Gandini: «La LBATV sarà un modello per tutti, anche per il calcio»

La nascita della tv della Lega è stato il suo ultimo obiettivo raggiunto come presidente della LBA ed è anche il risultato di cui va più fiero anche se Umberto Gandini avrebbe voluto realizzare molto altro se fosse stato confermato.

Umberto Gandini_LBA
l'eredità del mandato
Image credit: Sport e Finanza

Il risultato più importante ottenuto nell’arco del suo mandato presidenziale. Per Umberto Gandini non ci sono dubbi, il lancio della LBATV, la webtv della Lega Basket Serie A è l’obiettivo raggiunto che sta più a cuore all’ormai ex presidente della massima serie della pallacanestro italiana.

E sì che nei cinque anni di presidenza, iniziati alle soglie del Covid, nel febbraio 2020 e conclusi nell’assemblea di lega di metà ottobre, non sono mancati i successi e le soddisfazioni per Gandini: dalle contaminazioni con altri ambiti, moda e cucina, alla crescita dell’immagine della Lega e dei suoi club sui social fino ad arrivare al miglioramento dei conti della Lega e quindi la conseguente crescita dei ricavi delle 16 associate.

«La tv della Lega è il risultato che ho più a cuore perché ho coinvolto tutti i club e un partner tecnologico italiano come Deltatre in un investimento che è totalmente proiettato nel futuro», spiega l’ex presidente in un’intervista concessa a Corriere.it.

E sui diritti tv più in generale si posa la soddisfazione di Gandini-.«Abbiamo varato un piano logico e completo, con Sky ritorna per la parte “pay”, garantendo qualità, e con Cielo ci dà il canale 26 del digitale terrestre, facilmente raggiungibile; la RAI ha deciso di dirottare risorse su altri sport, facendo scelte orientate su discipline vincenti ma, con la LBATV chiudiamo perfettamente il cerchio perché si può vedere tutto ciò che si vuole».

La gestione dei diritti tv: ottenuto il massimo con Sky e LBATV

E la tv della Lega, a detta di Gandini, è destinata a fare scuola anche fuori dal parquet, «è un’avventura che può diventare utile anche nel calcio nel quale, in questi ultimi anni, non ho visto grandi rivoluzioni».

Quel calcio che l’ex presidente LBA ha vissuto per quasi tre decadi, con oltre vent’anni di Milan e il biennio alla Roma come ad, e che potrebbe tornare nel prosieguo dell’attività professionale del manager varesino.

«Non mi precludo nulla, fino a sei anni fa ero l’amministratore delegato della Roma – commenta Gandini – ma non guardo solo al calcio, ritengo che la mia esperienza possa essere messa a frutto in un solido progetto sportivo».

Esperienza che Gandini avrebbe fatto proseguire alla guida della LBA, perché come spiega, «avrei voluto continuare chiaramente, non mi aspettavo una bocciatura e i modi in cui è maturata ma posso capire che dopo cinque anni i club scelgano un altro presidente».

L’idea sfumata del modello NBA e un sistema più stabile

Non manca un filo di rammarico perché qualche idea è rimasta solo tale, come «la trasformazione della serie A, sul modello Nba delle franchigie, in un campionato più stabile, non fondato sul merito sportivo e privo di retrocessioni. Un piano che avevamo condiviso con la Fip, ma che non ha trovato le gambe per camminare».
Anche perché se è vero che i ricavi della Lega sono cresciuti, è anche vero che il basket vede aumentare i suoi costi.  «Il sistema dipende dalle proprietà: mecenati, consorzi, situazioni ibride perché il basket non può vivere, come il calcio, di diritti Tv e per fare ricavi serviranno sempre gli introiti commerciali, quelli legati alla gestione degli eventi e dalla biglietteria. Bisognerà lavorare bene su questi fronti, calcolando due problemi: per l’alto livello servono budget alla portata solo di pochi e non esiste il meccanismo delle plusvalenze, salvagente del pallone. Inoltre non si può contare su un organismo globale capace di dare indicazioni: ho trovato la Fiba del tutto anacronistica, ben più indietro rispettoa Fifa e Uefa. Mi auguro che nella partnership siglata con l’NBA, quest’ultima non faccia l’errore di intervenire, se non addirittura cancellare, i campionati nazionali. Ne ho parlato con il commissioner Adam Silver e il concetto di “preservazione” pare chiaro».

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