Un passaggio di testimone che entrerà nei libri di storia dello sport mondiale. Nella cornice simbolica della Giornata Olimpica, celebrata ogni 23 giugno in memoria della fondazione dei Giochi moderni, il Comitato Olimpico Internazionale ha ufficialmente affidato la propria guida a Kirsty Coventry, già due volte campionessa olimpica di nuoto per lo Zimbabwe.
La cerimonia, tenutasi a Losanna davanti a oltre 700 ospiti tra cui membri del CIO, rappresentanti di federazioni internazionali, delegati politici e personalità del mondo sportivo, ha sancito la fine del mandato di Thomas Bach e l’inizio di quello di Coventry. Con 41 anni, è la più giovane presidente del CIO dai tempi di Pierre de Coubertin, oltre che la prima donna e la prima africana nella storia del Comitato a ricoprire questo incarico.
Un simbolo di cambiamento e inclusione globale
«Con la sua elezione, – ha dichiarato Thomas Bach nel suo discorso d’addio – ha anche inviato un messaggio forte al mondo: il CIO continua a evolversi. Come prima donna e prima africana a ricoprire questo incarico, e in effetti la più giovane Presidente del CIO dai tempi di Pierre de Coubertin, riflette la natura autenticamente globale e lo spirito giovane e lungimirante della nostra comunità olimpica. Porta con sé il suo stile unico e la sua prospettiva dinamica. Ha una voce nuova che trova riscontro nelle giovani generazioni. Ecco perché lo dico con piena fiducia: da domani in poi, con Kirsty Coventry, il Movimento Olimpico sarà in ottime mani».
Bach ha poi ricevuto l’Ordine Olimpico in Oro, la più alta onorificenza del CIO, e il titolo di Presidente Onorario a Vita. Coventry, visibilmente emozionata, ha voluto ringraziare il suo predecessore per la leadership e il sostegno.
«Ci avete tenuti uniti nei momenti più turbolenti, – ha detto – e ci avete condotto a delle incredibili Olimpiadi di Parigi, che spero siano state uno dei modi migliori per ringraziarvi tutti. Non vediamo l’ora di rendervi orgogliosi in futuro. Ci avete lasciato tante cose. Una di queste è: ‘insieme’. Ed è qualcosa che spero sentiamo tutti oggi. Quindi, grazie dal profondo del mio cuore per averci guidato con tutta quella passione e quello scopo per così tanti anni, senza mai vacillare una sola volta nei nostri valori. Significa molto, soprattutto nel mondo di oggi».
Una rete forte, ma fragile se non unita
La metafora scelta da Coventry per rappresentare il CIO è quella di una ragnatela. «È complessa, forte e resiliente, – ha dichiarato – ma basta che una sola parte si spezzi perché l’intero sistema si indebolisca. Il nostro compito è mantenerla intatta, unita, viva».
Un invito esplicito alla cooperazione tra atleti, federazioni, partner e istituzioni, per garantire la tenuta del sistema olimpico.
Tra i temi più delicati sul tavolo del nuovo mandato ci sono il ruolo degli atleti russi e bielorussi nei prossimi eventi sportivi, la regolamentazione della partecipazione delle atlete transgender e intersessuali, e le ricadute delle crisi geopolitiche globali sulle Olimpiadi.
«Sfide complesse – ha ammesso – ma affrontabili con coraggio e spirito di squadra».
Un’eredità sportiva e personale
Nata nel 1983 ad Harare, Zimbabwe, Coventry è stata non solo una delle nuotatrici più decorate del continente africano, ma anche una figura politica di primo piano, ricoprendo il ruolo di ministro dello Sport nel suo Paese. La sua ascesa alla presidenza del CIO è il culmine di un percorso che incrocia sport, istituzioni e impegno per l’inclusione.
Nel suo intervento, ha anche voluto rendere omaggio alla famiglia, ricordando le difficoltà affrontate nei primi anni di carriera.
«Sono qui grazie a centinaia di torte vendute, migliaia di hamburger cucinati per sostenere i miei sogni. Ringrazio i miei genitori, mia moglie, le mie figlie: sono la mia roccia e la mia ispirazione. – Così ha dichiarato Coventry, aggiungendo: – Siete un promemoria costante del perché questo Movimento è rilevante, del perché deve cambiare, del perché dobbiamo abbracciare le nuove strade. E lo sarete per molti anni a venire sulle decisioni che prenderemo tutti insieme».
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La chiave del futuro olimpico
Il momento simbolico della cerimonia è stato il passaggio della chiave della Casa Olimpica, disegnata dall’artista André Ricard, la stessa che nel 2001 segnò il passaggio da Samaranch a Rogge.
Con l’elezione avvenuta a marzo durante la 144ª sessione del CIO a Olimpia, in Grecia, Kirsty Coventry guiderà il Comitato fino al 2033. Una sfida titanica, ma anche un’opportunità per imprimere una svolta moderna, equa e globale al Movimento Olimpico.
«I membri del CIO sono i custodi di questo Movimento, – ha affermato. – Come Movimento Olimpico, come Federazioni, come Comitati Olimpici Nazionali (NOC), come nostri sponsor e partner, siamo i custodi di questa incredibile piattaforma. E non si tratta solo di un evento multisportivo. È una piattaforma per ispirare, per cambiare vite. Ed è una piattaforma per portare speranza. Queste non sono cose da prendere alla leggera, e non vedo l’ora di lavorare con ognuno di voi per continuare a ispirare, a cambiare vite e, nel nostro mondo diviso di oggi, continuare a essere un faro di speranza».
La nuova era del CIO è ufficialmente cominciata.