Verso una nuova cultura sportiva inclusiva: la visione del ministro Abodi

Il titolare del dicastero per lo Sport e i Giovani è intervenuto nell’incontro organizzato presso la sede romana di eastwest, sottolineando le iniziative messe in campo per valorizzare lo sport come leva di sviluppo sistemico per il Paese.

Abodi eastwest
eastwest coffee
Image credit: Sport e Salute

Lo sport come motore di inclusione sociale, crescita economica e benessere giovanile. È stata questa la direttrice del quarto appuntamento con l’eastwest Coffee, l’iniziativa promossa dalla società di consulenza eastwest presso la sua sede romana, e guidata da Giuseppe Scognamiglio, diplomatico e docente LUISS di scenari geopolitici.

Protagonista dell’incontro è stato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha delineato una visione ambiziosa: trasformare lo sport da semplice pratica ricreativa a vero e proprio strumento di sviluppo sistemico per il Paese. 

Alla tavola rotonda ha partecipato una platea selezionata composta da rappresentanti delle istituzioni, dell’imprenditoria e del mondo accademico, ciascuno portatore di esperienze e contributi complementari.

Abodi eastwest: lo sport in Costituzione: un cambio di paradigma

In apertura, Abodi ha sottolineato il significato storico dell’inserimento dello sport nella Costituzione italiana. Un riconoscimento che, secondo il ministro, impone ora un impegno concreto per garantire un accesso equo e diffuso all’attività fisica, riconoscendone il valore formativo, sociale ed economico.

E i dati lo confermano: secondo il rapporto 2024 dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale insieme a Sport e Salute, il settore sportivo italiano ha generato nel 2023 un valore aggiunto di 26,2 miliardi di euro, pari all’1,4% del PIL, impiegando oltre 425mila persone. 

Un comparto in crescita del 9,4% annuo, eppure ancora penalizzato dalla forte sedentarietà, soprattutto tra i giovani: oltre il 91% degli adolescenti tra gli 11 e i 15 anni non pratica sufficiente attività fisica, rendendo l’Italia uno dei Paesi più inattivi dell’OCSE.

Abodi eastwest: infrastrutture, inclusione e rigenerazione urbana

Per invertire questa tendenza, il ministero ha messo in campo una strategia infrastrutturale ambiziosa. Tra le misure più significative, l’investimento di 45 milioni di euro del PNRR per la realizzazione di 1.548 playground nei piccoli comuni del Mezzogiorno, oltre a progetti di rigenerazione urbana ispirati al “modello Caivano”. 

Lavori sono già in corso in contesti urbani fragili distribuiti in tutta Italia come Rozzano, Orta Nova, Rosarno, San Ferdinando, e nei quartieri periferici di grandi città come Catania, Roma, Napoli e Palermo.

A queste iniziative si affiancano strumenti di sostegno economico alle famiglie con reddito basso, come la “Dote Famiglia”, che assegna fino a 300 euro per figlio (massimo tre) a nuclei con ISEE inferiore a 15mila euro, per favorire l’accesso allo sport.

Abodi eastwest

Abodi eastwest: i progetti del dicastero

Numerosi i progetti attivi sotto l’egida del ministero: Sport e Periferie 2025, finalizzato al potenziamento delle strutture sportive nei contesti marginali; Sport di Tutti, che promuove presidi sociali nei quartieri a rischio, attività inclusive negli istituti penitenziari, anche minorili, e spazi attrezzati nei parchi urbani.

Sono inoltre già operativi 170 Spazi Civici di Comunità, concepiti per contrastare l’abbandono scolastico e la povertà educativa attraverso attività sportive e momenti di socialità.

Una rivoluzione culturale che, secondo Abodi, deve partire dalla scuola. Emblematico in questo senso il rilancio dei Giochi della Gioventù – tornati dopo anni di assenza con oltre 100mila studenti coinvolti – e il protocollo firmato con il Ministero dell’Istruzione per mantenere aperte le palestre scolastiche anche nel pomeriggio. 

In parallelo, è emerso il tema del riconoscimento dei crediti sportivi e il rafforzamento della Dual Career (Studente-Atleta) che mira a facilitare chi coniuga studio e attività sportiva impegnandosi a promuovere il bilanciamento le due attività.

Lo sport come soft power e leva strategica

Nel dibattito è emerso anche il valore dello sport come strumento di soft power e promozione internazionale, un tema sempre più rilevante considerando la competizione crescente sullo scenario globale per gli eventi sportivi. 

I grandi eventi in arrivo – dai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 all’America’s Cup 2027 a Napoli, fino a Euro2032 organizzato con la Turchia – rappresentano occasioni strategiche per rafforzare l’immagine del Paese e la coesione sociale.

Una visione condivisa per il futuro

Oltre al Ministro, diversi ospiti hanno offerto spunti rilevanti. Laura Egoli (MAECI) ha sottolineato il ruolo della diplomazia formativa; Joerg Eberhart (ITA Airways) ha messo in luce l’importanza della mobilità internazionale; Ernesto Albanese (CampusX) ha parlato dello student housing come luogo di crescita inclusiva; Maria Cristina Pisani (Consiglio Nazionale dei Giovani) ha invocato politiche partecipative più vicine ai bisogni giovanili.

Nicola Cerbino (Università Cattolica) ha ribadito la centralità dell’informazione responsabile; Claudio Tesauro (Save the Children Italia) ha posto l’attenzione sul diritto allo sport per l’infanzia; Susanna Tradati (Nemesi Architects) ha proposto modelli urbanistici sostenibili e infine Claudia Golinelli (EGA Worldwide) ha evidenziato l’impatto sociale degli eventi sul territorio.

L’incontro ha evidenziato la necessità di rafforzare le sinergie pubblico-private, valorizzare il digitale per la formazione degli operatori e colmare i divari territoriali. Un obiettivo comune è emerso chiaramente: rendere lo sport non solo un diritto per tutti, ma anche una leva concreta per costruire una società più coesa, dinamica e inclusiva.