Virtus Bologna, ecco lo scenario in vista dell'aumento di capitale

Gli azionisti del club felsineo saranno chiamati a breve a versare la prima tranche dell’aumento di capitale sottoscritto nel dicembre scorso.

Virtus Bologna aumento capitale
LE FINANZE DELLE VU NERE
Daniel Hackett (Image credit: Frederic DIDES/PANORAMIC/Insidefoto)

Situazione in evoluzione in casa Virtus. Gli azionisti del club felsineo procederanno a breve a versare la prima tranche dell’aumento di capitale di 3,6 milioni di euro deliberato l’11 dicembre.

L’iniezione dei fondi da parte dei soci si è resa necessaria per rispettare i parametri settati dalla Comtec, l’organismo di controllo dei conti in seno alla Federbasket. L’apporto della prima delle tre rate è previsto per venerdì 10 gennaio, al fine di far fronte alle scadenze finanziarie e alle conseguenti esigenze di cassa delle Vu-nere.

Virtus Bologna aumento capitale – La cessione del credito di Bologna Fiere

In questo contesto, Crif, la società che fa riferimento a Carlo Gherardi, ha recentemente acquisito un credito di 2,5 milioni di euro vantato da Bologna Fiere nei confronti del club.

Gherardi è attualmente azionista di minoranza della Virtus, detenendo il 45% del capitale sociale, a fronte del 55% che fa capo a Massimo Zanetti, fondatore di Segafredo, che è anche main sponsor della squadra.

La cessione del credito rappresenta sicuramente una boccata d’ossigeno per le casse del club, che dovrà restituire l’importo a Crif entro il 2030.

Questo ammontare verrà tuttavia apportato almeno in parte per adempiere alla quota di pertinenza di Gherardi nell’aumento di capitale, andando a fortificare la struttura finanziaria dell’azienda attraverso una compensazione del credito.

I piani di Gherardi e Zanetti

Secondo quanto appreso da Il Resto del Carlino, l’operazione non dovrebbe implicare una scalata di  Gherardi all’interno della compagine societaria.

I rappresentanti di Gherardi hanno infatti chiarito che l’imprenditore non intende rafforzare la propria posizione societaria, bensì agire come un traghettatore.

L’investitore punta ad assumere un ruolo di spicco nella transizione verso una futura compagine societaria, che sarà composta secondo i rumors da una cordata imprenditori bolognesi, nel momento in cui il presidente Zanetti deciderà di cedere il suo 55%.

Conditio sine qua non per la vendita delle quote del patron è l’esordio nella nuova arena in zona Fiera, per cui tuttavia i tempi sono slittati rispetto al cronoprogramma che prevedeva il taglio del nastro nell’autunno 2026.

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