È iniziata una nuova fase per il recupero di Bagnoli. Questa mattina sono partiti i lavori di demolizione del vecchio pontile centrale dell’ex Italsider, mentre procede il cantiere per la messa in sicurezza della controversa colmata a mare. Come anticipato su Sport e Finanza, l’obiettivo è ambizioso: trasformare l’area dismessa in una piattaforma di 20 ettari destinata ad accogliere le strutture dei team dell’America’s Cup a partire dall’estate 2026.
La colmata, demolizioni e nuovo waterfront
Dopo anni di dibattiti tra chi voleva rimuovere completamente la colmata e chi preferiva tombarla, è prevalsa una soluzione intermedia resa possibile dal decreto legge numero 60 del 2024, che ha abolito il vincolo di eliminazione integrale. Buona parte di questa area verrà ripulita di alcuni strati di vegetazione e di sabbie per poi essere ricoperta con materiali in grado di garantirne la sigillatura.
Il vicecommissario Filippo De Rossi ha confermato che entro fine dicembre partiranno le opere di sigillatura. L’area ospiterà le strutture movibili richieste dall’organizzatore Sport e Salute per le competizioni veliche.
Secondo Il Mattino, la demolizione del pontile centrale procederà «con una macchina munita di pinze che dalla punta a mare procederà verso la colmata». I lavori dureranno circa 80 giorni, fino a febbraio, e riguarderanno anche l’ex sala pompe, la mensa aziendale e gli uffici. Non verrà invece abbattuto il Pontile nord, che sarà riqualificato.
Il sindaco-commissario Gaetano Manfredi ha sottolineato nella sua relazione che si tratta di «un insieme coordinato di interventi che contribuiscono a predisporre in tempi rapidi le condizioni di accessibilità, – aggiungendo con determinazione: – Dopo anni di promesse mancate realizzeremo quest’opera. E quando diciamo una cosa manteniamo gli impegni».
Il piano da 1,7 miliardi
Il Programma di risanamento prevede un investimento pubblico complessivo di circa 1,7 miliardi di euro, provenienti da Fondi Commissariali e FSC 2014-2020 e 2021-2027. Come riporta Il Sole 24 Ore, la struttura commissariale ha spiegato che circa 1 miliardo sarà destinato al risanamento ambientale, 270 milioni alle infrastrutture e 430 milioni alla rigenerazione urbana.
I lavori per lo spazio a mare sono stati affidati a Deme Consulting, tra le prime tre società al mondo specializzate in bonifiche marine, mentre la colmata è stata assegnata a un raggruppamento guidato da Greenthesis tramite accordo quadro con Invitalia, soggetto attuatore del progetto.
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Polemiche e ritardi
Non mancano le controversie. L’ex presidente della Regione Vincenzo De Luca ha denunciato a fine novembre irregolarità e forzature amministrative, annunciando una relazione tecnica all’Autorità Anticorruzione. Intanto Roberto Fico è stato proclamato nuovo presidente della Regione.
Sul fronte operativo, mentre il risanamento del Parco urbano procede nei tempi previsti, la bonifica del Parco dello Sport, giunta all’80%, ha subito rallentamenti per il ritrovamento di inquinanti aggiuntivi. Gli imprenditori locali, guidati dal presidente dell’Unione industriali Costanzo Jannotti Pecci, chiedono maggiore flessibilità nei vincoli.
Resta aperta la questione del Borgo di Coroglio, i cui abitanti dovranno temporaneamente lasciare le proprie case durante i lavori, con modalità ancora da definire. La discussione è stata rinviata a gennaio 2026.
Il futuro di Bagnoli
Oltre agli interventi per l’America’s Cup, è prevista una fermata della Metropolitana linea 2 e la riqualificazione di luoghi simbolici come il Lido Pola e il Circolo Ilva. L’illuminazione scenografica delle archeologie industriali punta a valorizzare l’identità storica dell’area.
Gli abbattimenti in corso accelerano di almeno tre anni la nascita del nuovo waterfront, con l’obiettivo finale di restituire ai napoletani un’area che per decenni è rimasta inaccessibile. La scommessa è trasformare una ferita urbanistica in un’opportunità di sviluppo, con la vela d’élite come catalizzatore del cambiamento.