Wimbledon diventa smart: con IBM intelligenza artificiale al servizio dei fan

Con l’introduzione di Match Chat e il potenziamento del win predictor, il torno londinese segna un nuovo passo per offrire ai fan un’esperienza sempre più interattiva e personalizzata.

Center Court, Wimbledon AI
avanguardia tecnologica
Center Court, Wimbledon (Photo by Antoine Couvercelle / Panoramic/ Insidefoto)

Wimbledon proiettato nel futuro. L’All England Lawn Tennis Club (AELTC), in collaborazione con il partner tecnologico storico IBM, ha annunciato un nuovo pacchetto di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale generativa (Gen AI) per l’edizione 2025.

Tra le principali novità che debutteranno a partire dall’inizio del torneo, previsto per il 30 giugno, c’è Match Chat, un assistente virtuale interattivo progettato per rispondere in tempo reale alle domande dei tifosi durante i match in corso.

Disponibile tramite l’app ufficiale e il sito web del torneo, Match Chat utilizzerà Gen AI per fornire risposte istantanee a domande sullo svolgimento delle partite di singolare, al fine di soddisfare le curiosità degli appassionati. 

Wimbledon AI: Nasce Match Chat, risposte in tempo reale 

Gli utenti potranno scegliere tra prompt predefiniti oppure scrivere domande personalizzate, l’assistente sfrutterà dati e statistiche aggiornate per generare risposte precise e contestualizzate.

A supportare la tecnologia ci sarà la piattaforma AI Watsonx di IBM, integrata con il modello linguistico Granite, addestrato per rispettare lo stile editoriale e il lessico tipico del torneo su erba più prestigioso del mondo.

In questa prima fase, il servizio sarà attivo esclusivamente per gli incontri di singolare maschile e femminile. IBM valuterà il livello di coinvolgimento degli utenti prima di estenderlo ad altri tabelloni del torneo.

«Pensiamo che sarà un’esperienza davvero coinvolgente, in grado di soddisfare diverse tipologie di fan e diversi profili di utenti – ha dichiarato Chris Clements, responsabile dei prodotti digitali dell’AELTC -. Ci fornirà anche dati preziosi sulle domande più frequenti, che potremo utilizzare in futuro per sviluppare ulteriormente le nostre esperienze»

Wimbledon AI: Il ritorno di Likelihood to Win

Accanto al nuovo assistente conversazionale, IBM ha aggiornato anche la funzione Likelihood to Win

Questo strumento, già noto agli appassionati, fornirà una stima dinamica della probabilità di vittoria durante i match, basandosi su una combinazione di statistiche dei giocatori, analisi contestuale e valutazioni degli esperti.

«Quello che abbiamo osservato negli ultimi due o tre anni è che Likelihood to Win genera molto coinvolgimento sui social, stimolando discussioni e dibattiti – ha spiegato Kevin Farrar, responsabile delle partnership sportive per l’area EMEA di IBM – Si tratta di ampliare un’opportunità di engagement davvero efficace per i fan».

Wimbledon AI: Con IBM una collaborazione proiettata verso il futuro

IBM e Wimbledon collaborano da oltre 30 anni, ma negli ultimi tempi il focus si è spostato sull’utilizzo dell’AI per creare esperienze sempre più coinvolgenti, sia per chi segue il torneo da casa che per chi lo vive dal vivo.

Nel 2023 è stata introdotta la funzione Catch Me Up, che offre agli utenti un riepilogo personalizzato della giornata in base alle loro preferenze. Inoltre, la stessa tecnologia Gen AI è stata impiegata per generare automaticamente commenti audio per gli highlight delle partite.

Queste innovazioni hanno contribuito a un notevole incremento dell’engagement: i contenuti con output AI hanno registrato oltre 14 milioni di visualizzazioni e i canali digitali del torneo hanno raggiunto circa 27 milioni di utenti unici nell’ultimo anno.

Verso un’esperienza sempre più personalizzata

«Arriveremo a un punto in cui l’ai ci consentirà di personalizzare i contenuti per ciascun individuo in modo sempre più preciso – spiega Clements – Credo che la cosa davvero importante sia che, alla base, l’AI ha comunque bisogno di contenuti su cui lavorare». 

Guardando al futuro, l’obiettivo dell’AELTC è quello di offrire esperienze digitali sempre più su misura per ciascun utente. Ma per quanto l’AI possa accelerare questo percorso, il contributo umano resta centrale.

«È fondamentale partire dall’apporto umano, da quell’elemento umano che è così vitale, specialmente quando si parla di sport conclude Clements -. Lo sport, nel suo cuore, è una questione profondamente umana: è l’emozione ciò che unisce le persone. Quello che vogliamo fare è usare l’intelligenza artificiale per raccontare queste storie in modo ancora più efficace».

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