L’Italia punta sui tornei minori di tennis.La chiave del modello di sviluppo che ha trasformato il Paese in un autentico laboratorio per il tennis mondiale è legata alla diffusione capillare di tornei internazionali minori, strumenti cruciali per la crescita dei futuri top players, riporta La Gazzetta dello Sport..
Negli ultimi due decenni, la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), sotto la guida di Angelo Binaghi, ha costruito un sistema fondato su due pilastri: da un lato, la valorizzazione dell’élite, con il rilancio degli Internazionali d’Italia e l’arrivo in Italia di eventi come le ATP Finals, la fase finale della Coppa Davis e la Hopman Cup.
Dall’altro, un investimento sistematico e continuo nei circuiti di base, incentivando la nascita e la diffusione di tornei Challenger e ITF su tutto il territorio nazionale. Così, la Penisola è diventata una gigantesca palestra a cielo aperto, ponte ideale tra l’attività giovanile e il tennis professionistico.
L’evoluzione dei numeri
Nel 2000 si giocavano in Italia 8 Challenger e 16 ITF maschili, oltre a 32 tornei femminili W10/W25. Oggi i numeri sono decisamente cambiati: nel 2025 il calendario prevede 20 Challenger e 31 ITF per gli uomini, 8 tornei WTA 125 e 29 eventi W15/W75 per le donne.
In totale, ben 88 appuntamenti tra circuiti Challenger, ITF e WTA 125, con un incremento del 57% in 25 anni. A trainare questa crescita, in particolare, è stato il circuito Challenger, dove gli appuntamenti sono aumentati esponenzialmente.
All’interno del circuito si segnalano eventi di spicco come il Challenger 175 di Torino e i 125 di Napoli, Perugia, Sassuolo, Genova, Olbia e San Marino (quest’ultimo realizzato in collaborazione con la FITP). E all’orizzonte c’è già il progetto di un super Challenger a Cagliari nel 2026, condizionato alla conclusione dei lavori sull’impianto.
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Un sistema sostenuto con forza dalla FITP
Alla base del modello italiano c’è un investimento solido: oltre 10 milioni di euro all’anno destinati dalla FITP al sostegno dei tornei minori. Il contributo non è solo economico: da Roma arrivano supporto organizzativo, know-how, strutture e forniture.
Il motore però restano i circoli, veri protagonisti nella promozione del tennis in Italia. In cambio, la Federazione ottiene un numero definito di wild card da assegnare ai giovani talenti più promettenti.
«Così i nostri ragazzi vengono spinti a confrontarsi a un livello superiore – spiega Sergio Palmieri, per 27 anni direttore degli Internazionali d’Italia, oggi consulente FITP -. Il vantaggio di farli giocare in casa, inoltre, sta nella riduzione dei costi delle trasferte, che possono essere proibitivi. La crescita importante del numero dei tornei in Italia è stata, senza dubbio, una delle chiavi dello sviluppo del movimento tennistico»,.
Focus sul tennis femminile: boom dei WTA 125
Dopo aver creato un ecosistema fertile per i talenti maschili, ora la FITP punta sul rilancio del settore femminile. Le imprese di Schiavone, Pennetta, Vinci e Errani hanno segnato un’epoca d’oro, ma oggi, al di là dei successi di Jasmine Paolini, le azzurre faticano a imporsi nel circuito maggiore.
La risposta è arrivata con l’aumento dei tornei WTA 125, l’equivalente femminile dei Challenger. «Abbiamo cominciato a incrementare i tornei WTA 125, che sono l’equivalente dei Challenger – spiega ancora Palmieri –. L’associazione delle tenniste professioniste ci ha prospettato questo progetto concepito per sostenere le giovani carriere. L’obiettivo della WTA è arrivare a 90 tornei 125 in 2-3 anni. Già in questo primo anno siamo il Paese che ne ospita di più, ben 8. Nella prossima stagione arriveremo a 10».
Nel calendario 2025 figurano otto tornei WTA 125 in località strategiche: Bari, Parma, Roma, Grado, Tolentino, Cosenza, Rovereto e Palermo, quest’ultima passata da un WTA 250 a un 125.
In queste competizioni si sta mettendo in mostra Tyra Grant, classe 2007, una delle più promettenti giovani italiane. Dopo due quarti di finale nei tornei 125, la sua crescita è già sotto i riflettori, specialmente dopo l’esordio al Foro Italico lo scorso maggio.