Se è vero che la fame vien mangiando è altresì vero che l’Itavolley femminile non è mai sazia. Le ragazze di Julio Velasco, in Thailandia da qualche giorno in vista dei Campionati del Mondo di pallavolo femminile che prendono il via oggi, arrivano alla manifestazione da ultra favorite, forti dell’oro di Parigi dello scorso anno e della vittoria in Nation League conquistata meno di un mese fa.
«Questo torneo ha un sapore speciale e quest’anno ancora di più. Arriviamo da campionesse olimpiche, le aspettative sono altissime soprattutto dopo la vittoria in Nations League. Sarebbe bellissimo chiudere il cerchio con l’oro l’unico che ci manca. Vogliamo vincere e siamo pronte a dare tutto, lo spirito è questo. Ma sappiamo anche che ci aspetta una dura battaglia», afferma senza mezze misure Paola Egonu, raggiunta da La Gazzetta dello Sport per una lunga intervista.
Italvolley da record: il peso di quei 29 successi consecutivi
Quella dell’Italvolley femminile è una lunga stagione perfetta, con 29 vittorie consecutive che sono già storia ma che portano anche il peso del senso di responsabilità
«È un mix di emozioni incredibili. Da un lato è meraviglioso sentire il calore che solo questi risultati riescono a darti, dall’altro sappiamo che è una responsabilità enorme perché ci si aspetta tantissimo da noi e non vogliamo deludere nessuno – sottolinea Egonu a Gazzetta -. È proprio questa pressione che ci spinge a dare sempre il massimo e a continuare a inseguire nuovi sogni».
Sogni che diventano realtà. A questa generazione di talenti del volley manca solo un successo di peso per impreziosire la bacheca: quel titolo mondiale, conquistato una sola volta nella storia azzurra, nel lontano 2002, quando buona parte delle atlete in campo oggi non era nata o stava appena in piedi. «Ho visto qualcosa ma soprattutto ho avuto la fortuna di ascoltare i racconti di chi quella partita l’ha vissuta da protagonista, come Francesca Piccinini. Quella vittoria è stata l’inizio di una storia che stiamo continuando a scrivere noi».
Una storia che Egonu e compagne stanno scrivendo a caratteri cubitali e che potrebbe diventare ancor più magica e memorabile con il successo ai Mondiali.
Le tante avversarie sul cammino delle Azzurre
Ma occorre andare con ordine. Brasile, Turchia e Giappone sono forse le avversarie più insidiose per le azzurre reduci a loro volta di un’ottima performance in Nations League ma, come precisa Egonu, «nessuna squadra va sottovalutata: dobbiamo essere pronte a gestire il loro sistema di gioco e nello stesso tempo a mantenere il nostro anche nei momenti più duri».
L'Italia di Velasco è la favorita: ecco cosa sapere sul cammino delle Azzurre
Uno dei punti di forza dell’Italia è quello di essere una costante fucina di talenti. Alle campionesse rodate, come la stessa Egonu o Myriam Sylla, Monica De Gennaro o la capitana Anna Danesi, si sono unite al gruppo con successo Gaia Giovannini e, da quest’anno Stella Nervini, «giovani che hanno iniziato la loro esperienza in Nazionale dimostrando carattere e determinazione. Sono molto contenta per loro perché sono entrate dando un grande contributo anche in momenti molto complessi».
Un ricambio generazionale necessario, di fronte alle possibili fuoriuscite dal circuito azzurro, come per la veterana De Gennaro, forse all’ultima grande manifestazione con la Nazionale. «Monica è un grande punto di riferimento per me e per tutta la squadra, si sentirà tantissimo la sua assenza e spero che accada il più tardi possibile: preferisco non pensarci».
Velasco: gli insegnamenti di un maestro di vita
E non pensare o meglio, pensare alle cose giuste e dare meno spazio a quelle sbagliate o “inquinanti” è uno dei grandi insegnamenti – extra campo – di Julio Velasco. «L’insegnamento più prezioso è quello di non prendermi troppo sul serio e di godermi questo fantastico viaggio. Mi ha insegnato a lasciare andare – conclude la fuoriclasse azzurra -. Come un maestro per tutte, il suo grande merito sia stato quello di capirci, di mettere ordine e di trasmetterci quella serenità che ci mancava».