Pogacar vince la Liegi-Bastogne-Liegi: 9 Monumento come Coppi e Girardengo

La lista dei record del campione sloveno va allungandosi e, il successo nella Monumento delle Ardenne, lo appaia a Coppi, Girardengo e all’irlandese Kelly.

Tadej Pogacar (Image credit: Photo News / Panoramic / Insidefoto)
Il campione sloveno
Tadej Pogacar (Image credit: Photo News / Panoramic / Insidefoto)

Tadej Pogacar vince la sua terza Liegi-Bastogne-Liegi e mette un’altra Classica Monumento, la nona, nella sua bacheca personale. La lista dei record del campione sloveno va quindi allungandosi e, il successo nella Monumento delle Ardenne, lo appaia a Coppi, Girardengo e all’irlandese Kelly.

Pogacar, nelle 16 Classiche Monumento disputate, è stato in grado di collezionare anche un secondo e due terzi posti e, in nessuna delle storiche corse ha mai chiuso al di sotto della quinta posizione.

«È fantastico chiudere così questa parte della stagione», ha commentato Tadej Pogacar al termine della sua impresa, ammettendo che non tutto era stato pianificato nei minimi dettagli: «Non era questo il piano iniziale, ma ho notato che Remco Evenepoel non era vicino e che anche i suoi compagni erano spariti. Questo mi ha dato una spinta in più», ha dichiarato il campione sloveno, ripreso da La Gazzetta dello Sport.

Evenepoel, giornata da dimenticare

Il belga, campione olimpico a cronometro, ha vissuto una vera Waterloo: è arrivato 59° con un distacco di 3’11”. Il duello tanto atteso tra lui e Pogacar, che nelle ultime quattro edizioni della Liegi si erano alternati senza mai sfidarsi direttamente, si è risolto senza storia.

«Non sono un robot», ha spiegato Evenepoel, mentre si rincorrevano le voci di un suo possibile passaggio alla Ineos o alla Red Bull a partire dal 2026.
«Gli altri hanno avuto un inverno completo di preparazione, io solo un mese e mezzo di allenamenti adeguati. Bisogna saper godere dei giorni positivi, accettare quelli negativi e continuare a lavorare con calma. La Liegi non mente: non potevo fare miracoli».

Pogacar Liegi-Bastogne-Liegi: un altro passo nella storia

I successi non scalfiscono l’aplomb di Pogacar che continua a minimizzare il suo peso nella storia del ciclismo, che sta riscrivendo. «Io non corro per entrare nei libri. Amo semplicemente correre e mi sento fortunato a essere bravo in ciò che faccio. Cerco di divertirmi, tutto qui».

I numeri però parlano da soli. Solo Eddy Merckx, nel 1972, era riuscito a vincere la Liegi da campione del mondo in carica e detentore del Tour.
Inoltre, solo il “Cannibale” firmò nella stessa stagione il Fiandre e la Liegi, nel 1969 e 1975.
Pogacar ha ora raggiunto quota 9 Monumenti, come miti del passato come Coppi, Girardengo e Kelly: davanti a lui restano solo Merckx (19) e De Vlaeminck (11).
Nel frattempo, ha aggiunto alla sua collezione anche Giro d’Italia, Tour de France e il titolo mondiale.

«Le classiche mi piacciono più dei grandi giri. Tra soffrire tre settimane e soffrire un giorno, la scelta è facile. Anche se questa campagna di primavera è stata molto dura. Le vittorie sono meravigliose, ma anche il debutto alla Roubaix è stato favoloso».

Ora Tadej si prenderà una breve pausa prima di riprendere il suo percorso da “inarrestabile” che prevede a luglio il quarto Tour de France e la prima Vuelta di Spagna (dove fu terzo a 20 anni, nel 2019) per chiudere il trittico dei grandi giri.

La Liegi-Bastogne-Liegi ha dato soddisfazione anche al ciclismo italiano, con il secondo posto conquistato da Giulio Ciccone, miglior risultato in carriera in una grande classica.