La National Hockey League (NHL) e la National Hockey League Players Association (NHLPA) sarebbero vicine alla finalizzazione di un nuovo accordo collettivo (CBA), che potrebbe segnare un punto di svolta per l’intero ecosistema della lega.
Oltre alla probabile estensione della stagione regolare, si discute anche del valore economico associato a una possibile espansione del campionato: il prezzo d’ingresso per una nuova franchigia è stato fissato a 2 miliardi di dollari.
Espansione in standby, ma i numeri sono sul tavolo
Durante un recente incontro del board of governors, i proprietari delle attuali squadre NHL sono stati informati delle condizioni che verrebbero applicate a eventuali nuovi ingressi nella lega. Pur precisando che non ci sono al momento domande in sospeso e che non è in corso alcun processo formale, il Commissioner Gary Bettman ha confermato che sono stati presi in esame sei potenziali gruppi di proprietà, ognuno dei quali dovrebbe essere pronto a investire 1 miliardo di dollari per la costruzione di un’arena, se necessaria.
Un investimento ingente, soprattutto se confrontato con i precedenti: i Seattle Kraken, ultima squadra ad accedere alla NHL nel 2018, pagarono una quota di espansione di 650 milioni di dollari; i Vegas Golden Knights, nel 2017, versarono 500 milioni. Il nuovo benchmark da 2 miliardi riflette l’attuale attrattività delle franchigie sportive, in un momento in cui – secondo Forbes – il valore medio di una squadra NHL ha raggiunto i 1,9 miliardi di dollari.
Nuovo CBA: più partite, contratti limitati e condivisione dei ricavi
Parallelamente al dibattito sull’espansione, NHL e NHLPA stanno limando i dettagli del prossimo CBA, che avrebbe una durata quadriennale e validità fino al settembre 2030. Secondo ESPN, il nuovo accordo prevede:
- Estensione della stagione regolare da 82 a 84 partite, con riduzione della preseason;
- Contratti dei giocatori limitati a 7 anni, eliminando la pratica del differimento salariale;
- Suddivisione 50-50 dei ricavi generati dall’hockey tra lega e atleti;
- Controlli rafforzati sul rispetto del salary cap anche durante i playoff.
L’intesa, una volta ratificata, dovrebbe portare stabilità a lungo termine in un campionato che ha vissuto ben tre lockout negli ultimi vent’anni.
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Un business in crescita
Gli indicatori finanziari confermano l’espansione economica della NHL: nel 2025, la lega ha concluso un accordo da 7,7 miliardi di dollari con Rogers Communications per i diritti televisivi in Canada, valido per le prossime dodici stagioni. Inoltre, è stato approvato l’aumento progressivo del salary cap, dagli attuali 88 milioni fino a 113,5 milioni di dollari entro la stagione 2027-2028.
La stagione 2024-2025 ha visto un record assoluto di pubblico, con oltre 23 milioni di spettatori nelle arene e una media di riempimento del 96,9%. Un risultato storico, che sottolinea l’attrattività crescente del prodotto NHL nel panorama sportivo nordamericano e globale.
Tra nuove frontiere economiche, consolidamento normativo e ambizioni internazionali, la NHL sembra voler costruire un futuro più solido e profittevole. L’espansione delle franchigie resta una possibilità più che concreta: e in un contesto in cui lo sport diventa sempre più business, anche l’hockey su ghiaccio punta a rafforzare la propria posizione globale.
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