L’NBA indaga sui Clippers: presunta violazione del salary cap nell’affare Leonard

La lega statunitense apre un’inchiesta sull’accordo da 28 milioni tra l’ala e la società Aspiration, che potrebbe essere stato usato per aggirare il salary cap della franchigia californiana. 

Clippers salary cap
investigazione in corso
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L’NBA vuole vederci chiaro sull’accordo tra Leonard e i Clippers. La lega statunitense ha annunciato l’apertura di un’indagine riguardo al contratto di sponsorizzazione da 28 milioni di dollari tra l’ala di Los Angeles e un’azienda californiana.

Secondo le tesi dell’accusa, l’affare con la società specializzata in servizi di sostenibilità avrebbe permesso ai Los Angeles Clippers di aggirare le regole sul salary cap. I Clippers hanno respinto con fermezza qualsiasi accusa di irregolarità, dichiarandosi disponibili a collaborare con la lega.

La dichiarazione di bancarotta

Al centro dell’indagine ci sono i rapporti tra Kawhi Leonard, la franchigia di Los Angeles e la società Aspiration Fund Adviser, LLC, che ha dichiarato bancarotta all’inizio dell’anno. Tra i creditori figurano proprio i Clippers, a cui l’azienda doveva circa 30 milioni di dollari.

Inoltre, nella lista spunta anche una società chiamata KL2 Aspire LLC, a cui risultano dovuti 7 milioni. Secondo i documenti ufficiali depositati nello stato della California, Leonard figura come manager di KL2 Aspire LLC.

«Siamo a conoscenza del servizio giornalistico riguardo ai Los Angeles Clippers e stiamo avviando un’indagine», ha dichiarato il portavoce della lega, Mike Bass, in riferimento al lavoro del giornalista Pablo Torre che ha portato alla luce la vicenda.

Il ruolo di Steve Ballmer e l’investimento in Aspiration

Nel 2021, circa un mese dopo la firma del rinnovo quadriennale di 176 milioni di dollari tra Leonard e i Clippers, il proprietario della squadra Steve Ballmer ha investito 50 milioni di dollari in Aspiration

Sempre nello stesso anno, la società ha annunciato una partnership da 300 milioni di dollari con i Clippers, durata due anni e terminata anticipatamente a causa dell’inadempienza contrattuale dell’azienda.

«Né i Clippers né Steve Ballmer hanno aggirato il salary cap – si legge nella nota della franchigia -. L’idea che Steve abbia investito in Aspiration per far arrivare denaro a Kawhi Leonard è assurda. Steve ha investito perché i co-fondatori di Aspiration si sono presentati come persone impegnate a fare del bene ai clienti e a proteggere l’ambiente».

Le accuse contro il co-fondatore

Il co-fondatore dell’azienda, Joseph Sanberg, ha accettato di dichiararsi colpevole il mese scorso dopo essere stato incriminato per frode telematica. Secondo i procuratori federali, avrebbe truffato investitori e istituti di credito per un totale di 248 milioni di dollari, fornendo bilanci gonfiati e non veritieri.

«Dopo una lunga campagna di manipolazione del mercato, che ha truffato non solo Steve ma anche numerosi altri investitori e squadre sportive, Aspiration ha presentato istanza di fallimento – prosegue il comunicato -. Né Steve né i Clippers erano a conoscenza di attività illecite da parte di Aspiration o del suo co-fondatore fino all’inizio dell’indagine governativa».

Pablo Torre è entrato in possesso del contratto di sponsorizzazione tra Aspiration e KL2 Aspire, che prevedeva un compenso di 7 milioni di dollari all’anno per quattro anni a favore di Leonard. 

Le possibili sanzioni

Considerando la durata dell’accordo, al momento del fallimento di Aspiration, Leonard doveva ancora ricevere la quarta e ultima tranche da 7 milioni. Tuttavia, non ci sono prove che il giocatore abbia mai promosso pubblicamente l’azienda.

«Non c’è nulla di insolito o scorretto nei contratti di sponsorizzazione tra gli sponsor di una squadra e i suoi giocatori – sostengono i Clippers -. Né Steve né l’organizzazione dei Clippers hanno avuto alcun controllo sull’accordo personale tra Kawhi e Aspiration. Sostenere il contrario è semplicemente falso

L’NBA aveva già indagato anni fa su presunte richieste irregolari da parte degli agenti di Leonard durante la sua free agency, sospettando possibili elusioni del salary cap. Se dovessero emergere violazioni, le sanzioni possono essere severe: fino a 7,5 milioni di dollari di multa, annullamento dei contratti coinvolti e perdita di future scelte al Draft.

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