Il ritorno di Marc Marquez ai vertici del motociclismo non è solo una questione sportiva. Il campione di Cervera, che si è appena laureato campione del mondo di MotoGP conquistando il settimo titolo nella classe regina, rappresenta oggi uno degli asset più preziosi per le aziende che investono nel motorsport.
L’approdo al Ducati Lenovo Team ha consolidato ulteriormente la sua immagine globale, trasformando il pilota catalano in un vero e proprio catalizzatore di visibilità per Borgo Panigale e per l’intero ecosistema dei suoi partner commerciali.
Un portafoglio da oltre venti sponsor
Il “93” può contare su un pool di oltre venti brand, tra cui spiccano Lenovo, NetApp, Monster Energy e Frecciarossa, che occupano le posizioni più rilevanti sulla sua tuta. A questi si aggiungono Shell, Riello, SAP, Motorola, Shoei, Carrera ed Eataly, oltre al logo di Vertical, l’agenzia di rappresentanza che gestisce i suoi interessi.
Fuori dalla pista, Marquez collabora anche con realtà come Rodi Motor Services e Mondraker, portando il suo giro d’affari personale – secondo il portale Speedweek – a una cifra stimata tra i 30 e i 40 milioni di euro annui.
Non vanno dimenticati poi i partner che, pur non essendo legati direttamente al pilota, beneficiano della sua immagine come sponsor di Ducati: Givi, Audi, Flex-Box, WRS e Siemens.
Addii illustri: Red Bull, Allianz, Oakley e Samsung
Il passaggio in Ducati ha comportato inevitabili conflitti di interesse, costringendo Marquez a chiudere collaborazioni storiche. Il caso più emblematico è quello di Red Bull, suo partner dal 2008, sostituito dal competitor diretto Monster Energy, già sponsor ufficiale della squadra italiana.
Stessa sorte per Samsung, che si è dovuta fermare di fronte all’accordo di lungo termine tra Ducati e Lenovo, e per Oakley, marchio che ha lasciato spazio a Carrera, eyewear partner di Borgo Panigale. Anche Allianz, legata per anni al pilota spagnolo e al suo campus giovanile, è uscita di scena in favore di UnipolSai.
Un nuovo alleato: Insta360
Nonostante gli addii, Marquez ha trovato rapidamente nuove opportunità. Il pilota ha infatti siglato una partnership con Insta360, azienda cinese leader nelle action cam e nei sistemi di ripresa a 360 gradi, che nel 2023 ha registrato ricavi per circa 530 milioni di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.
L’annuncio è stato accompagnato da un video ad alto impatto, diffuso sui canali social del pilota, che mette in risalto le potenzialità della nuova collaborazione.
«Gli atleti e i creatori di Team Insta360 provengono da tutto il mondo, utilizzando le nostre camere per catturare esperienze incredibili e potenziare la loro creatività», ha spiegato l’azienda nel comunicato ufficiale.
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L’effetto Marquez per Ducati
L’ingaggio del fuoriclasse spagnolo non ha avuto solo un impatto in pista. Questa transizione segna un nuovo capitolo nella carriera del nove volte campione del mondo, rafforzando al contempo i legami tra Ducati e i suoi partner commerciali. Il suo sponsor personale di lunga data, Estrella Galizia 0,0, diventa partner anche della squadra italiana come birra ufficiale.
In termini di ritorno mediatico, è importante. La presentazione ufficiale del team a Madonna di Campiglio, per esempio, ha superato i 2,5 milioni di visualizzazioni nelle prime 24 ore, raggiungendo quota 3,6 milioni dopo soli due giorni.
«Lo strumento che ci dà Marc sul fronte social è di grande valore. Ducati potrà utilizzarlo per aumentare ulteriormente il proprio brand equity», ha dichiarato Mauro Grassilli, direttore sportivo e marketing di Ducati Corse, a Motorsport.com. Anche Lenovo, title sponsor della squadra, ha sostenuto l’operazione sottolineando come Marquez rappresenti un ambasciatore internazionale ideale per una multinazionale con ambizioni globali.
Una potenza social senza rivali
Con 7,3 milioni di follower su Instagram e 2,7 milioni su X (Twitter), Marquez è di gran lunga il pilota più seguito della MotoGP. Per confronto, Fabio Quartararo si ferma a 2,4 milioni, mentre solo altri quattro piloti superano quota un milione: Bagnaia (1,7), Viñales (1,5), Álex Márquez (1,3) e Jorge Martín (1,1).
Numeri che spiegano perché il nove volte campione del mondo non sia soltanto un’icona sportiva, ma anche un asset strategico per Ducati e per i suoi partner. Un “filone d’oro” capace di generare valore ben oltre i cordoli dei circuiti.