A tre mesi dall’inaugurazione, le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 sono state al centro di un importante convegno all’Università Bocconi dal titolo “Lo sport come fattore chiave per le politiche europee. Gli impatti di Olimpiadi e Paralimpiadi nella nostra società“.
Un momento di confronto che ha visto la partecipazione di vertici istituzionali nazionali ed europei, tra cui la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il vicepremier Antonio Tajani, e i presidenti di Coni, Cip e Fondazione Milano Cortina 2026.
L’Europa celebra i valori, ma Malagò punta il dito sui mancati aiuti
Roberta Metsola ha sottolineato il valore simbolico dei Giochi: «Gli atleti non sono solo ambasciatori dello sport, ma anche della pace, di cui oggi abbiamo più bisogno. Dobbiamo prendere i valori olimpici – pace, non discriminazione, fair play – e usarli nella vita quotidiana».
Toni ben diversi quelli di Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, che non ha nascosto la delusione per l’assenza di supporto europeo: «L’Europa non ha fatto niente. Abbiamo esigenze di budget importanti e il mondo è cambiato rispetto al 2019, quando ottenemmo i Giochi».
Sul fronte economico, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha evidenziato le ricadute positive dell’evento:
«Milano Cortina genererà oltre 5 miliardi di impatto economico e lascerà un’eredità duratura in infrastrutture, coesione e sviluppo. È stato un grande esempio di collaborazione. Il conto alla rovescia è cominciato».
Le opere saranno pronte, assicura Fontana
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha rassicurato sullo stato dei lavori: «Le opere fondamentali saranno tutte pronte e utilizzabili. In montagna si sta già andando avanti. Se non succedono disastri, siamo tranquilli».
Fontana ha tenuto inoltre a distinguere tra infrastrutture essenziali per i Giochi e quelle che rappresentano legacy territoriale:
«Non creeremo cattedrali nel deserto. Saranno le prime olimpiadi di nuova generazione in linea con i principi europei di sostenibilità, organizzate in più sedi recuperando impianti esistenti».
Milano Cortina 2026 lancia l’app ufficiale: i Giochi a portata di smartphone
Sport paralimpico come motore di cambiamento culturale
Marco Giunio De Sanctis, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ha posto l’accento sull’impatto sociale:
«Lo sport paralimpico ha la forza di trasformare la cultura e la struttura delle città. Resta un grande rammarico non aver mai avuto Roma come sede paralimpica: avrebbe segnato una svolta in un Paese dove l’80% degli impianti sportivi è ancora inaccessibile».
De Sanctis ha ricordato l’eredità di Torino 2006: «Il principale lascito fu un cambiamento culturale e mentale profondo, che rese il Paese più inclusivo». Per Milano Cortina 2026, l’auspicio è di benefici diffusi in termini di attrattività turistica, scambi commerciali e cooperazione internazionale.
Riserbo sui portabandiera
Sul fronte organizzativo, il presidente del Coni Luciano Buonfiglio ha mantenuto il massimo riserbo sui portabandiera: «L’evoluzione verso le Olimpiadi è ancora lunga, bisogna avere rispetto e non fare errori. Lavoriamo in stretta sintonia con la Fondazione e il ministro, nulla dovrà essere oggetto di critica e polemica».
L’appuntamento con la cerimonia di apertura si avvicina: Milano Cortina 2026 si prepara a scrivere una nuova pagina della storia olimpica italiana, con l’ambizione di coniugare eccellenza sportiva, sostenibilità economica e impatto sociale duraturo.