Sono 2,6 miliardi di euro gli stanziamenti destinati allo sport in tre anni di governo, con ulteriori 1,1 miliardi per le politiche giovanili. Numeri che, secondo il Ministro Andrea Abodi, rappresentano «l’investimento più importante nella storia di questo Paese».
Il bilancio è stato presentato ieri presso il Campo dei Miracoli di Corviale, alla presenza dei vertici di Sport e Salute e dell’Istituto per il Credito Sportivo, rappresentati dai presidenti Marco Mezzaroma e Beniamino Quintieri.
L’impiantistica al centro: 1,6 miliardi per le strutture
La voce più consistente degli investimenti riguarda l’impiantistica sportiva, con 1,6 miliardi di euro stanziati nel triennio.
«Per lungo tempo lo sport è stato trattato con rispetto ma senza andare in profondità, – ha dichiarato Abodi, come riportato da La Gazzetta dello Sport. «Siamo convinti che alla fine del nostro percorso potremmo lasciarlo in una condizione migliore rispetto a quella che abbiamo trovato».
Tra i progetti più significativi spiccano i 287 milioni destinati alle periferie e i 180 milioni per la rigenerazione urbana di otto aree ad elevata vulnerabilità sociale, definite le nuove “Caivano”: Rozzano (Milano), Alessandrino-Quarticciolo (Roma), Scampia-Secondigliano (Napoli), Orta Nova (Foggia), Rosarno e San Ferdinando (Reggio Calabria), San Cristoforo (Catania) e Borgo Nuovo (Palermo).
«Caivano e questo suo sviluppo sul territorio sono probabilmente la cosa realizzata in questi anni di cui vado più fiero», ha ammesso il Ministro.
Grandi eventi: 878 milioni e oltre
Gli investimenti sui grandi eventi sportivi ammontano a 878 milioni di euro, con una quota rilevante destinata alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 (400 milioni). Seguono i Giochi del Mediterraneo (325 milioni), l’America’s Cup a Napoli (55 milioni), i Giochi Olimpici Giovanili 2028 (10 milioni) e i Giochi della Gioventù (40 milioni).
«Sono motori di sviluppo, innovazione e coesione, – ha sottolineato Abodi riferendosi ai grandi eventi. – Accendono i territori, valorizzano le competenze, rafforzano le filiere e consolidano le relazioni internazionali».
In vista degli Europei di calcio 2032, che l’Italia ospiterà insieme alla Turchia, il governo ha annunciato un nuovo pacchetto di misure.
«Il governo metterà a disposizione altri 100 milioni per il fondo equity – ha spiegato il Ministro. – Consentirà di viaggiare in parallelo rispetto all’attività del commissario straordinario Massimo Sessa per la riqualificazione o realizzazione degli stadi anche per Euro 2032».
Con questo, Abodi si riferisce a circa 11-12 progetti.
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Piano triennale da 220 milioni
Tra le novità annunciate figura un piano triennale da 220 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione. I primi 50 milioni saranno destinati agli oratori, mentre la parte restante andrà principalmente a incrementare il fondo per sport e periferia.
«Non c’è sia mai stato un Governo che avesse la capacità di mettere in relazione i temi», ha affermato Abodi, sottolineando la necessità di coordinamento tra i vari dicasteri.
Occorre sottolineare anche l’importanza del rapporto tra sport e scuola. «Non vogliamo che sport e scuola diventino concorrenti», ha dichiarato il Ministro, precisando la volontà di istituire un tavolo permanente per le tematiche delle politiche giovanili.
I risultati
Presenti all’evento anche Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, e Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, i quali hanno illustrato i risultati del triennio.
«Veniamo da 3 anni di crescita, – ha dichiarato Quintieri. – Abbiamo finanziato 1200 strutture sportive investendo un miliardo di euro».
L’istituto prevede di investire 4 miliardi di euro nel prossimo quinquennio, anche ampliando il campo d’azione, con una crescita del 30% già registrata nel 2024 con 500 milioni di euro stanziati.
Mezzaroma, invece, evidenzia come sia calata la sedentarietà. Un dato positivo in correlazione con quanto fatto in termini di strategia governativa: «È la formula vincente e sta dando risultati concreti, positivi. Il percorso però è ancora lungo».
Inevitabile l’appello rivolto ai futuri governi.
«Mi auguro che ci sia capacità di dare continuità da parte di chi verrà dopo di noi, – ha dichiarato Abodi. – Il nostro è un progetto che richiede tempo, per restare nel tempo».