Shock in F1: licenziato Christian Horner. Mekies passa al comando in Red Bull

Christian Horner lascia clamorosamente la guida della Red Bull dopo oltre 20 anni. Il suo posto sarà preso da Laurent Mekies, attuale team principal della Racing Bulls.

Chris Horner_Red Bull
Licenziamento immediato
Credit image: DPPI/Panoramic/Insidefoto

Un autentico terremoto ha colpito il mondo della Formula 1 nelle prime ore di questa mattina: Christian Horner è stato sollevato dal suo incarico di team principal della Red Bull Racing, posizione che ricopriva ininterrottamente dal 2005, anno di debutto della scuderia nel Circus.

A dare per primo la notizia è stato Erik van Haren, giornalista di De Telegraaf, segnalando che il personale della sede di Milton Keynes è stato informato internamente intorno alle ore 11:00, a cui è seguito un comunicato ufficiale del team.

Horner non è l’unico ad aver lasciato Red Bull. Insieme a lui, sono andati via il direttore marketing Oliver Hughes e il direttore delle comunicazioni del gruppo Paul Smith.

Laurent Mekies prende il comando

A succedere a Horner sarà Laurent Mekies, attuale team principal della Racing Bulls, l’altra scuderia di proprietà Red Bull. Il manager francese, con un passato in FIA e in Ferrari, assumerà la carica di Chief Executive Officer, segnando un importante cambiamento nella struttura dirigenziale del team campione del mondo.

Contestualmente, Alan Permane, direttore sportivo della stessa Racing Bulls, viene promosso a team principal della squadra di Faenza.

«Gli ultimi diciotto mesi sono stati un privilegio assoluto, – ha dichiarato Mekies. – Creare Racing Bulls da zero con un team così talentuoso è stato straordinario. Alan è la persona perfetta per continuare il nostro percorso».

«È un onore assumere il ruolo di Team Principal, – ha aggiunto Permane. – Ringrazio Oliver e Helmut per la fiducia. Lavorerò con Peter per proseguire il buon lavoro svolto sin qui».

Tensioni interne e fratture mai ricomposte: il contesto dell’addio

Da tempo il clima all’interno della Red Bull Racing era tutt’altro che sereno. Dopo la scomparsa del fondatore Dietrich Mateschitz, le divergenze tra la componente austriaca e quella tailandese (capitanata da Chalerm Yoovidhya) hanno spaccato il team anche sul fronte sportivo. Da una parte Christian Horner, dall’altra Helmut Marko: due figure centrali, sempre più rappresentative di visioni opposte e spesso in attrito.

A rendere ancora più precaria la posizione del manager britannico, il caso esploso a inizio 2024 legato a presunti comportamenti inappropriati nei confronti di una dipendente del team. Un’inchiesta interna non ha mai chiarito completamente i contorni della vicenda, che però potrebbe riaccendersi nel 2026 con l’apertura di un processo.

Nel frattempo, si sono intensificate anche le tensioni con l’entourage di Max Verstappen. I contrasti, spesso esplosi pubblicamente — come dimostra l’ultimo botta e risposta con Jos Verstappen a Silverstone — hanno minato ulteriormente l’equilibrio interno del team.

Secondo quanto riportato da Bild, la decisione definitiva di separarsi da Horner è maturata nelle ore successive al GP di Gran Bretagna, durante una riunione straordinaria tra i co-proprietari Yoovidhya, Mark Mateschitz e il CEO Oliver Mintzlaff.

Nonostante un contratto in vigore fino al 2030, la Red Bull ha optato per un cambio di rotta, motivato da tre fattori principali:

  • La crescente insofferenza di Max Verstappen, che avrebbe iniziato a valutare scenari alternativi per il futuro;

  • L’eccessivo accentramento di poteri da parte di Horner, ritenuto poco funzionale alla visione collettiva del gruppo;

  • Il rischio reputazionale legato allo scandalo del 2024, potenzialmente riemergente nei prossimi mesi.

Un’escalation di tensioni che ha portato la squadra a compiere una scelta drastica, ponendo fine a un’era durata vent’anni.

Un binomio vincente e (fino a oggi) inossidabile

Horner è stato il primo e unico team principal della Red Bull. La sua gestione ha portato alla conquista di 8 titoli piloti (4 con Vettel, 4 con Verstappen) e 6 titoli costruttori, trasformando una giovane scuderia in una potenza dominante della F1 moderna.

«Ringraziamo Christian Horner per il lavoro eccezionale svolto in questi 20 anni, – ha dichiarato Oliver Mintzlaff, CEO di Red Bull GmbH. – Con impegno, competenza e visione, ha reso Red Bull Racing una delle squadre più vincenti e iconiche della F1. Grazie di tutto, Christian: resterai per sempre parte della nostra storia».

Le parole di Horner

L’ormai ex team principal ha voluto salutare i dipendenti nella factory di Milton Keynes prima che venisse comunicata la clamorosa separazione. Nel suo discorso ha ripercorso la storia del team Red Bull Racing, lui che ha contribuito alla sua ascesa (e ultimo declino).

«Ieri sono stato informato dalla Red Bull che, dal punto di vista operativo, non sarei più stato coinvolto nell’attività o nel team, – ha così iniziato Horner. – Rimarrò comunque alle dipendenze dell’azienda, ma dal punto di vista operativo il testimone verrà passato: è stato uno shock per me. Ho avuto modo di riflettere nelle ultime 12 ore e ho voluto essere di fronte a tutti voi per dare questa notizia ed esprimere la mia gratitudine a ogni singolo membro della squadra che ha dato così tanto negli ultimi 20 anni e mezzo».

«Quando sono arrivato 20 anni fa, c’era qualche capello grigio in meno. Sono entrato in una squadra e non sapevo cosa aspettarmi, ma sono stato subito accolto bene e abbiamo iniziato a costruire quella che è diventata una potenza in F1. Guardare e far parte di questa squadra è stato il più grande privilegio della mia vita, – ha aggiunto. – Ho lottato duramente, ho fatto del mio meglio, ho dato tutto e ora tutto si conclude. Quello che ci aspetta con il nuovo motore è davvero entusiasmante: mi dispiacerà molto non essere qui a vedere le sue prestazioni».

Quanto ha guadagnato Christian Horner

Restando invece in termini strettamente economici, nel 2025 Christian Horner figurava tra i team principal più pagati della Formula 1. Il suo stipendio fisso era stimato intorno ai 12 milioni di euro, esclusi i bonus, non erogati a causa della mancata conquista del titolo costruttori. In cima alla classifica dei più retribuiti si trova Toto Wolff, al comando della Mercedes, con un compenso complessivo di 22 milioni di euro, inclusi i bonus legati alle prestazioni. Seguono Frederic Vasseur della Ferrari e altri nomi di rilievo del paddock.

Il ruolo di team principal resta anch’esso a cambiamenti legati alla pressione dei risultati e alle dinamiche interne alle squadre. Nel caso di Horner, secondo alcune stime, i suoi guadagni complessivi in Formula 1 in questi 20 anni di carriera avrebbero superato i 100 milioni di euro, anche se non esistono cifre ufficiali in merito.