Coppa Davis 2025: montepremi da 7 milioni di dollari, in calo del 6%. Ecco com'è diviso

Il montepremi della Final Eight di Coppa Davis 2025 scende a 7 milioni di dollari. Riduzione del 6,67% rispetto al 2024: analisi dei premi e criticità del format.

Coppa Davis Bologna
tutte le cifre

La Final Eight di Coppa Davis 2025 mette sul piatto un montepremi complessivo di 7 milioni di dollari, segnando un’ulteriore contrazione rispetto alle edizioni precedenti. I dati ufficializzati dall’ITF rivelano una riduzione del 6,67% rispetto ai 7,5 milioni dello scorso anno, confermando la linea discendente degli investimenti nella storica competizione tennistica a squadre.

La distribuzione del prize money

La ripartizione economica premia significativamente chi arriva fino in fondo: la nazionale vincitrice incasserà 2 milioni di dollari, mentre i finalisti dovranno accontentarsi di 1,5 milioni. Si tratta di cifre in netto calo rispetto al 2024: il premio per i campioni è diminuito di oltre 600mila dollari, quello per i secondi classificati di poco più di 100mila.

Per le squadre eliminate in semifinale il compenso sarà di 750mila dollari, mentre chi uscirà ai quarti di finale porterà a casa 500mila dollari. Anche questi premi registrano riduzioni, seppur con percentuali differenti.

Il montepremi complessivo di 7 milioni di dollari, è così suddiviso:

  • Campioni: 2.000.000$
  • Finalisti: 1.500.000$
  • Semifinalisti: 750.000$
  • Quarti di finale: 500.000$

Italia a caccia del tris, ma il format divide

L’appuntamento bolognese vede protagonista l’Italia campione in carica, reduce dai trionfi del 2023 e 2024. Dopo aver superato l’Austria, gli azzurri affronteranno oggi il Belgio in semifinale.

In caso di vittoria, la finale sarà contro la vincente del confronto tra Spagna e Germania, confermando come la Davis sia ormai diventata una questione prevalentemente europea.

Nonostante le difese dell’ITF, il torneo continua ad essere bersaglio di critiche da parte di addetti ai lavori e appassionati. Il calo costante del montepremi rappresenta un segnale inequivocabile: l’attuale format fatica ad attrarre sponsor e risorse, riflettendo uno scarso appeal sia per gli atleti che per il pubblico.

Il rischio concreto è una perdita progressiva di visibilità per una competizione che ha fatto la storia del tennis mondiale, ma che nella sua versione attuale sembra non riuscire a trovare la giusta collocazione nel calendario internazionale sempre più affollato e competitivo.

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