America’s Cup, un miliardo di impatto per Napoli: già allo studio il bis

Il ministro dello Sport Abodi ha sottolineato le ricadute economiche dell’evento, mentre Sport e Salute sta già lavorando per mantenere in Italia la manifestazione per un ulteriore edizione.

America’s Cup impatto economico
occasione di rilancio
Credit image: Sport e Salute

America’s Cup oro di Napoli  Presentata l’edizione numero 38 della massima competizione velica internazionale, che si svolgerà nel 2027 nelle acque della città partenopea, tra Castel dell’Ovo e Posillipo. 

Un evento di portata globale che, oltre al fascino sportivo, promette una trasformazione radicale del tessuto economico e infrastrutturale della città. «Secondo una prima stima, la realizzazione della Coppa America a Napoli produrrà un impatto socio-economico di un miliardo di euro», ha annunciato il ministro dello Sport Andrea Abodi durante la presentazione ufficiale a Castel dell’Ovo. 

«Investiremo in infrastrutture con un ritorno certo e duraturo», ha aggiunto, sottolineando l’intenzione del Governo di supportare l’evento con misure mirate, tra cui una possibile zona franca per attrarre investimenti privati.

America’s Cup impatto economico: orizzonte oltre il 2027

Non si tratta solo di una manifestazione sportiva, ma di un progetto strategico a lungo termine. Lo ha ribadito anche Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, società del MEF incaricata di attuare gli interventi connessi all’evento.

«Non ci fermeremo al 2027, stiamo già guardando oltre. Il nostro obiettivo è lasciare una legacy duratura sul territorio». L’obiettivo sembrerebbe dunque quello di mantenere la competizione in Italia per un’ulteriore edizione, secondo quanto riporta Il Mattino.

Sport e Salute ha giocato un ruolo cruciale sin dalle fasi iniziali, contribuendo all’elaborazione del masterplan e della documentazione economico-finanziaria, e sarà co-responsabile della parte organizzativa con il team dell’America’s Cup.

«Napoli è obiettivamente una città in grandissima crescita – ha dichiarato Mezzaroma – e l’America’s Cup si inserisce in questo percorso di apertura e sviluppo. È una sfida complessa, ma quando l’Italia riesce a fare sistema, spesso supera le aspettative».

America’s Cup impatto economico: i numeri dell’Olimpiade della vela

Secondo gli analisti, i benefici economici non si limiteranno al periodo delle regate. «L’America’s Cup è paragonabile a un’Olimpiade della vela – ha affermato Salvio Capasso, economista del centro studi SRM (gruppo Intesa Sanpaolo) -. Il ritorno economico maggiore spesso arriva negli anni successivi, grazie alla visibilità internazionale e al turismo post-evento».

L’edizione 2024 a Barcellona, che costituisce il riferimento più recente, ha generato un impatto di oltre un miliardo di euro. Le stime per Napoli sono in linea, se non superiori, considerando la crescita del settore turistico della città: 14,5 milioni di presenze nel 2024, con previsioni di arrivare a 18 milioni nel 2025.

Nel dettaglio, le proiezioni indicano:

  • 370 milioni di euro di spesa turistica diretta (alloggi, ristorazione, trasporti)
  • 70 milioni per l’organizzazione
  • 21,6 milioni legati ai team velici in città per oltre tre mesi
  • 165 milioni di investimenti pubblici e privati (bonifiche, porti, fan zone)
  • Un effetto moltiplicativo di 62 milioni sul reddito

A questi si aggiunge un effetto indiretto sulle regioni del Sud: Puglia e Sicilia, ad esempio, potrebbero trarre beneficio attraverso forniture di beni e servizi per un valore stimato di 100-150 milioni di euro.

In termini occupazionali, le ricadute stimano circa 10-12mila posti di lavoro temporanei e 1-2mila permanenti, nei settori del turismo, nautica e servizi, a ulteriore riprova dei benefici a lungo termine della manifestazione.

Un volano per la riqualificazione urbana

Napoli vuole farsi trovare pronta, con un’accelerazione su progetti attesi da decenni. Abodi ha confermato che non ci sarà un nuovo commissario straordinario, ma saranno assegnati poteri speciali al sindaco Manfredi, già commissario per la bonifica di Bagnoli.

«Il team neozelandese ha visto il futuro in Bagnoli, non il presente», ha detto il ministro, mentre Grant Dalton, ceo di Emirates Team New Zealand, ha confermato le motivazioni della scelta: «Abbiamo visitato la città quattro volte. Le edizioni della Louis Vuitton Cup del 2012-2013 hanno lasciato un ricordo forte e hanno influenzato la decisione».

«Napoli diventerà per anni il centro d’interesse del mondo della vela», ha concluso Mezzaroma, facendo eco alle parole del presidente di Sport e Salute. Il sogno condiviso da tutti gli attori istituzionali è quello di trasformare un evento eccezionale in una piattaforma stabile per la promozione della vela, della città e dell’intero Mezzogiorno.

La rotta è tracciata. Ora serve solo navigare con precisione, visione e spirito di squadra. E Napoli, oggi più che mai, sembra avere il vento in poppa.