Federnuoto, conti in vasca: 43 milioni di fatturato e sponsor in crescita

Il bilancio preventivo 2025 della Federnuoto evidenzia solidità economica e capacità di attrarre sponsor. Con 43,4 milioni di euro di valore della produzione, il 61% delle risorse è generato autonomamente.

federnuoto paltrinieri
2025 in crescita
Image Credits: Giorgio Scala / DBM Deepbluemedia / Insidefoto

La Federazione Italiana Nuoto si conferma una delle realtà più solide e virtuose dello sport italiano, capace di coniugare eccellenza sportiva, crescita organizzativa e sostenibilità economica. Il bilancio preventivo 2025, approvato lo scorso gennaio dal Consiglio Federale, racconta di un movimento in salute, sia in vasca che nei conti.

Il valore della produzione stimato per l’anno in corso è di 43,4 milioni di euro, di cui 16,8 milioni derivanti dai contributi di Sport e Salute e 61% generati in autonomia, un indicatore chiave della capacità della Federnuoto di produrre valore oltre i finanziamenti pubblici.

Sponsor, territorio e utenti: le tre colonne della crescita

La strategia di valorizzazione dell’identità federale e dei suoi asset sportivi ha convinto nove partner commerciali a sottoscrivere accordi per un valore complessivo di 2,7 milioni di euro. Tra questi spiccano lo sponsor tecnico Arena (1,1 milioni), Unipol (600 mila), Trenitalia, BPER, Enel, IP, Herbalife, Uliveto e Rocchetta. Il dato riflette una crescente attrattività del brand FIN, trainata dai successi nelle manifestazioni europee e mondiali, oltre che dai risultati ottenuti ai Giochi Olimpici di Parigi.

Anche la base associativa evidenzia un’evoluzione positiva: il 93% delle società affiliate si è confermato nel 2024 e l’88% dei tesserati ha rinnovato il proprio impegno rispetto alla stagione precedente, che aveva toccato quota 225 mila iscritti. Questo risultato ha portato alla raccolta record di oltre 20 milioni di euro tramite le quote associative, superando persino i livelli pre-pandemia.

Bilancio Federnuoto: attività sportiva e impianti

Il bilancio preventivo destina il 75% della spesa totale (32,6 milioni di euro) allo sviluppo dell’attività sportiva, confermando l’orientamento prioritario verso la performance e la formazione. Ben 9,9 milioni sono assegnati alla preparazione olimpica e di alto livello, che nel 2025 prevede un fitto calendario di eventi internazionali come i World Aquatics Championships a Singapore, gli Europei LEN e la 61ª edizione del Trofeo Settecolli.

Importante anche l’impegno per la gestione degli impianti (5,5 milioni), la formazione tecnica (2,6 milioni) e l’organizzazione di manifestazioni nazionali e territoriali (7,8 milioni). La dimensione territoriale, che assorbe il 27% delle risorse complessive, svolge un ruolo cruciale nel presidio della base, con focus su promozione, agonismo giovanile e manutenzione impiantistica locale.

Una struttura economica equilibrata

Il preventivo 2025 si muove in un’ottica di prudenza, stimando un utile operativo di 29 mila euro, a fronte di costi di produzione pari a 43,5 milioni. Il dato conferma il trend positivo dell’esercizio precedente, chiuso con un avanzo economico di 79 mila euro. Le entrate da manifestazioni (983 mila euro), diritti TV (70 mila euro) e contributi da enti internazionali (693 mila euro) rafforzano la posizione di sostenibilità della FIN, così come i ricavi da formazione e dalla gestione impianti territoriali, stimati in oltre 2,5 milioni di euro.

Un altro aspetto chiave è la gestione degli accantonamenti: 2,4 milioni di euro sono riservati a fronte di costi straordinari, tra cui l’adeguamento richiesto dal Progetto Sestante di Sport e Salute (678 mila euro), possibili rincari energetici (511 mila euro) e costi legati a nuovi standard prestazionali e trasferte.

Visione e governance al servizio dello sport

Il bilancio preventivo 2025 della Federnuoto non è solo un documento contabile, ma la fotografia di un sistema maturo, in grado di generare valore, promuovere eccellenza e garantire stabilità. In un contesto in cui molte federazioni lottano per l’equilibrio economico, la FIN presieduta da Paolo Barelli rappresenta un caso di studio virtuoso, dove sport, gestione e strategia viaggiano nella stessa corsia.

E i risultati, sia sul piano tecnico che su quello finanziario, lo dimostrano.