Nove medaglie olimpiche, portabandiera dell’Italia a Londra 2012, poi dirigente, politica e sottosegretario allo Sport nel governo Draghi: Valentina Vezzali è da sempre un simbolo dell’eccellenza italiana, non solo nel fioretto, ma anche nelle istituzioni. Oggi, in qualità di responsabile dei rapporti istituzionali della Federazione Italiana Scherma, la campionessa marchigiana continua a promuovere il cambiamento. E soprattutto, l’equità.
«Le conquiste si ottengono giorno dopo giorno. Ci vuole tempo, – afferma in un’intervista rilasciata a La Stampa. – Qualcosa si sta muovendo, basti pensare che al CIO è appena stata eletta Kirsty Coventry, una donna, e per di più africana. Ma in Italia siamo ancora indietro».
Donne ai vertici
Vezzali ricorda che tra il 2013 e il 2018 fu introdotta una legge – poi recepita dal CONI – per favorire la rappresentanza di genere nei consigli federali. Oggi, tutte le federazioni devono garantire almeno il 30% di presenza femminile nei board. Questo però non basta, anche se nei prossimi due quadrienni assisteremo a un notevole incremento delle donne anche nei ruoli apicali.
Un segnale è arrivato proprio in questi giorni, con l’elezione della nuova Giunta Nazionale del CONI che accompagnerà il presidente Luciano Buonfiglio fino al 2028. La più votata è stata Laura Lunetta (danza sportiva) con 37 preferenze, seguita da Diana Bianchedi (36), schermitrice ed ex oro olimpico, oggi figura chiave del Comitato Organizzatore dei Giochi di Milano-Cortina.
Diana Bianchedi è stata indicata come vicepresidente vicaria dalla nuova Giunta, che ha assegnato la vicepresidenza anche a Marco Di Paola (FISE). Nell’esecutivo, sono state elette anche Valentina Rodini (canottaggio, 39 voti), Tania Cagnotto (28 voti), ex tuffatrice e icona dello sport azzurro, ed Elisabetta Spina (calcio), risultata la più votata tra i tecnici, con 46 preferenze.
Per Vezzali, questi risultati non sono solo segnali, ma tappe di un percorso. «Sono molto contenta per Diana Bianchedi, – ha dichiarato, – sta dimostrando tutto il suo valore. Ma anche per Tania Cagnotto e Laura Lunetta. Donne straordinarie che contribuiranno alla guida del CONI. E poi Silvia Salis, ex vicepresidente vicaria, oggi sindaco di Genova, o Claudia Giordani, prima donna a presiedere una seduta elettiva: sono simboli di un cambiamento reale».
Il tema, tuttavia, non è solo la rappresentanza. È la cultura sportiva. «Oggi in Italia solo la metà della popolazione pratica sport, – ha detto Vezzali. – Troppo poco. Dobbiamo far entrare lo sport nella quotidianità, a partire dalla scuola. Solo così potremo parlare davvero di crescita sostenibile, anche nel sistema sportivo».
Vezzali è realista ma ottimista. «Le federazioni non hanno limiti di mandato, – ha concluso la campionessa – a differenza del CONI, ed è quindi più difficile parlare di ricambio. Ma il sistema è democratico: chi ha valore, può e deve farsi avanti. È tempo che lo sport italiano rifletta la società che cambia».