Il tennis italiano al centro della contesa. Il movimento vive un momento di grande visibilità e successo, attirando sempre più attenzione anche sul piano istituzionale, con i grandi tornei alla ricerca di nuovi equilibri di governance.
Dopo le recenti discussioni attorno alle ATP Finals di Torino legate al Decreto Sport – su cui il Quirinale ha espresso perplessità – un nuovo fronte si apre attorno al torneo più importante del Paese: gli Internazionali BNL d’Italia.
Al centro della questione, secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, c’è la gestione dell’evento, che fino a oggi ha visto una collaborazione tra la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), titolare dei diritti sportivi del torneo, e Sport e Salute, la società pubblica che gestisce l’area del Foro Italico.
I numeri del torneo: una partnership virtuosa
Per oltre vent’anni, i due soggetti hanno condiviso oneri e onori attraverso una formula di “associazione in partecipazione”, rinnovata ogni quattro anni. Si trattava di una vera e propria partnership operativa: personale, risorse e competenze messe in comune, con una divisione degli utili derivanti dal bilancio congiunto.
Questa collaborazione ha prodotto risultati straordinari. L’ultima edizione ha registrato quasi 400mila spettatori, un fatturato di circa 80 milioni di euro e oltre 20 milioni di utile netto. Un successo riconosciuto, che ha trasformato gli Internazionali in un appuntamento centrale del calendario sportivo e culturale della Capitale.
Tuttavia, la scadenza dell’accordo ha aperto una fase di forte tensione tra le parti. Sport e Salute propone un nuovo contratto di otto anni con una suddivisione paritetica dei proventi (50-50).
Internazionali da record: 390mila presenze e 900 milioni di impatto economico
Le posizioni delle parti in causa
Dall’altro lato la FITP, guidata dal presidente Angelo Binaghi, ha invece manifestato l’intenzione di assumere il pieno controllo dell’organizzazione, limitando il ruolo di Sport e Salute a quello di semplice fornitore di servizi e accettando di pagare un canone di affitto per l’utilizzo dell’area. Un modello simile a quello inizialmente adottato per le ATP Finals di Torino, poi modificato per volontà dell’esecutivo.
La distanza tra le posizioni è ampia. Sport e Salute ritiene strategico mantenere un ruolo centrale nella gestione dell’evento, anche in virtù del supporto istituzionale e del fatto che il Foro Italico rappresenta un unicum nel panorama sportivo italiano: nessuna altra sede offre lo stesso valore simbolico e attrattivo per un torneo di questa portata.
Nel frattempo, la vendita dei biglietti per la prossima edizione è già iniziata, mentre i rapporti tra le due entità sembrano ai minimi storici. E se la trattativa dovesse arenarsi definitivamente, non è escluso che si possa arrivare a uno scenario difficile da immaginare fino a poco tempo fa: lo spostamento degli Internazionali d’Italia dal Foro Italico, con tutte le incognite che ne deriverebbero per il torneo e per il sistema sportivo nazionale.