Milano Cortina 2026, il presidente Fisg: «Poche eredità per gli sport del ghiaccio»

A tre mesi dalle Olimpiadi invernali 2026, il presidente della FISG Andrea Gios lancia l’allarme: l’Arena Santa Giulia non avrà una lastra permanente per il ghiaccio. Milano rischia di non lasciare impianti sportivi per le nuove generazioni.

Hockey
Il nodo legacy
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La strada verso le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 prosegue tra luci e ombre. Se da un lato la preparazione atletica procede a gonfie vele, con risultati ai vertici mondiali in molte discipline, dall’altro il capitolo infrastrutture solleva più di una perplessità. A tracciare il quadro della situazione è Andrea Gios, presidente della Federazione italiana sport del ghiaccio (Fisg), in un’intervista rilasciata a ItaliaOggi.

Risultati sportivi eccellenti, ma ritardi sui cantieri

«Gli ultimi quattro anni sono stati straordinari, – dichiara Gios. – Siamo cresciuti in tutti gli sport e in molte discipline abbiamo raggiunto i vertici mondiali».

Una premessa rassicurante in vista dell’appuntamento olimpico, anche se il presidente federale avverte: «Le Olimpiadi restano un momento particolare in cui si rimette in gioco tutto».

Sul fronte delle opere, invece, la situazione è più critica. Mentre a Cortina gli impianti per il curling sono pronti, a Milano si lavora ancora contro il tempo.

«Stiamo ancora aspettando il completamento degli impianti, in particolare Santa Giulia, – spiega Gios. – I lavori finiranno all’ultimo momento. Abbiamo pressioni dagli organi internazionali, ma sono fiducioso: faremo in tempo».

L’Arena Santa Giulia: un’occasione mancata

Il vero nodo della questione riguarda quella che doveva essere la grande eredità dei Giochi per Milano. L’Arena Santa Giulia, moderna struttura destinata a ospitare le competizioni di hockey su ghiaccio durante le Olimpiadi, presenta secondo Gios una criticità fondamentale: «Sarà strepitosa, il concept è straordinario, ma non è stata pensata come arena sportiva, bensì per spettacoli; non avrà una lastra per il ghiaccio».

La scelta della proprietà, una società tedesca, di destinare l’impianto principalmente a eventi di intrattenimento limiterà le possibilità future.

«Potranno svolgersi le Atp Finals di tennis, ma non eventi sportivi sul ghiaccio, – precisa il presidente federale, aggiungendo una nota di rammarico: – È un dispiacere, perché ci si aspettava una forte legacy per gli sport sul ghiaccio, considerando che ad oggi a Milano non esiste una pista di ghiaccio».

Milano ha fatto abbastanza?

Le aspettative del movimento sportivo del ghiaccio erano diverse.

«Quando abbiamo sostenuto la candidatura con la massima disponibilità, mi aspettavo fermento e iniziative dell’amministrazione comunale, piccoli palazzetti o piste di ghiaccio, – racconta Gios nel corso dell’intervista. – Purtroppo non è accaduto, e oggi, a tre mesi dalle Olimpiadi, non c’è neanche una pista funzionante».

Il paradosso è evidente: Milano ospiterà le gare di hockey su ghiaccio, uno sport che porterà in città le stelle della Nhl con una visibilità incredibile ed un indotto economico straordinario, ma rischia di non lasciare strutture permanenti per la pratica di questo sport.

«Probabilmente non lasceremo un impianto in cui i bambini possano pattinare», ammette amaramente il presidente federale.

Infrastrutture viarie: l’eredità più consistente

L’80% degli investimenti pubblici per i Giochi sarà destinato a strade e ponti, molti dei quali saranno completati solo dopo la conclusione delle Olimpiadi. Il ministero competente giustifica questi ritardi come scelta deliberata per non interferire con lo svolgimento delle competizioni, ma Gios appare scettico:

«Difficile che i ritardi siano stati deliberati. Sarebbe stato meglio completare tutto prima dell’inizio dei Giochi, come previsto per Santa Giulia che doveva essere pronta ad aprile».

Nonostante le criticità, il presidente della Fisg conclude con un auspicio: «L’importante è realizzare queste infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del Paese». Resta però l’interrogativo su quale eredità sportiva lasceranno davvero i Giochi olimpici invernali alla città di Milano e alle future generazioni di atleti degli sport del ghiaccio.