Tutto quello che c’è da sapere sul ritorno della F1 a Città del Messico

La Formula 1 torna a Città del Messico per il secondo round del double header nordamericano. Sul leggendario Autódromo Hermanos Rodríguez, una sfida tecnica ad alta quota. Tutti i dettagli.

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Guida al GP
Image Credits: media centre Ferrari

La Formula 1 non conosce soste. Dopo il round di Austin, il Circus fa tappa a Città del Messico per il secondo appuntamento del double header nordamericano. Sullo sfondo dello storico Autódromo Hermanos Rodríguez, intitolato alla memoria dei fratelli Pedro e Ricardo Rodríguez, il Gran Premio del Messico 2025 promette ancora una volta spettacolo, emozioni e un’atmosfera ineguagliabile.

Dal suo ritorno stabile nel calendario nel 2015, il tracciato messicano ha saputo combinare passione popolare e sfide tecniche, diventando una tappa simbolo del calendario. Non è solo la pista a essere protagonista, ma anche i tifosi: il calore del pubblico messicano, tra i più appassionati dell’intero mondiale, trasforma ogni edizione in una vera e propria festa dello sport.

Il triello al vertice

Il circuito messicano è teatro di un momento chiave del mondiale. Con solo quattro gare e due Sprint ancora da disputare, ogni punto può rivelarsi decisivo. Dopo una rimonta straordinaria post-pausa estiva, Max Verstappen è risalito fino a -40 punti dal leader Oscar Piastri, con Lando Norris a soli 14 punti davanti a lui. Il titolo Costruttori è già nelle mani della McLaren, ma la battaglia per quello Piloti promette scintille.

Sullo sfondo, la Red Bull di Laurent Mekies sembra rinata. La RB21, più bilanciata e prevedibile, ha consentito a Verstappen di rientrare pienamente nella corsa al titolo. Ferrari e Mercedes, invece, restano in scia: le tre scuderie sono separate da appena dieci punti, a conferma di un finale di stagione apertissimo.

Circuito unico: tra storia e passione

Il Circuito Hermanos Rodríguez fu costruito nel 1959 su iniziativa del presidente Adolfo López Mateos, amico della famiglia Rodríguez. La Formula 1 vi fece il suo debutto nel 1962 con una gara non valida per il Mondiale, segnata però dalla tragedia di Ricardo Rodríguez, che perse la vita in quell’occasione. L’anno successivo, nel 1963, il GP del Messico entrò ufficialmente nel calendario iridato.

Negli anni Sessanta, il tracciato divenne una delle tappe più amate: veloce, tecnico e carico di pathos. Indimenticabile l’edizione del 1964, quando John Surtees conquistò con la Ferrari il titolo mondiale in una gara rocambolesca.
Dopo un’interruzione nel 1970 per motivi di sicurezza e ordine pubblico, il Gran Premio tornò nel 1986 con un layout rinnovato e il fascino della mitica Peraltada, teatro di sorpassi entrati nella leggenda – come quello di Nigel Mansell su Berger nel 1992.

Dopo un nuovo stop, la Formula 1 è tornata stabilmente in Messico nel 2015, grazie a un progetto di ammodernamento firmato da Hermann Tilke. Il tracciato mantiene parte del layout originale ma introduce il suggestivo passaggio all’interno del Foro Sol, lo stadio che ospita l’ultima sezione del circuito e regala immagini spettacolari di pubblico e passione.

Il tracciato: una sfida ad alta quota

A pochi giorni dal Gran Premio degli Stati Uniti, vinto da Max Verstappen, la Formula 1 affronta una delle gare più complesse della stagione. L’altitudine di oltre 2.200 metri sul livello del mare rappresenta una sfida tecnica senza eguali: l’aria rarefatta influisce sull’aerodinamica, sull’efficienza delle power unit e sulla gestione dei freni.

L’Autódromo Hermanos Rodríguez misura 4,304 km e conta 17 curve. È una pista completa, che alterna lunghi rettilinei – ideali per sfruttare la scia e il DRS – a sezioni lente e tecniche.

  • Curva 1 è una delle staccate più dure del mondiale: si passa da oltre 350 km/h a poco più di 100.
  • Il settore centrale è caratterizzato da curve medio-veloci, dove l’equilibrio aerodinamico è cruciale.
  • L’ultimo settore, dentro il Foro Sol, richiede trazione e precisione millimetrica, con il pubblico che fa da muro di suono attorno alle monoposto.

Le due zone DRS principali favoriscono i sorpassi, ma l’altitudine gioca un ruolo determinante nella gestione del motore e del carico aerodinamico. I team devono lavorare con assetti specifici, ottimizzando il raffreddamento e la deportanza per compensare la minor densità dell’aria.

Orari e diretta TV

Il GP del Messico sarà trasmesso in diretta integrale su Sky Sport F1 e in streaming su NOW. Sarà disponibile anche in chiaro su TV8 (canale 8 del digitale), ma in differita.

Domenica 26 ottobre

  • 21:00 – Gara Formula 1 (differita TV8 22:30)

F1 Messico: ecco tutti i record

  • Circuito: Autodromo Hermanos Rodriguez
  • Debutto in F1: 1963
  • Scadenza contratto: 2028
  • Record spettatori: 404.958 (2024)
  • Record vittorie piloti: Max Verstappen (5)
  • Record vittorie costruttori: Red Bull Racing (5)
  • Giro record: Valtteri Bottas (1’17”774, Mercedes, 2021)