Tiene banco il tema dei poteri di Manfredi per l’America’s Cup. Con la pubblicazione del decreto per la competizione velica in Gazzetta Ufficiale, il quadro normativo è ufficialmente in vigore, con il testo che coincide con la versione approvata dieci giorni fa dal Consiglio dei Ministri.
Tuttavia, al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, già commissario straordinario per l’area ex Italsider di Bagnoli, non sono stati concessi poteri speciali estesi all’intera linea di costa, da Bagnoli a San Giovanni a Teduccio.
Filtra apertura da Palazzo Chigi
Il clima però è cambiato. A Roma, nel corso di alcuni incontri legati all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), lo stesso Manfredi ha ricevuto rassicurazioni da esponenti di Palazzo Chigi, riporta Il Mattino.
Gli esponenti del governo hanno confermato che i poteri allargati potrebbero arrivare a breve, o tramite un emendamento al decreto in fase di conversione, o attraverso un successivo provvedimento legislativo.
L’idea di fondo, filtrata da ambienti vicini a Palazzo San Giacomo, è chiara: l’America’s Cup deve lasciare un’eredità concreta a Napoli, e per farlo occorre intervenire su tutta la fascia costiera, non solo su Bagnoli.
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L’obiettivo: riqualificare tutta la costa
Questo significherebbe valorizzare l’economia del mare – un tema su cui si registra una comunanza di obiettivi con il Governo – e snellire i tempi grazie a procedure semplificate, pur mantenendo il sistema dei controlli.
Manfredi sta già lavorando a una lista di interventi legati all’organizzazione della competizione velica che avrà luogo nel 2027, anche se la città si dovrà preparare con congruo specie sul fronte logistico e infrastrutturale.
Alcuni cantieri sono già in corso nell’area di Bagnoli, ma l’inserimento del resto del litorale – compreso il lungomare, dove si svolgeranno le regate – renderebbe l’intero piano più efficace per la città.
La volontà di agire in maniera tempestiva
Uno dei punti chiave del decreto, che motiva il pressing del sindaco, è contenuto nell’articolo 7, comma 4: le opere legate all’evento potranno beneficiare di una valutazione ambientale semplificata, dimezzando i tempi previsti dalla normativa ordinaria.
La questione, sottolineano dal Comune, non è tanto economica – Napoli dispone di risorse proprie per circa 100 milioni di euro – quanto strategica: poter agire con rapidità grazie a una norma ad hoc rappresenta un’occasione irripetibile.
È chiaro che Manfredi punta ad ottenere un emendamento entro il termine ultimo per la conversione del decreto, fissato al 1° settembre. Tuttavia, non esclude di utilizzare un altro veicolo normativo anche successivamente.
Il ruolo di Sport e Salute
L’orizzonte è ambizioso: creare nuove spiagge pubbliche, installare piattaforme balneari sugli scogli, riqualificare pontili e moli, migliorare i servizi per residenti e turisti. In particolare, rilanciare il Molo San Vincenzo, da anni oggetto di attenzione ma ancora in attesa di una svolta.
Il decreto definisce in modo chiaro la struttura organizzativa dell’America’s Cup a Napoli. L’articolo 7 (Capo II) affida a Sport e Salute – società del Ministero dell’Economia – una serie di responsabilità.
In particolare, la società avrà in capo la programmazione, progettazione, promozione, organizzazione ed esecuzione di tutte le attività legate alla manifestazione. Per il 2025 sono stati già stanziati 7,5 milioni di euro.
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La governance dell’evento
Il Comitato tecnico di gestione, organo decisionale dell’evento, è composto da 11 membri: sei nominati dagli organizzatori (incluso il presidente, scelto da Team New Zealand Limited e con voto prevalente in caso di parità), e cinque designati da America’s Cup Event.
Le quote italiane sono così suddivise: tre rappresentanti del Governo, uno di Sport e Salute e uno del Comune di Napoli, in modo da avere una governance equilibrata tra gli attori istituzionali coinvolti.
Con la pubblicazione del decreto, prende dunque ufficialmente il via il confronto tra Manfredi e l’esecutivo. Il sindaco considera l’assegnazione dell’America’s Cup a Napoli un gesto politico di grande valore e un’occasione unica per il rilancio della città.
Il ritorno sarà non solo in termini di immagine, ma anche per la concreta accelerazione del risanamento di Bagnoli, su cui il Governo ha investito 1,3 miliardi di euro. L’intesa sui poteri speciali è ancora da ratificare, ma la volontà di arrivarci – da entrambe le parti – appare evidente.