Gherardini: «Sono un uomo del fare e amo le regole chiare»

Maurizio Gherardini, scelto come presidente della LBA per il prossimo triennio, ha fatto ritorno in Italia dopo lunghe stagioni all’estero: ecco i pilastri del suo mandato parlando.

Gherardini strategia mandato
Le prime mosse
Maurizio Gherardini, presidente LBA. Image credit: LBA

Il diciannovesimo presidente della storia della Legabasket italiana è un uomo per cui il basket ha caratterizzato la vita ma la cui vita ha lasciato il segno nella storia del basket.

Maurizio Gherardini, scelto come presidente della LBA per il prossimo triennio, ha fatto ritorno in Italia dopo lunghe stagioni all’estero, con ruoli dirigenziali anche nell’NBA e un palmares di trofei non indifferente, tra cui l’ultima Eurolega con il Fenerbahce.

Gherardini è un uomo del fare, come lui stesso si è definito e dopo una vita nei club, dal bordocampo della Benetton Treviso alla dirigenza dei Toronto Raptors, ha pensato che gli mancasse l’esperienza federale e ha accettato il “pressing” di buona parte del basket italiano.

«Nel mio percorso nel mondo del basket ho sempre amato mettermi alla prova – ha affermato il neopresidente dalle colonne de La Gazzetta dello Sport -, ho avuto qualche dubbio iniziale ma, con il passare dei giorni il fronte dei club si è allargato e mi sono convinto».

Gherardini strategia mandato: studiare prima di tutto.

Una vita spesa sul parquet tra Italia, Europa e States darebbe un velo di prosopopea a chiunque ma per il nuovo presidente della LBA, la parola d’ordine è studiare.

«Dobbiamo fare lo sforzo di studiare quello che all’estero funziona e quello che non funziona e ragionare su cosa possiamo mutuare per la nostra realtà – ha aggiunto Gherardini -. Quando sono arrivato ai Raptors, mi hanno assegnato l’ufficio; una stanza spoglia con una scrivania e un grosso tomo con tutte le regole dell’Nba, regole estremamente chiare. Questo è importante: sistemiamo l’impianto normativo, miglioriamo quello che c’è da migliorare ma poi tutti devono rispettare queste regole».

La chiarezza è la seconda parola d’ordine nel libro delle regole del neo numero uno della LBA, come ha spiegato nel giorno del suo insediamento di fronte ai club.
«Sono stato lontano dall’Italia per un po’ di anni ma ho ma ho sempre seguito tutto quello che succedeva. Umberto Gandini, il mio predecessore – a cui vanno i miei ringraziamenti – ha fatto un importante per la Lega durante il suo mandato. Io non sono un politico, mi considero un uomo del fare, pragmatico. Passerò del tempo con lui per farmi raccontare la sua esperienza. Devo studiare, imparare, capire come si sono sviluppate e come vengono fatte. Voglio imparare più cose possibili».

La terza parola d’ordine è poi condivisione, come ribadito dallo stesso Gherardini: «vorrei andare sul posto a incontrare faccia a faccia tutte e sedici le realtà di serie A, perché la parola più importante di un gruppo deve essere condivisione».

Ma anche per le partite sistemiche, come quella sui diritti tv della LBA, il neo presidente è pronto a condividere la leadership con l’uscente Gandini. «io cercherò di affiancarlo per capire e imparare. Ma sarà Umberto a seguire la questione, a portare a vanti i lavori».
Le priorità del mandato.

Un rapporto ancora più stretto con i club

Un rapporto più osmotico con i club, continuare a spingere sull’organizzazione degli eventi e dare attenzione ai vivai.

Queste le tre linee guida dei primi passi da presidente per Gherardini. «Credo che la Legabasket sia fondamentalmente un consorzio di servizi. Per me è importante che i club la vivano come la loro casa perché la Lega sono loro. Credo che sia importante studiare il tipo di supporto che viene dato ai club oggi e vedere cosa si può aggiungere, migliorare o cambiare; la Spagna, ad esempio, ha lanciato una Lega Under 22 che va studiata».

Gli eventi a latere del campionato, nel solco di quanto fatto negli ultimi anni, vogliono essere un altro punto da sviluppare per Gherardini.

«In questi anni c’è stata una maggiore qualità negli eventi organizzati. Le Final eight di Coppa Italia piuttosto che la Supercoppa. Credo che tu rilanci il valore di una Lega se riesci a dare qualità ai tuoi club. Dobbiamo cercare di crescere nel valore delle cose più visibili. I principi strutturali di ogni club devono essere più o meno gli stessi per provare a crescere. Anche la piccola realtà deve avere marketing, social media e ticketing».

Sport

Basket