America’s Cup 2027, trasformando decenni di ritardi in un’opportunità di rigenerazione urbana senza precedenti.

Il cronoprogramma: estate 2026 per le opere strategiche

«Il cronoprogramma degli interventi prevede che la parte relativa alle opere a mare e a quelle sulla colmata saranno completate nell’estate del 2026», scrive il sindaco e commissario straordinario Gaetano Manfredi nella relazione consegnata al Governo. Per le opere ancillari, invece, la previsione è per la primavera del 2027, in tempo per accogliere equipaggi e spettatori della competizione velica.

Duecento operai sono già al lavoro sul sito dell’ex Italsider, di cui duecento provenienti dal territorio. I cantieri procedono su tre direttrici parallele: opere a mare, interventi a terra e infrastrutture di collegamento.

Concluse le demolizioni dell’ex mensa e degli uffici Italsider, ridotti a ruderi dopo decenni di abbandono, nei prossimi giorni partiranno le attività preparatorie per l’abbattimento del vecchio pontile centrale.

La colmata: da “panettone” tossico a base operativa

Il cuore pulsante della manifestazione sarà proprio la colmata, quel terrapieno artificiale che per anni è stato considerato uno dei simboli più inquietanti del disastro ambientale napoletano.

«La messa in sicurezza si sta facendo con la tecnica del capping: quattro metri di strati di materiale impermeabile per prevenire infiltrazioni e contaminazioni», spiega Il Mattino. Un “tappetino” geotessile di protezione e uno strato di terreno vegetale copriranno l’area, rendendola idonea a ospitare gli hangar e le dotazioni tecniche dei team.

L’area della colmata interessata dagli interventi si estende per circa 19,5 ettari e comprenderà la Technical base area destinata ai team, oltre al Village con intrattenimento e ristorazione. Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, «il progetto è concepito per rendere l’area pienamente idonea alle esigenze dei team, garantendo la reversibilità degli interventi e la continuità con il progetto di bonifica del Parco urbano e del waterfront».

Le opere a mare: bacino di calma e scogliere protettive

Gli interventi sul fronte marino rappresentano la parte più complessa e strategica del progetto. «Le opere a mare riguardano la realizzazione di un bacino di calma di circa 20 ettari con le opere a protezione e un’attività di dragaggio parziale che consentirà l’approfondimento del pescaggio», ha spiegato Manfredi.

Verranno dragati 130mila metri cubi di sedimenti con tecniche a basso impatto e panne antitorbidità, al fine di assicurare uniformità dei fondali e idoneità alla navigazione. La novità più rilevante riguarda la realizzazione di tre scogliere perimetrali per una lunghezza complessiva di circa 1360 metri, che proteggeranno la colmata dalle mareggiate e garantiranno sicurezza alle imbarcazioni AC75 durante le operazioni di varo e rientro.

Dopo la Coppa: il mare restituito ai napoletani

Ma l’America’s Cup rappresenta solo l’inizio.

«Si lavora costantemente per raggiungere i risultati necessari ad ospitare la prestigiosa competizione velica internazionale e poi restituire il mare ai cittadini, in vista del recupero della balneabilità», ha dichiarato il sindaco attraverso i propri canali social.

Quando la manifestazione terminerà, nel 2027, la colmata verrà immediatamente convertita in una terrazza sul mare ad accesso libero, con bar, docce e pedane. Le tre scogliere proteggeranno i bagnanti, anche se la balneabilità piena arriverà solo nel 2029, quando sarà ultimata la bonifica dei sedimenti marini.

Il waterfront nella sua interezza, da Pozzuoli a Nisida, sarà completato entro il 2029. Una passeggiata continua lungo il litorale, raggiungibile con la nuova fermata della Linea 2 della metropolitana che sarà funzionante per il 2027, in corrispondenza della Porta del Parco.

Gli investimenti: centinaia di milioni per bonifiche e infrastrutture

I numeri del progetto di risanamento sono imponenti. La bonifica dell’area ex Eternit è stata completata, rimuovendo tonnellate di amianto. Il Parco dello Sport sarà ultimato entro 12 mesi con un investimento di 19 milioni di euro. Le aree fondiarie, circa 40mila metri quadri destinati a nuovi alloggi e attività commerciali, richiedono circa 85 milioni per il risanamento.

Il Parco urbano, esteso su circa 120 ettari, vale da solo 250 milioni di euro. La bonifica procede in loco con due desorbitori termici che utilizzano il calore per far evaporare gli idrocarburi. Lavori previsti fino al 2030, ma con un metodo innovativo introdotto da Manfredi: utilizzo progressivo delle aree bonificate, senza attendere il completamento totale dell’intervento.

«Oggi sono previsti anche gli usi temporanei, ovvero l’utilizzo di quei pezzi risanati per scopi transitori che comunque devono avere un ritorno economico e sociale», riporta Il Mattino, segnando un cambio di paradigma rispetto al passato quando si puntava a completare tutto il risanamento prima di procedere alla rigenerazione urbana.

Stakeholder pronti a investire

La trasformazione di Bagnoli sta attirando l’attenzione degli investitori privati. Secondo quanto emerge dalla documentazione, «gli stakeholder ora hanno meno difficoltà ad affacciarsi su quel litorale e a immaginare investimenti importanti». L’area fondiaria sarà destinata alla realizzazione di nuovi alloggi, attività terziarie, commerciali, turistico-ricettive e parcheggi.

Tra le destinazioni più suggestive, la colmata ospiterà il Polo tecnologico ambientale e la Farm marine della Stazione zoologica Anton Dohrn nelle acque blu di Bagnoli, simbolo della riconversione green del sito.

La gestione dell’evento sarà affidata a Sport e Salute, società dello Stato responsabile dell’organizzazione e della gestione delle aree, che curerà la fase degli allestimenti con l’installazione temporanea delle strutture tecniche, delle aree di accoglienza e del Village.

Come ha sottolineato Manfredi, la città sta rispettando i tempi previsti grazie alla piena sinergia istituzionale, preparandosi a un evento che segnerà la rinascita di un quartiere e il riavvicinamento di Napoli al suo mare.