AI in campo: lo sport entra nell’era dell’intelligenza artificiale

Tra inclusione, benessere e nuovi strumenti per la sicurezza, il disegno di legge apre la strada a un uso regolamentato dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sport.

Investimenti infrastrutture sportive AI Sport
inclusione e sicurezza
Stadio San Paolo, Napoli (Photo by: Cesare Purini / Insidefoto)

L’AI sbarca negli eventi sportivi. Il disegno di legge sull’IA, recentemente approvato in seconda lettura dalla Camera e ora atteso al Senato per l’approvazione definitiva, stabilisce che l’intelligenza artificiale potrà essere impiegata nell’organizzazione e gestione degli eventi sportivi..

In particolare, l’articolo 22, comma 3, affronta il tema delle tecnologie emergenti applicate allo sport, delineando un primo quadro normativo nazionale che si affianca e si intreccia con la disciplina europea in materia, riporta ItaliaOggi.

AI Sport: il disegno di legge

Il disegno di legge italiano stabilisce, in via di principio, che lo Stato promuove l’accesso ai sistemi di intelligenza artificiale con l’obiettivo di migliorare il benessere psico-fisico dei cittadini attraverso l’attività sportiva

A questo si aggiunge l’intenzione di incentivare l’utilizzo dell’IA per lo sviluppo di soluzioni innovative che favoriscano l’inclusione delle persone con disabilità nel contesto sportivo. Si tratta, in entrambi i casi, di enunciazioni programmatiche che non contengono obblighi vincolanti, ma che indicano finalità generali cui ispirarsi. 

Sarà quindi necessario valutare, di volta in volta, l’efficacia e la legittimità dei singoli strumenti di IA impiegati, verificando se e in che misura contribuiscano davvero al benessere delle persone e alla promozione dell’inclusione.

Il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale

Tuttavia, per comprendere pienamente il contesto giuridico in cui queste tecnologie potranno essere applicate, è essenziale considerare anche le disposizioni contenute nel regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, l’AI Act (n. 2024/1689). 

In particolare, l’articolo 5 del regolamento vieta alcune applicazioni dell’IA ritenute ad alto rischio. Tra queste rientrano, ad esempio, i sistemi che utilizzano tecniche subliminali per influenzare il comportamento umano o quelli destinati alla valutazione e classificazione delle persone sulla base di caratteristiche personali o della personalità. 

Tali restrizioni potrebbero avere un impatto diretto anche sul mondo dello sport, soprattutto qualora l’IA venga impiegata nella selezione degli atleti, nella gestione del pubblico o nell’organizzazione degli eventi.

AI Sport: il tema del riconoscimento biometrico

Lo stesso articolo 22 del disegno di legge italiano prevede inoltre che i sistemi di intelligenza artificiale possano essere utilizzati anche per l’organizzazione delle attività sportive. Questo apre la strada a molteplici applicazioni, dalla pianificazione degli eventi alla gestione logistica e amministrativa, fino al controllo degli accessi agli impianti. 

Ed è proprio su quest’ultimo punto che si innesta il tema delicato del riconoscimento biometrico, particolarmente rilevante nel caso di soggetti destinatari di provvedimenti di divieto di accesso agli stadi, come i Daspo.

L’articolo 5 dell’AI Act, infatti, vieta l’utilizzo dell’identificazione biometrica remota in tempo reale in luoghi accessibili al pubblico, quando tale utilizzo è finalizzato alla prevenzione o repressione dei reati. 

Tuttavia, sono previste deroghe in favore delle forze dell’ordine e delle autorità giudiziarie, qualora vi siano motivi legati alla sicurezza delle persone o alla necessità di identificare sospetti. 

Va però sottolineato che tale divieto non si applica all’identificazione biometrica effettuata in tempo differito, che resta ammessa e potrà dunque essere impiegata, ad esempio, per verifiche successive agli eventi sportivi.

AI Sport: tra sicurezza e tutela dei diritti

Secondo gli orientamenti interpretativi forniti dalla Commissione europea, anche i gestori privati degli impianti sportivi possono utilizzare, in determinate circostanze, sistemi di riconoscimento facciale sia in tempo reale sia a posteriori, per identificare persone a cui è vietato l’ingresso. 

In questo modo, il ricorso all’intelligenza artificiale potrà rivelarsi uno strumento utile anche per il rafforzamento della sicurezza, sempre però nel rispetto dei limiti e delle garanzie stabiliti a livello europeo.

In definitiva, le nuove normative nazionale ed europea si muovono nella direzione di un utilizzo consapevole e regolato dell’intelligenza artificiale anche nell’ambito sportivo, ponendo le basi per un’evoluzione tecnologica che sia coerente con i principi di inclusione, sicurezza e tutela dei diritti fondamentali.