Shanghai Rolex Masters: storia, protagonisti e record del gioiello ATP in Asia

Il Rolex Shanghai Masters è l’unico Masters 1000 disputato fuori da Europa e Nord America. Scopri storia, record e curiosità del torneo che dal 2009 conquista giocatori e appassionati.

Djokovic
Curiosità sul torneo
Image Credits: Antoine Couvercelle / Panoramic / Insidefoto

Il Rolex Shanghai Masters rappresenta un unicum nel panorama del tennis mondiale. Inaugurato nel 2009, è l’unico torneo della categoria Masters 1000 a disputarsi fuori dall’Europa e dal Nord America, affermandosi rapidamente come uno degli appuntamenti più attesi della stagione ATP.

Non a caso, dal 2009 al 2013 è stato premiato per cinque volte come Miglior Masters 1000 dell’anno secondo il voto dei giocatori. Eccone storia, curiosità e record.

Una sede d’eccellenza

Il torneo si disputa a ottobre alla Qizhong Forest Sports City Arena, un complesso che si estende su 80 ettari nella città di Maqiao, nel distretto di Minhang, a sud-ovest di Shanghai. Lo stadio centrale vanta un tetto retrattile in acciaio dal design innovativo: otto petali scorrevoli che richiamano la forma di una magnolia, fiore simbolo della città. Il sistema si apre e chiude in soli otto minuti, garantendo la continuità del gioco anche in caso di maltempo.

Realizzato originariamente per ospitare le ATP Finals dal 2005 al 2008, lo stadio è stato per anni il più grande impianto tennistico dell’Asia, fino alla costruzione del Centro Tennis dell’Olympic Green a Pechino. La struttura, modulabile per accogliere eventi di diverse discipline sportive, offre servizi d’avanguardia: il Rolex Shanghai Masters è stato il primo torneo a fornire ai giocatori migliori teste di serie spogliatoi privati dotati di bagno personale, area relax, lettino per massaggi e persino tappeti personalizzati con il nome dell’atleta.

La storia del torneo

La nascita del Masters 1000 di Shanghai risponde alla strategia dell’ATP e della Federazione tennistica cinese di sviluppare il tennis in Cina e nell’intero continente asiatico. Il primo evento professionistico a Shanghai risale al 1996, quando il russo Andrei Olhovskiy si impose sul bahamense Mark Knowles. Nel 2002 la città ospitò una prima edizione delle Finals, vinta dall’allora numero uno del mondo, un successo che convinse l’ATP a scegliere Shanghai come sede delle Finals dal 2005 al 2008.

Dal 2009, il Qizhong Stadium è diventato la casa del nuovo Masters 1000, entrato in calendario al posto del torneo di Madrid, spostato in primavera sulla terra battuta. Il cemento di Shanghai ha così attirato i migliori interpreti delle superfici veloci, offrendo uno spettacolo di altissimo livello tecnico.

I dominatori: Djokovic, Murray e Federer

L’albo d’oro del torneo annovera alcuni dei più grandi campioni della storia recente. Novak Djokovic detiene il record di vittorie in singolare con quattro titoli conquistati nel 2012, 2013, 2015 e 2018. Il serbo vanta anche il primato di match vinti a Shanghai con 39 successi complessivi.

La sua costanza sulle superfici rapide cinesi è testimoniata da un altro dato significativo: nel 2024 ha raggiunto la semifinale e poi la finale (persa contro Sinner), conquistando così per il diciottesimo anno consecutivo almeno due semifinali in tornei Masters 1000, superando Roger Federer che si era fermato a diciassette stagioni consecutive.

Andy Murray si è imposto tre volte (2010, 2011 e 2016), dimostrando grande adattabilità sul cemento cinese e costruendo una solida base di fan in Asia. Roger Federer ha trionfato nel 2014 e nel 2017, quest’ultima vittoria a 36 anni che lo rende il campione più anziano nella storia del torneo. 

Nel 2019 è arrivato il successo di Daniil Medvedev, seguito nel 2023 da quello di Hubert Hurkacz, il campione con il ranking più basso di sempre (numero 17). L’edizione più recente, quella del 2024, ha visto il trionfo di Jannik Sinner, a 23 anni il vincitore più giovane della storia del torneo.

Albo d’oro

Dalla prima edizione del 2009 fino al 2024, solo sette tennisti hanno conquistato il titolo a Shanghai.

  • 2009: Nikolaj Davydenko
  • 2010: Andy Murray
  • 2011: Andy Murray
  • 2012: Novak Djokovic
  • 2013: Novak Djokovic
  • 2014: Roger Federer
  • 2015: Novak Djokovic
  • 2016: Andy Murray
  • 2017: Roger Federer
  • 2018: Novak Djokovic
  • 2019: Daniil Medvedev
  • 2023: Hubert Hurkacz
  • 2024: Jannik Sinner

L’Italia a Shanghai: un solo trionfo

L’unico successo italiano nella storia del Masters 1000 di Shanghai porta appunto la firma di Jannik Sinner. Nel 2024, l’altoatesino ha dominato il torneo sconfiggendo nell’ordine Taro Daniel, Tomas Martin Etcheverry, Ben Shelton, Daniil Medvedev e Tomas Machac, per poi superare in finale Novak Djokovic. La vittoria in semifinale gli ha garantito la certezza matematica di chiudere la stagione da numero uno del mondo, primo italiano a raggiungere questo traguardo storico.

In finale, Sinner ha festeggiato il settimo titolo ATP del 2024, il terzo Masters 1000 dopo Miami e Cincinnati, negando a Djokovic il centesimo titolo in carriera (poi arrivato a Miami nel 2025) e spezzando l’imbattibilità del serbo nelle finali di Shanghai.

Altri risultati azzurri di rilievo includono la semifinale di Matteo Berrettini e il quarto di finale di Fabio Fognini, entrambi nel 2019. Nel doppio, Fognini raggiunse la finale nel 2015 in coppia con Simone Bolelli, perdendo contro Raven Klaasen e Marcelo Melo. Quest’ultimo detiene il record di vittorie nel doppio con tre titoli (2013, 2015, 2018).

Nadal, l’eterno secondo

Una curiosità statistica riguarda Rafael Nadal, unico giocatore ad aver perso più finali a Shanghai senza mai vincere il torneo.

Lo spagnolo ha disputato 24 match vincendone 16, ma ha ceduto sia nella finale inaugurale del 2009 contro Nikolaj Davydenko, sia in quella del 2017 contro Federer, in entrambi i casi in due set.

Quest’ultima ha segnato un momento storico: è stata l’ultima finale disputata dai due grandi rivali, che hanno condiviso 42 titoli Slam. Successivamente si sono sfidati altre 3 volte nel 2019, ma mai in finale. A Indian Wells e Wimbledon il titolo è poi andato a Federer, mentre al Roland Garros ha trionfato Nadal.

Un modello organizzativo vincente e all’avanguardia

Il successo del torneo si fonda su un’organizzazione maniacale. Come ha spiegato nel 2015 a SportsPro Charles Smith, direttore del torneo:

«Siamo quasi nel business dell’ospitalità: che tu sia un giocatore, uno sponsor, un giornalista o un semplice spettatore, vieni a vivere qualcosa di speciale».

L’abbondanza di campi per l’allenamento, otto campi da gioco dotati di sistema Hawk-Eye e la palestra più grande di qualsiasi torneo di tennis in Asia testimoniano l’attenzione ai dettagli.

Il torneo si è affermato senza poter contare su una star locale del tennis maschile, una sfida unica nel panorama sportivo. Tuttavia, la passione del pubblico cinese per il tennis è cresciuta costantemente, anche grazie all’impegno dei top player nel promuovere lo sport in Asia. Djokovic ha imparato il mandarino e scrive il suo nome in caratteri cinesi, mentre Federer ha inaugurato il nuovo stadio.

Dopo una pausa forzata dal 2020 al 2022 a causa della pandemia di COVID-19, il torneo è tornato nel calendario ATP nel 2023, confermando la sua centralità nello sviluppo del tennis in Asia e il suo status di evento imperdibile per i migliori tennisti del mondo.

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