Decolla il progetto Napoli Basket. La nuova proprietà statunitense in mano a Matt Rizzetta e il socio Dan Doyle dà il via al nuovo corso con la presentazione dei piani tenutasi a bordo della MSC Magnifica.
Il club campano, che l’anno scorso ha lottato per non retrocedere, parte con la forte ambizione di giocare un ruolo da protagonista nel panorama della pallacanestro italiana: «Solo Caserta ha vinto uno scudetto nella storia di questa regione – ha dichiarato Rizzetta –, noi vorremmo provarci ma so che c’è bisogno della giusta programmazione e alla piazza chiedo di darci fiducia».
Napoli Basket progetto: lo slogan e il palazzetto
La società riparte dal nuovo slogan Destination Napoli, volto a celebrare la ritrovata centralità della città partenopea e fondere il turismo con l’aspetto sportivo per offrire esperienze omnicomprensive.
In questo senso è fondamentale dare alla squadra un teatro adeguato al progetto, che funga da vetrina e sia accogliente nei confronti degli appassionati: sono in corso dialoghi istituzionali in merito al tema.
«Per il nuovo palazzo dello sport la volontà di partecipare al progetto c’è, se ci sarà la possibilità. Intanto lavoriamo per un Palabarbuto sempre più bello e accogliente. Cercheremo di creare esperienze stile Nba».
Napoli Basket progetto: il ruolo di Shaquille O’Neal
E proprio nell’ottica di un club che punta verso l’internazionalizzazione, sarà cruciale la presenza di una star dalla caratura globale come Shaquille O’Neal, la cui presenza è stata confermata per la prima volta in maniera ufficiale.
«Lui conosce bene il nostro socio e co-proprietario Dan Doyle e quindi gli abbiamo presentato il progetto. E lui ne farà parte. Shaq è un personaggio globale, enorme, sotto tutti i punti di vista, c’è ancora una questione di diritti da definire ma noi teniamo tantissimo alla sua presenza».
Oltre che un fondamentale apporto dal punto di vista della competenza e del bagaglio tecnico, Shaq conferisce al progetto un prestigio e un appeal unico nel panorama italiano, che aiuterà la società nel progetto di crescita.
«Io mi sono innamorato del basket da ragazzino guardandolo giocare, con quella spaventosa potenza che esprimeva. Ha una simpatia pazzesca, gli piace divertirsi e far divertire. Conoscendo un po’ Napoli, non c’è niente meglio di lui come simbolo da associare a questo progetto».
Napoli Basket progetto: l’apporto da oltreoceano in dirigenza
L’apporto da oltreoceano sarà presente anche nel team dirigenziale, dove è stato nominato James Laughlin in veste di general manager, dirigente con esperienza in NBA pronto a catapultarsi nella nuova realtà.
«E’ la mia prima volta in Italia – ha commentato –, a Napoli ho trovato una cultura unica, persone incredibili. Dobbiamo fare tutto con calma, prendendo le giuste decisioni: con questa piazza e le giuste scelte sportive possiamo puntare ai playoff».
Il nuovo presidente rivolge anche un ringraziamento alla precedente proprietà, in particolare riferendosi ai due soci da cui ha rilevato un terzo ciascuno, cumulando una quota del 67% del capitale sociale.
«Grazie alle famiglie Tavassi e Amoroso che ci hanno messo nella condizione di raccogliere il testimone e lavorare per un futuro più roseo. Il nostro progetto sarà basato su un insieme di valori che sono unicamente napoletani: cercheremo di creare una grande famiglia globale azzurra in tutto il mondo. Cercheremo di mettere in piedi un progetto di respiro internazionale, una sinergia Napoli-Stati Uniti».
Il tema del ricorso pendente sull’operazione di acquisizione
L’obiettivo degli statunitensi era acquisire l’intero pacchetto azionario, circostanza che è stata ostacolata dalla volontà dell’ex-presidente Vito Grassi, che tuttora detiene un terzo delle quote del club.
«Abbiamo fatto un’operazione per niente ostile – spiega il consigliere Simone Calzolai -. Siamo voluti entrare nella massima trasparenza, lealtà e correttezza da tutti i punti di vista. L’intenzione era rilevare il 100 per cento delle quote sociali, poi sono sorti problemi e non è stato più possibile. Ma è stata un’acquisizione trasparente».
L’imprenditore campano ha presentato ricorso rispetto alla cessione del club, sostenendo che non sia stato rispettato il diritto di prelazione che vantava: la questione è al momento al vaglio della giustizia.
«Il ricorso della Graded non ci preoccupa, tutto è stato fatto nella maniera più corretta e regolare. Il nostro è un progetto a lungo termine, vogliamo costruire qualcosa che renda felici i tifosi. Riteniamo che tutto finirà molto presto».