Dopo tre settimane di pausa estiva, la MotoGP torna in azione con il GP d’Austria. Il tredicesimo appuntamento della stagione 2025 si disputa questo fine settimana al Red Bull Ring di Spielberg, teatro di una delle sfide più attese dell’anno. La lotta per il titolo vede Marc Márquez in testa con un vantaggio imponente, ma il tracciato stiriano per lui è ancora un tabù da sfatare.
Ha sempre sorriso però a Ducati, e in particolare a Francesco Bagnaia, vincitore delle ultime tre edizioni.
Caratteristiche tecniche del Red Bull Ring
Il Red Bull Ring si sviluppa su 4,318 km, con un dislivello massimo del 12% e un’alternanza di 10 curve (7 a destra e 3 a sinistra). L’ampia carreggiata da 13 metri e il rettilineo più lungo da 626 metri esaltano le velocità di punta, ma i piloti devono affrontare anche frenate violente e ripartenze da bassa velocità, elementi che richiedono moto stabili e potenti in accelerazione.
Il tracciato presenta tre punti di staccata impegnativi:
- Curva 1 “Niki Lauda”: staccata al termine del rettilineo principale, spesso decisiva in partenza.
- Chicane 2a-2b: introdotta per spezzare la velocità in salita e aumentare la sicurezza.
- Curva 4 “Schlossgold”: frenata in discesa e uno dei punti di sorpasso più spettacolari della MotoGP.
Le ultime due curve, la “Rindt” e la “Red Bull Mobile”, sono tratti da pieno gas che spesso diventano teatro di attacchi all’ultimo giro. L’altimetria collinare e le variazioni di pendenza rendono complesso trovare la traiettoria ideale, aspetto che premia i piloti capaci di interpretare più linee in ingresso curva.
Dalla pista in autostrada all’odierno Red Bull Ring: 70 anni di storia
Il GP d’Austria debutta nel 1955 su un tratto di autostrada tra Salisburgo e Vienna, ma entra ufficialmente nel Motomondiale nel 1971, sul veloce Salzburgring, teatro di 22 edizioni fino al 1994. La necessità di maggiori standard di sicurezza porta nel 1996 al trasferimento sull’A1 Ring, un tracciato ridisegnato dall’architetto Hermann Tilke che, pur mantenendo parte dell’originale Österreichring, risulta più corto e tecnico.
Dopo due sole edizioni (1996-1997), la MotoGP abbandona l’Austria fino al 2016, quando il rinnovato Red Bull Ring torna in calendario grazie a un importante investimento della proprietà Red Bull. Il nuovo layout, pur avendo perso le parti più veloci dell’Österreichring per motivi di sicurezza, conserva la natura “stop & go” e il carattere spettacolare dovuto a salite, discese e staccate violente.
Dal rientro in calendario, il tracciato è diventato un fortino Ducati: Iannone (2016), Lorenzo (2018), Dovizioso (2017, 2019, 2020) e Bagnaia (2022, 2023, 2024) hanno imposto la propria legge, con l’unica eccezione di Brad Binder (KTM) nel 2021 sotto la pioggia.
Ducati e gli avversari
Marc Márquez arriva in Austria forte di 19 vittorie stagionali (11 Sprint e 8 GP) e un vantaggio di 120 punti sul secondo classificato. Lo spagnolo, però, non ha mai vinto al Red Bull Ring, pur collezionando tre secondi posti dietro ad altrettante Ducati.
Pecco Bagnaia, re del tracciato stiriano, cercherà di interrompere il dominio del compagno di squadra. La sua prima parte di stagione è stata al di sotto delle aspettative, ma il layout austriaco potrebbe offrirgli la chance di tornare protagonista.
Tra gli outsider, Álex Márquez dovrà riscattare un paio di errori pesanti pre-pausa, mentre KTM punta forte sul GP di casa con Brad Binder e Pedro Acosta, entrambi storicamente competitivi su questa pista. Più difficile, invece, il compito per Aprilia, Yamaha e Honda, storicamente meno a loro agio a Spielberg.
Novità tecnica: debutta il controllo di stabilità
Il GP d’Austria segna anche l’esordio in MotoGP di un’importante innovazione tecnologica per la sicurezza: il controllo di stabilità. Sviluppato da FIM, Magneti Marelli e MSMA, il sistema interviene riducendo la coppia motore in caso di perdita di aderenza, con l’obiettivo di prevenire highside e incidenti spettacolari che hanno coinvolto recentemente piloti come Maverick Viñales, Franco Morbidelli e Jorge Martin.
Diverso dal tradizionale controllo di trazione, questo dispositivo agisce in modo proattivo, ed è integrato nella centralina elettronica unica (ECU) utilizzata da tutte le squadre. Ci si aspetta che la quasi totalità dei team lo adotti immediatamente, anche se resta da capire se potrà influire sui valori in pista.
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Dove vedere il GP d’Austria: programma completo
Tutte le sessioni dell’edizione 2025 del Gran Premio d’Austria verranno trasmesse in diretta su Sky Sport MotoGP (ch. 208), con la possibilità di seguire in chiaro le Qualifiche e la Gara Sprint su TV8, mentre sullo stesso canale le gare della domenica saranno trasmesse in differita.
Programma completo
Sabato 19 luglio
- 10:10 – FP2 MotoGP
- 10:50 – Qualifiche MotoGP (diretta TV8)
- 15:00 – Sprint MotoGP (diretta TV8)
Domenica 20 luglio
- 09:40 – Warm-Up MotoGP
- 14:00 – Gara MotoGP (differita TV8 17:00)
MotoGP GP d’Austria: ecco tutti i record
- Circuito: Red Bull Ring
- Debutto in MotoGP: 2016 (dal 1971 al 1997 al Salzburgring e A1-Ring)
- Scadenza contratto: 2030
- Record spettatori: 215.850 (2016)
- Record vittorie piloti: Andrea Dovizioso e Pecco Bagnaia (3)
- Record vittorie team: Ducati (9)
- Giro record all time: Jorge Martin (1’27”748, Ducati, 2024)
- Giro record gara: Pecco Bagnaia (1’29”519, Ducati, 2024)