Il programma olimpico perde pezzi. Secondo quanto riportato dal Zeus Files, la newsletter curata dal noto giornalista olimpico Duncan Mackay, Intel è l’ultima grande azienda a ritirarsi dal prestigioso programma TOP del Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
Con questa decisione, il gigante tecnologico diventa il quinto sponsor globale a dire addio a una delle iniziative commerciali più ambiziose dello sport mondiale, che perde dunque uno dei contributori.
Intel CIO: la fine della partnership
La partnership tra Intel e il CIO era stata avviata nel 2017 con grande clamore, in un momento in cui l’organizzazione cercava di rafforzare la propria presenza nel settore tecnologico e digitale.
L’accordo, la cui durata includeva i Giochi Olimpici di Parigi 2024, non è stato rinnovato e, ad oggi, il logo dell’azienda è scomparso dal sito ufficiale del CIO. La conferma è arrivata da fonti interne al movimento olimpico, anche se il CIO non ha rilasciato dichiarazioni.
Le dinamiche del mercato tecnologico
Le dinamiche del mercato tecnologico, sempre più competitivo e in continua trasformazione, hanno probabilmente portato l’azienda a rivedere le proprie priorità strategiche, riducendo l’impegno in sponsorizzazioni di lungo termine, come quella con il CIO.
Inoltre, il contesto globale negli ultimi anni ha imposto nuove sfide per tutti i partner del movimento olimpico. I due cicli di Giochi segnati dalla pandemia di Covid-19 – Tokyo 2020 e Pechino 2022 – si sono svolti in gran parte senza pubblico.
Questa circostanza ha ridotto drasticamente la visibilità e il ritorno sull’investimento (ROI) per gli sponsor, raffreddando l’entusiasmo di molte aziende che stanno dunque rivedendo le politiche di sponsorizzazione.
Intel CIO: gli altri partner che si sono sfilati
Intel non è la sola ad aver abbandonato il programma. Prima di lei, anche altri nomi illustri avevano deciso di interrompere il proprio legame con l’Olimpiade. In particolare, tre colossi giapponesi – Toyota, Bridgestone e Panasonic – hanno fatto lo stesso passo indietro, ognuno per motivazioni diverse, ma tutte accomunate da un contesto difficile e in mutamento.
Toyota e Bridgestone avevano stretto accordi in epoca pre-pandemica, durante il mandato dell’attuale presidente uscente del CIO, Thomas Bach, con l’aspettativa di tre edizioni consecutive dei Giochi in Asia: PyongChang 2018, Tokyo 2020 e Pechino 2022. Panasonic, dal canto suo, era uno degli sponsor storici, legato al movimento sin dal 1987.
Anche Atos, altro partner chiave, ha lasciato il programma a causa di problemi finanziari. Le sue funzioni sono ora state assunte da Deloitte, che ha raccolto il testimone in ambito tecnologico e consulenziale.
Il futuro del programma TOP
Il programma TOP (The Olympic Partner Programme) rappresenta una delle principali fonti di finanziamento per il CIO, contribuendo per circa il 30% al totale delle entrate dell’organizzazione.
Nel periodo 2013-2016 il programma aveva generato un miliardo di dollari, cifra più che raddoppiata nel ciclo successivo (2017-2021) con un totale di 2,3 miliardi di dollari. Tuttavia, l’uscita di scena di numerosi sponsor di peso suggerisce che il prossimo ciclo potrebbe non replicare gli stessi livelli di successo economico, almeno nel breve termine.
La revisione e il rilancio del programma TOP sarà dunque uno dei dossier più urgenti sulla scrivania della nuova presidente del CIO, Kirsty Coventry, ex nuotatrice olimpica dello Zimbabwe, che prenderà ufficialmente il timone dell’organizzazione lunedì prossimo a Losanna, in occasione della cerimonia di passaggio di consegne.
Intel CIO: le sfide del mandato di Coventry
Il suo mandato, della durata di otto anni, si apre in un momento cruciale per l’istituzione olimpica, chiamata a ridefinire la propria attrattiva nei confronti del mondo corporate, in un’epoca in cui le aziende chiedono maggiore flessibilità, impatto misurabile e allineamento con i propri valori.
La fuoriuscita di Intel non è solo un’annotazione contrattuale: è il segnale di un cambiamento più ampio nel panorama della sponsorizzazione sportiva dei Giochi Olimpici, che deve necessariamente rinnovarsi e trovare nuova linfa.
La prossima sfida per il CIO sarà quella di reinventare il proprio modello commerciale, mantenendo l’aura globale e i valori olimpici, ma offrendo al contempo un pacchetto più adattabile, tangibile e sostenibile per i partner del futuro.
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