Le ambizioni del Santa Giulia guardano alle Atp Finals: ma occorre prima coprire i costi

Un’area polifunzionale con 16mila posti che pensa già al futuro post olimpico. Ma l’Arena Santa Giulia di Milano deve prima essere ultimata con costi in crescita.

Indagine Milano-Cortina
Il futuro post olimpico
Image credit: Depositphotos

Nasce per l’hockey olimpico ma i suoi possibili utilizzi non si fermeranno di certo a uno sport poco praticato e altrettanto seguito in Italia.

L’Arena Santa Giulia di Milano, l’unica nuova struttura sul versante lombardo per i Giochi invernali di Milano Cortina 2026, non sarà una cattedrale nel deserto, vista tangenziale.

A prescindere dalle Olimpiadi, l’Arena è pensata sin dalla sua fase progettuale come uno spazio polifunzionale: eventi e concerti ma anche tanto sport, come volley, basket e tennis.

Ed è su quest’ultima disciplina che si concentrano le ambizioni a lungo termine: le Atp Finals, “blindate” a Torino fino al 2027, potrebbero traslocare a Milano, per l’ultimo triennio di assegnazione, fino al 2030 proprio nella struttura di nuova realizzazione.

Santa Giulia ATP Finals: un’Arena pensata per gli eventi

I presupposti ci sono tutti: una struttura in grado di ospitare 16mila persone, con un parterre in grado di allargarsi o restringersi in base all’evento al fine di garantire la visibilità ottimale da ogni postazione.

Non mancheranno i servizi ancillari, come ristorazione, anche con un’offerta gourmet, bar, club per concerti e lounge.

Inoltre, saranno realizzati 20 skybox tra il primo e il secondo anello, per una clientela premium ma anche per meeting corporate.

Il garage multipiano è progettato per ospitare oltre 2.700 auto e i lavori di collegamento alla tangenziale saranno ultimati con uno svincolo pensato per un accesso rapido.
E poi la piazza di 10mila metri quadri, aperta al pubblico, per altri eventi.

Questo il prossimo futuro.
Tornando al presente, sono attualmente al lavoro oltre 300 persone che raddoppieranno nelle prossime fasi, anche perché la scadenza è stringente: 15 dicembre 2025, comprensiva di test di collaudo già effettuati.

Ma se i lavori procedono alacremente, salgono anche i costi, dovuti principalmente all’aumento delle materie prime. Il budget preventivato, di 180 milioni di euro, è ormai sorpassato e si potrebbe già essere arrivati oltre i 250 milioni.

Il tema degli extra – costi passa dal Governo

Secondo quanto spiega a Il Corriere della Sera, Klaus Peter Schulenberg, il ceo di Cts Eventim, azienda tedesca tra i proprietari dell’Arena e che ha in capo i lavori, «ad oggi come oggi è impossibile dire quale sarà il costo finale. Siamo in attesa di un contributo dal governo italiano o dall’amministrazione comunale perché dobbiamo costruire l’Arena in tempi molto brevi e questo si è rivelato molto costoso. Sono comunque ottimista».

Oltre a Cts Eventim, la cordata di privati proprietari del Santa Giulia, comprende Arup, Populous, David Chipperfield Architects e Studio In.Pro.
Palazzo Marino non potrà coprire costi extra e quindi le attenzioni sono tutte sul Governo che ancora non si è espresso in merito.

Oltre all’ottimismo di Schulenberg si può fare affidamento sulle dichiarazioni di Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che, in fase di sopralluogo al Santa Giulia aveva spiegato come le Olimpiadi non si limitassero a essere «un evento lombardo o veneto, ci saranno 3 miliardi di telespettatori e turisti da tutto il mondo. Quindi il Governo farà assolutamente la sua parte».

Quel che è certo e che, a poco più di un anno dalla consegna, i lavori non possono rallentare nemmeno di un giorno.