La rivoluzione ai vertici del Gruppo Renault, voluta dal nuovo CEO François Provost, segna un passaggio cruciale anche per il futuro di Alpine. A un solo mese dalla sua nomina, l’ex responsabile acquisti del gruppo ha varato un ampio riassetto della leadership e della struttura organizzativa, con l’obiettivo dichiarato di accelerare i processi decisionali, rafforzare la competitività e sostenere la transizione energetica e industriale.
«Abbiamo bisogno di un’organizzazione in grado di prendere decisioni rapidamente, agire con intelligenza e restare vicino ai clienti – ha commentato Provost, sottolineando la volontà di costruire una governance più snella ed efficace. – I cambiamenti di leadership odierni riuniscono dirigenti di grande talento con una conoscenza approfondita del settore, grande esperienza, ma soprattutto una credibilità interna tale da fare la differenza».
Alpine, priorità sportiva e strategica
Se Renault punta a ridefinire le proprie logiche di crescita internazionale e di gestione dei brand, Alpine resta un tassello centrale nella nuova architettura. Dopo le dimissioni di Luca de Meo, Philippe Krief, che fino a oggi ricopriva il ruolo di Chief Technology Officer, viene infatti confermato CEO del marchio sportivo, con una missione chiara: sviluppare la gamma futura e rafforzare il posizionamento di Alpine come brand ad alte prestazioni all’interno della strategia elettrica del gruppo.
La decisione conferma l’intenzione di Renault di investire in Alpine non soltanto come marchio di nicchia, ma come laboratorio di innovazione e performance, capace di trainare l’immagine del gruppo in un settore — l’automotive sportivo elettrificato — sempre più competitivo.
Riorganizzazione a tutto campo
Oltre ad Alpine, le mosse di Provost hanno ridisegnato la leadership interna:
- Fabrice Cambolive, già CEO del brand Renault, assume anche il nuovo ruolo di Chief Growth Officer. Superviserà sia Renault sia Dacia, con l’obiettivo di massimizzare i ricavi globali e guidare l’espansione internazionale, con focus su India, America Latina e Corea.
- Katrin Adt diventa CEO di Dacia, raccogliendo l’eredità di Denis Le Vot e portando la sua esperienza nel retail per accompagnare l’elettrificazione della gamma.
- Philippe Brunet è nominato Chief Technology Officer, con competenze estese sull’ingegneria di Renault Group e Ampere, la divisione dedicata ai veicoli elettrici.
- Anthony Plouvier assume il ruolo di Chief Procurement Officer, succedendo allo stesso Provost.
- Thierry Charvet unifica sotto la sua responsabilità supply chain, produzione e qualità.
- Claire Fanget, già responsabile HR di Renault, è promossa Chief People & Organisation Officer.
- Christian Stein entra nel Comitato di direzione come Chief Communications Officer.
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Un equilibrio tra volumi e immagine
Il nuovo assetto mira a conciliare due obiettivi strategici: da un lato, il rafforzamento dei marchi di volume (Renault e Dacia), dall’altro, la valorizzazione di Alpine come brand sportivo, tecnologico e a forte contenuto d’immagine.
In quest’ottica, la conferma di Philippe Krief alla guida di Alpine assume un peso decisivo: l’ex ingegnere, con una carriera legata allo sviluppo prodotto, avrà la responsabilità di trasformare la tradizione sportiva della casa di Dieppe in una piattaforma di crescita, in grado di generare valore non solo commerciale ma anche finanziario e reputazionale per l’intero gruppo.
La riorganizzazione Renault, dunque, non si limita a un ricambio di poltrone, ma disegna un quadro in cui Alpine diventa parte integrante della strategia di rilancio globale: un marchio di punta per innovazione, performance ed elettrificazione, destinato a giocare un ruolo chiave nel posizionamento competitivo del gruppo transalpino.