Sinner, la squalifica non scalfisce la fiducia degli sponsor: impegno confermato

Le aziende che fanno parte dell’ampio portafoglio sportivo del tennista hanno ribadito il loro supporto, con la perdita economica dovuto allo stop imposto dalla WADA che si limiterà ai mancati introiti sul campo.

Sinner Sponsor
legame solido
Jannik Sinner, Australian Open 2025 (Photo by: PsnewZ / Insidefoto)

Gli sponsor restano al fianco di Sinner. Nonostante la sospensione per doping legata al caso Clostebol, la reputazione del tennista altoatesino rimane solida agli occhi di aziende e opinione pubblica. 

Il numero uno del tennis mondiale continua a essere un volto vincente, tanto che il supporto commerciale nei suoi confronti non solo non è venuto meno, ma si è persino rafforzato, grazie alle recenti iniziative in cui è stato coinvolto.

Nuovi spot pubblicitari per brand prestigiosi, pagine di giornali acquistate dalle sue aziende partner, inviti esclusivi agli eventi di moda: tutto dimostra come la sua immagine sia ancora di forte appeal.

Sinner Sponsor: il portafoglio sportivo

Le grandi aziende che lo affiancano non hanno avuto esitazioni nel confermare il loro sostegno. Il portafoglio di sponsor di Sinner rimane tra i più ricchi e prestigiosi del panorama sportivo.

Nike, che nel 2022 gli ha garantito un contratto decennale da 150 milioni di dollari, Head, che ha rinnovato nel 2024 per altri sette anni, e poi Gucci, Rolex, Lavazza, Fastweb, Intesa Sanpaolo, Panini e Pigna, fino alle più recenti collaborazioni con De Cecco, La Roche-Posay ed Enervit.

Secondo le stime di Nielsen Sports per La Gazzetta dello Sport, questi accordi assicurano a Sinner un compenso fisso annuo di circa 30 milioni di euro, a cui si aggiungono bonus per i risultati sportivi e altri introiti derivanti da esibizioni e royalties sui prodotti a marchio Sinner, come il logo a forma di volpe, sempre più promosso negli ultimi mesi. 

Nel 2024 queste voci di guadagno hanno superato i 20 milioni, per un totale aggregato di 50 milioni derivanti esclusivamente dalle attività extra campo, con l’importo destinato a crescere di pari passo con le performance del tennista.

L’impatto della sospensione: i mancati introiti dai tornei

La sospensione fino a maggio avrà un impatto economico solo marginale per Sinner, che riguarda i premi dei tornei a cui non potrà partecipare, non eccessivamente rilevanti considerando la fase di stagione.

Doha, Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid gli hanno fruttato nel 2023 circa 1,8 milioni di euro, un importo esiguo se rapportato ai 22,4 milioni di euro complessivamente incamerati sempre la scorsa stagione sul campo. 

Più significative, invece, le perdite legate agli emolumenti extra. Il torneo ATP 250 di Doha, per esempio, prevedeva per i top player un “promotional fee”, ovvero un compenso per la loro presenza a fini commerciali

Prima dell’evento si vociferava che Sinner, Djokovic e Alcaraz avessero ricevuto offerte da circa 1 milione di dollari a testa per partecipare. Anche l’esibizione Mgm Rewards di Las Vegas, cancellata dopo la rinuncia di Sinner e Alcaraz, gli avrebbe garantito un cachet della stessa entità.

L’impatto economico complessivo resta assolutamente gestibile. La vera forza di Sinner sta nella sua immagine e nel valore commerciale che ha costruito negli anni: una base solida che gli permette di affrontare questo periodo senza reali scossoni finanziari.

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