Napoli si prepara ad accogliere l’America’s Cup 2027 con numeri da capogiro e una scommessa audace: trasformare Bagnoli da area dismessa a polo internazionale della vela in tempi record.
La presentazione ufficiale presso la Camera di Commercio e l’Unione Industriali ha messo sul tavolo cifre che fanno girare la testa al mondo imprenditoriale campano.
I numeri che fanno sognare
Leslie Ryan, event director dell’America’s Cup, ha illustrato agli imprenditori napoletani il potenziale economico dell’evento, prendendo come riferimento l’edizione di Barcellona. Come riportato da Il Mattino, i numeri della città catalana parlano chiaro: oltre un miliardo di euro di impatto economico, 208 milioni di entrate fiscali, 12.800 posti di lavoro creati, quasi un milione e mezzo di spettatori dal vivo e 954 milioni di telespettatori in tutto il mondo.
Ma il dato più significativo riguarda il coinvolgimento del tessuto produttivo locale: secondo quanto dichiarato da Sabrina Bono, capo di gabinetto del ministro dello Sport, il 90% dei fornitori erano imprese catalane, con 380 fornitori del territorio che hanno collaborato all’evento. «Noi dobbiamo seguire la stessa rotta», ha sottolineato, indicando la strada per massimizzare le ricadute sul sistema economico napoletano.
La sfida di Bagnoli
Il sindaco Gaetano Manfredi, in veste di commissario straordinario per la rigenerazione di Bagnoli, ha confermato l’inizio dei lavori e fissato una scadenza ambiziosa: maggio 2026. «Sappiamo che i tempi sono stretti, ma siamo fiduciosi, – ha dichiarato secondo quanto riportato da Il Mattino. – La ricaduta economica sulla città sarà incredibile: parliamo di un miliardo di euro e di diversi milioni di turisti».
Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute, la società statale attuatrice del progetto, ha rilanciato con determinazione. Come riferisce il Corriere dello Sport, l’ad ha affermato:
«Sappiamo la responsabilità che ci siamo assunti e sappiamo che vogliamo vincere tutti insieme questa sfida per riconsegnare a Napoli e all’Italia un’area straordinaria. Avere un obiettivo che ci consenta di riconsegnare in un anno quello che non è stato fatto per 30 anni è sicuramente una grandissima sfida».
Leslie Ryan non ha però nascosto le difficoltà. Come sottolineato dal Corriere dello Sport, l’event director ha individuato in Bagnoli il punto critico dove occorre lavorare molto. «Le squadre saranno qui ad aprile 2026, – ha dichiarato – e dobbiamo essere pronti per quella data. Questo è il punto su cui dobbiamo lavorare di più».
La scelta dell’area non è casuale. Nepi Molineris ha spiegato che la rigenerazione di Bagnoli è davvero l’obiettivo dell’America’s Cup.
«Vincere la Coppa America è frutto di strategia tattica – ha detto – e da parte nostra in questa scelta c’è stato molto in termini di analisi, valutazione, pianificazione, conoscenza di quello che stavamo portando avanti ed è stato scelto il luogo migliore per le basi dei team sebbene sia una delle aree più complicate, ma tutti stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo e se c’è la volontà delle istituzioni e degli stakeholder niente è impossibile».
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Polemiche e richiesta di compattezza
Non mancano le criticità sollevate dalla Regione Campania, con i rilievi della Soprintendenza al Pnrr e l’intervento di controllo dell’Anac. Il sindaco Manfredi, come riporta Il Mattino, ha lanciato un appello alla coesione: «Dovremmo remare tutti dalla stessa parte perché questo evento, secondo solo alle Olimpiadi, farà bene a tutta la città e alla regione. Tutto si sta svolgendo nel rispetto delle leggi, ma serve compattezza. È una sfida che possiamo vincere solo insieme».
Nepi Molineris, così scrive il Corriere dello Sport, ha risposto alle polemiche sottolineando che «tutti gli attori coinvolti non solo devono remare nella stessa direzione, ma ognuno deve interrogarsi e fare tutto ciò che ritiene opportuno per operare in maniera costruttiva. Nessuno deve agire in maniera superficiale, si devono compiere tutti i passi e dare le risposte a tutti».
Il sistema delle imprese in campo
Il mondo economico napoletano si è detto pronto a cogliere l’opportunità. Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio di Napoli, ha annunciato: «Noi, come Camera di Commercio, ci candidiamo a fungere da collegamento tra gli organizzatori e le 320mila imprese iscritte, potendo avere anche un ruolo di garanzia di trasparenza e legalità. Realizzeremo uno spazio dedicato sul nostro portale per le aziende interessate all’iniziativa».
Il presidente di Unione Industriali Jannotti Pecci ha concluso evidenziando come «questo risultato è frutto di una sintonia assoluta tra governo centrale e amministrazione locale. Questo incontro serve a mettere a disposizione il sistema delle imprese all’organizzazione nelle sue varie declinazioni, dai servizi alla manifattura».
L’appuntamento è fissato.