Il colosso dei media Warner Bros Discovery (WBD) – proprietario di CNN, HBO, TNT Sports ed Eurosport – ha annunciato l’avvio di una revisione strategica delle alternative, aprendo ufficialmente la porta a una possibile vendita dell’intero gruppo o di alcune sue divisioni. Una decisione che arriva poche settimane dopo il rifiuto dell’offerta di acquisizione avanzata da Paramount Skydance, controllata dal produttore David Ellison.
Secondo quanto riportato da Reuters e dal Financial Times, l’offerta respinta si aggirava intorno ai 24 dollari per azione, ritenuta troppo bassa dal board di WBD. Tuttavia, il cambio di rotta annunciato dal gruppo rende oggi molto più concreta l’ipotesi di una cessione – totale o parziale – di una delle realtà più iconiche dell’intrattenimento mondiale.
Dalla scissione alla possibile cessione
Fino a poche settimane fa, la strategia di WBD – nata nel 2022 dalla fusione da 43 miliardi di dollari tra WarnerMedia e Discovery – puntava alla scissione in due società:
- Warner Bros, che avrebbe incluso studi cinematografici, televisione e streaming;
- Discovery Global, focalizzata sui canali lineari e sul comparto internazionale.
Il piano, annunciato a giugno, avrebbe dovuto completarsi entro metà 2026, ma la forte pressione competitiva nel settore e l’interesse crescente di potenziali acquirenti hanno spinto il management a valutare scenari alternativi.
«Dopo aver ricevuto interesse da più parti, abbiamo avviato una revisione completa delle alternative strategiche per identificare il percorso migliore per valorizzare appieno i nostri asset», ha dichiarato il presidente e CEO David Zaslav, affiancato dal presidente del consiglio Samuel Di Piazza Jr.
Gli interessati: Paramount, Comcast, Netflix (e Apple sullo sfondo)
Tra i potenziali compratori spiccano Paramount Skydance, già protagonista dell’acquisizione di Paramount Global per 8 miliardi di dollari, Comcast (proprietaria di NBCUniversal e Sky) e Netflix, indicata da alcuni analisti come acquirente ideale per gli asset streaming di WBD.
Tuttavia, i vertici delle due big tech hanno mostrato prudenza: «Siamo costruttori, non acquirenti», ha dichiarato il co-CEO di Netflix Greg Peters a Bloomberg, mentre Eddy Cue di Apple ha precisato a Puck News che «non ci sono piani per acquisizioni di grandi dimensioni». Ricordiamo che Apple arriva da un accordo multimilionario con la Formula 1 per i diritti TV negli USA.
Fonti del Financial Times sottolineano che Zaslav non vedrebbe di buon occhio una vendita a Paramount, poiché comporterebbe la fine della sua guida sull’azienda, preferendo piuttosto una scissione controllata che mantenga autonomia operativa alle due nuove entità.
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Effetto immediato: titolo in rally a Wall Street
La notizia della revisione strategica ha immediatamente acceso l’interesse dei mercati: secondo CNBC e Sportico, le azioni Warner Bros Discovery sono salite di quasi il 10%, toccando quota 20,12 dollari a metà seduta.
Il mercato sembra credere che, qualunque sia l’esito della revisione – vendita, fusione o scorporo – il valore del portafoglio WBD (che include anche franchise come Harry Potter, Superman e Game of Thrones) sia destinato a crescere.
Le implicazioni per lo sport business
L’eventuale fusione tra WBD e Paramount avrebbe anche impatti rilevanti sul mercato dei diritti sportivi. Come evidenziato da SportsPro, le due società detengono alcuni dei pacchetti più prestigiosi:
- WBD trasmette MLB, NHL, French Open, Nascar, Champions League e le competizioni sui canali Eurosport;
- Paramount controlla negli Stati Uniti i diritti di NFL, PGA Tour, Serie A, WNBA e UFC (dal 2026).
Una loro unione creerebbe uno dei più grandi broadcaster sportivi globali, capace di competere direttamente con giganti come Disney (ESPN) e Amazon Prime Video (ha appena acquisito i diritti TV dell’NBA), e potenzialmente ridefinire le dinamiche di offerta e pricing dei diritti sportivi a livello internazionale.
Una partita ancora aperta
Al momento, nessuna tempistica è stata fissata per la conclusione della revisione, e non vi è certezza che il processo porti effettivamente a una transazione. Tuttavia, come osserva Italia Oggi, il solo fatto che il board abbia aperto formalmente la porta a una vendita segna una svolta epocale per l’industria mediatica, che da anni cerca un equilibrio tra streaming, contenuti premium e sostenibilità finanziaria.
Con un debito ridotto da 52,5 a 34,6 miliardi di dollari in due anni e un portafoglio tra i più ricchi al mondo, Warner Bros Discovery si trova davanti a un bivio: reinventarsi o cambiare proprietario.
In entrambi i casi, il risultato potrebbe ridisegnare gli equilibri del mercato globale dell’intrattenimento e, per estensione, anche quello dello sport business.
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