Torino punta a tenersi strette le ATP Finals. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sta lavorando in stretto contatto con le istituzioni torinesi per salvaguardare la permanenza del torneo dei maestri sotto la Mole.
In agenda, una serie di incontri cruciali: con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, con quello dello Sport Andrea Abodi, e con il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi.
L’obiettivo è sciogliere i nodi aperti dal Decreto Sport, approvato dal governo Meloni, che introduce una “gestione condivisa” dell’evento e ha creato tensioni negli ultimi mesi, alimentando l’ipotesi di un addio di Torino alle Finals.
Il sistema Torino come modello virtuoso
A due settimane dall’avvio della quinta edizione torinese, Cirio ha deciso di prendersi in carico il dossier per evitare che la competizione tra i migliori tennisti del mondo possa traslocare altrove, riporta La Stampa.
Il governatore ha organizzato due blitz a Roma in pochi giorni per riportare Torino al centro della scena giocando il ruolo di mediatore: dopo un primo viaggio nei giorni scorsi tornerà nella Capitale domani.
Sul tavolo porterà i risultati del “sistema Torino”, un modello di collaborazione istituzionale che, secondo Cirio, rappresenta un punto di forza decisivo.: «Regione e Comune stanno lavorando nella stessa direzione e ho tanti buoni sentori per quello che sarà il futuro. I tennisti e i loro staff a Torino stanno bene, e poi qui c’è un tifo garbato: sono elementi che contano».
«Qui possiamo puntare su un grande patrimonio immateriale – ha aggiunto il sindaco Stefano Lo Russo – ovvero il grande lavoro di squadra tra Regione, Comune e le altre istituzioni. Siamo cautamente ottimisti: siamo in partita perché siamo riusciti a fare sistema».
L’agenda del governatore
Un anno fa, la prospettiva era chiara: Torino puntava a confermare la manifestazione per altri cinque anni e sembrava vicina al traguardo. Poi, l’approvazione del Decreto Sport ha rallentato il percorso, provocando la dura reazione del presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi, e riaccendendo le voci di possibili offerte dall’estero, in particolare dal mondo arabo.
Oggi, però, secondo Cirio, i fronti aperti si stanno ricomponendo. L’obiettivo ora è mettere a punto nuove proposte da presentare ai ministeri. Con Giorgetti si discuterà della disponibilità di Regione e Comune a investire: entrambi hanno già stanziato le risorse per garantire le Finals almeno fino al 2027.
Con Abodi e Binaghi, invece, si punterà sulla centralità dell’evento per Torino, dove il tennis gode di un’attenzione e di un seguito difficilmente replicabili altrove. Ufficialmente, Torino ha in cassaforte l’edizione 2026, ma l’ottimismo cresce anche per la successiva.
Come ha ricordato Paolo Damilano, vicepresidente della Commissione tecnica di gestione delle ATP Finals, «in qualche modo bisognerà tenere conto delle prime due edizioni condizionate dalla pandemia». Una posizione condivisa anche ai vertici regionali, dove circolano segnali positivi da parte della Federtennis, pronta a confermare la fiducia nel capoluogo piemontese.
Gli equilibri istituzionali
Le incertezze riguardano soprattutto il periodo post-2027. Il rischio che le Finals possano lasciare l’Italia — dopo l’annuncio iniziale che le avrebbe viste nel Paese fino al 2030 — sembra però ridimensionato.
Le divergenze tra Binaghi e governo appaiono ormai ricomposte, come dimostrano anche le trattative in corso per il rinnovo degli Internazionali d’Italia. Lo stesso Binaghi, in un’intervista a La Stampa, ha chiarito: «C’è un contratto firmato fino al 2030. Tornare indietro non si può, sarebbe una grave perdita di credibilità».
E anche le sirene arabe sembrano essersi spente, dopo l’assegnazione all’Arabia Saudita di un Master 1000 che riduce l’interesse per una candidatura alle Finals. Resterebbe solo la concorrenza di Milano.
Il capoluogo lombardo avrebbe a disposizione dal 2026 la nuova Arena Santa Giulia, costruita per le Olimpiadi invernali. Torino, però, non ha intenzione di cedere terreno: la città è pronta a muoversi su più tavoli per difendere il suo ruolo da protagonista nel tennis mondiale.