Quando una squadra smette di vincere, il primo a finire sulla graticola è quasi sempre l’allenatore. In Formula 1 non è diverso. E ora che la Ferrari sta vivendo una stagione ben al di sotto delle aspettative, i riflettori si sono inevitabilmente posati su Fred Vasseur. Il team principal francese, arrivato a Maranello a inizio 2023, cerca di placare le tensioni con il suo consueto atteggiamento sereno. Ma, come sempre, contano i risultati.
Le voci di un malcontento interno, alimentate da indiscrezioni sulla stampa italiana, hanno attraversato l’oceano e sono approdate direttamente nel paddock di Montreal, alla vigilia del Gran Premio del Canada. Inevitabili le domande ai due piloti che, nel media day, hanno tentato di spegnere ogni polemica.
Hamilton e Leclerc in difesa di Vasseur
Lewis Hamilton è stato il più diretto nel difendere il suo team principal. «Non avevo letto nulla, l’ho saputo qui, – ha dichiarato il sette volte iridato in conferenza stampa. – Fred è il motivo principale per cui sono in Ferrari, e gli sarò sempre grato. Siamo in questa avventura con lui e voglio che resti. Le critiche sono infondate. Penso che sia la persona giusta per portarci al vertice. Non tutto fila liscio, ma non c’è alcuna discussione in corso sulla sua posizione».
Secondo il britannico, infatti, all’interno del team ci sono piena collaborazione e grande impegno. Si tratta di una fase di transizione, caratterizzata da pressione e sfide, ma sulla leadership del team principal dal suo punto di vista sembrano non esserci dubbi.
Anche Charles Leclerc, pur con toni più misurati, ha voluto chiarire la sua posizione. «Sono rumors che non mi piacciono, – ha detto a Sky Sport. – Preferisco concentrarmi su ciò che possiamo fare in pista. Così spegneremo queste chiacchiere. Io credo in Fred, come lui ha sempre creduto in me, e spero di proseguire con lui».
Parole di facciata? Forse. Ma il momento è delicato, e in Ferrari si è già parlato apertamente di una stagione transitoria. Lo stesso Vasseur ha ammesso più volte che sarà entro la pausa estiva che verrà presa la decisione su quando concentrare gli sforzi tecnici e finanziari sulla monoposto 2026, progettata per il cambio regolamentare.
Vasseur a rischio?
Tuttavia, il tempo stringe. I prossimi tre appuntamenti – Canada, Austria e Gran Bretagna – saranno decisivi non solo per ridurre il gap da McLaren e Mercedes, ma anche per dimostrare che esistono basi solide su cui costruire il futuro della Rossa.
Il contratto di Vasseur scade a fine 2025, e se davvero si vuole garantire continuità tecnica, sarebbe logico affidare a lui la guida verso il 2026. Ma senza segnali concreti di crescita, l’ipotesi di una svolta anticipata non è da escludere.
Le voci, come spesso accade, non nascono mai per caso. E se è vero che John Elkann non appare particolarmente coinvolto nelle dinamiche sportive, è altrettanto vero che conosce molto bene il peso simbolico e industriale del marchio Ferrari. In passato è già dovuto intervenire per cambiare rotta, dopo gli addii di Mattiacci, Arrivabene e Binotto. Se il trend non dovesse invertire, potrebbe essere il turno di Vasseur.
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Ecco chi può sostituire Fred Vasseur in Ferrari
E in caso di rivoluzione, il nome che circola è quello di Antonello Coletta, l’uomo che ha portato la Ferrari all’apoteosi nella 24 Ore di Le Mans, centrando una storica doppietta con il programma Hypercar. Già nei pensieri della dirigenza prima dell’arrivo di Vasseur, Coletta è considerato un manager capace di costruire squadre vincenti, lavorando con metodo e visione.
Dallara costruisce la macchina, certo, ma l’ambiente vincente lo ha creato lui. E in Ferrari sanno bene che l’ultimo ciclo glorioso è nato proprio da un uomo dell’endurance: Jean Todt, vincitore a Le Mans con Peugeot prima di scrivere la storia della Rossa.
Per ora, Fred Vasseur resta saldo al timone. Con il sostegno – pubblico e deciso – dei suoi piloti.