Brignone: «Quest’anno vivo alla giornata, le Olimpiadi sono un obiettivo non un'ossessione»

La campionessa ha ripreso a pieno la preparazione fisica, alternando pista e palestra, ma il suo obiettivo è tornare a vincere, non mettere gli sci «tanto per farlo».

Federica Brignone
Dicembre decisivo
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«Vedo le montagne innevate ma io non sono pronta per l’inverno, è tutto strano. Quest’anno vivo alla giornata». Federica Brignone oltre che per il suo talento è nota per la sua schiettezza.

Non è passata neanche una settimana dal suo ritorno sulla neve, un primo test day nell’amata Cervinia in compagnia del fratello allenatore, Davide.
Due ore di discesa, a otto mesi dall’infortunio che ha comportato la battuta d’arresto.
Frattura scomposta del piatto tibiale, della testa del perone e rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro.
Questo è stato lo scotto da pagare per Federica dopo una stagione d’oro che l’ha vista vincere – anzi stra vincere – la Coppa del Mondo di sci alpino in tutte le specialità (generale, discesa e gigante).

La Tigre, a poco più di due mesi dall’avvio di Milano Cortina 2026 resta tra le protagoniste più attese dei Giochi ma lei non si sbilancia. «non riesco a fare programmi a una settimana – ha ribadito a più riprese, come riporta l’edizione odierna di Tuttosport -. Ma sono finalmente in piena preparazione atletica, ho provato a mettere gli sci per vedere come reagiva il ginocchio e le sensazioni sono state buone».

Al ritorno sugli sci si continua ad affiancare il lavoro in palestra, come disposto dai medici del J Medical che la seguono da oltre 230 giorni, da subito dopo le operazioni.

Brignone ritorno Olimpiadi: «Le possibilità di vedermi ai Giochi? Non ne ho idea»

Ma alla domanda delle domande, Federica risponde con la consueta onestà: «Quante possibilità ci sono di vedermi ai giochi? Non ne ho la più pallida idea».
Dal giorno dell’infortunio le Olimpiadi sono sempre state un obiettivo, a tratti una speranza, ma mai un’ossessione.
Dicembre sarà il mese decisivo per capire se Federica prenderà parte o meno ai Giochi.

Perché il dunque non è solo essere in grado di stare bene sugli sci ma fare la differenza.
Una conditio indispensabile per la campionessa trentacinquenne, unica italiana ad avere in bacheca – tra gli altri trofei – due Coppe del mondo generali. «Non voglio tornare a gareggiare tanto per farlo, voglio farlo ai massimi livelli – ha sottolineato -. Le Olimpiadi sono qualcosa a cui penso costantemente ma la priorità è tornare ad andare forte come prima dell’incidente.»