Ducati guarda con ottimismo all’evoluzione della MotoGP. Claudio Domenicali, amministratore delegato della casa di Borgo Panigale, in un’intervista rilasciata a Pambianconews, ha delineato la visione strategica dell’azienda in un momento di grande trasformazione per il settore.
Nonostante le sfide, ha chiuso il 2024 con un fatturato oltre il miliardo di euro per il terzo anno consecutivo. In attesa di conoscere come sia andato il 2025 dal punto di vista economico, Ducati guarda alla pista con grande ottimismo e fiducia.
Il modello Formula 1: Liberty Media e i social
L’ingresso di Liberty Media nel mondo delle due ruote – con l’acquisizione dell’84% di Dorna Sports, detentrice dei diritti commerciali del Mondiale – rappresenta un punto di svolta. Domenicali non nasconde l’entusiasmo per le potenzialità di questa partnership.
«Liberty Media ha fatto un lavoro straordinario in Formula 1, facendo crescere il campionato senza snaturarne l’anima sportiva, – ha dichiarato il manager. – Ci aspettiamo quindi che possa fare lo stesso con la MotoGP, soprattutto ampliando l’audience al di fuori del nucleo degli appassionati più stretti».
Il riferimento è chiaro: la MotoGP può replicare il successo della serie Netflix “Drive to Survive”, che ha dato un boost straordinario alla visibilità della Formula 1, conquistando in particolare il mercato americano.
Un altro elemento centrale della strategia che Domenicali vorrebbe vedere applicato alla MotoGP riguarda la gestione dei contenuti social.
«In Formula 1, hanno usato i piloti come amplificatori del campionato, dando loro diritti sulle immagini, il che ha fatto crescere ancora di più la visibilità, perché i 20 piloti diventano 20 amplificatori del campionato», ha spiegato il CEO.
La Formula 1 ha dimostrato come valorizzare i piloti dentro e fuori dal circuito possa generare un effetto moltiplicatore in termini di visibilità e partnership commerciali. Un modello che potrebbe trasformare radicalmente anche la narrazione della MotoGP.
L’effetto Liberty Media sulla Formula 1 ha prodotto un risultato particolarmente significativo: l’abbassamento dell’età media degli spettatori e l’incremento del pubblico femminile. Un fenomeno che Domenicali ritiene strategico anche per il settore delle due ruote.
«Se la MotoGP riuscisse ad ampliare ulteriormente il pubblico, l’effetto ricadrebbe direttamente sul mercato delle due ruote», ha sottolineato il manager, evidenziando come Ducati stia già intercettando questi trend demografici.
MotoGP 2025: oltre i 3,6 milioni di spettatori dal vivo
2026: la fine di un ciclo vincente
Sul fronte sportivo, Ducati vive un’epoca d’oro. Con la vittoria di Marquez, sono quattro titoli piloti consecutivi con tre piloti diversi e sei campionati costruttori nella MotoGP. Tuttavia, il 2027 segnerà un cambio di regolamento che azzererà le gerarchie.
«Nel 2027 entreranno in vigore nuove regole e si ripartirà da un progetto totalmente nuovo. Il 2026 segnerà la fine di un ciclo, e noi abbiamo l’ambizione di chiuderlo con un buon risultato», ha affermato Domenicali.
Il manager ha anche ricordato l’obiettivo dichiarato dopo il primo titolo mondiale di Francesco Bagnaia: «Mi sarebbe piaciuto fare un ciclo di cinque anni come quello che ha fatto Michael Schumacher alla Ferrari. Il ciclo di cinque anni è iniziato nel 2022 e si chiuderà nel 2026».
Dietro i successi di Ducati c’è una strategia manageriale solida e una capacità di innovazione che l’azienda bolognese vuole confermare anche nel prossimo ciclo regolamentare, forte di investimenti massicci in ricerca e sviluppo che hanno portato al rinnovamento quasi integrale della gamma prodotto.