Scherma per tutti: il progetto FIS per gli Over 65

Finanziata da Sport e Salute, l’iniziativa federale mira ad avvicinare alla pratica di questo sport e a contrastare la vita sedentaria delle persone della terza età.

Sostenibilità scherma
sostenibilità sociale
Alessio Foconi e Tommaso Marini. Image credit: Michael Baucher / Panoramic / Insidefoto

Il ruolo dello sport nella vita delle persone può avere effetti sorprendenti.

Non si tratta semplicemente di far crescere abilità tecniche e senso della competizione: praticare attività fisica è un prezioso antidoto all’invecchiamento, una delle migliori forme di prevenzione per la propria salute.

Tra le tante declinazioni del termine sostenibilità c’è anche la correlazione tra la pratica sportiva e la salute generale delle persone: una popolazione attiva e meno sedentaria avrà meno bisogno di assistenza medica, con una intuibile e benefica riduzione dei costi sanitari per la collettività.

Una delle iniziative avviate dalla Federazione Italiana Scherma (FIS) muove proprio da queste basi: il progetto Attività Over 65 segue l’esempio raccontato a fine 2022 dalle colonne del Los Angeles Times. Lo stesso autore, David Wharton, ha raccontato la propria esperienza, una sorta di innamoramento avvenuto già in età adulta con la disciplina – il fioretto nel suo caso – che lo porta a trovare un nuovo proposito e a godere dei tanti benefici che ne conseguono.

Sostenibilità scherma – Il progetto di FIS

Il progetto Over 65 fa parte del bando Ceti fragili finanziato da Sport e Salute e iniziato nel 2023, con cui FIS ha voluto avvicinare alla propria disciplina persone in condizioni di salute critiche.

Un esempio concreto di questo intento è rappresentato da Nastro Rosa è il nome dato all’attività di supporto a donne che hanno subito interventi al seno a fini riabilitativi, per aiutarle a ripristinare la piena funzionalità degli arti superiori anche grazie ai movimenti propri della scherma.

Mentre, con l’attività Over 65, l’intento è quello di contrastare la sedentarietà attraverso la promozione della scherma tra le persone “senior”. Il progetto viene portato avanti presso diversi circoli sportivi sul territorio nazionale, e ha da subito trovato un riscontro positivo.

Gli obiettivi iniziali sono diventati risultati concreti grazie al lavoro dei maestri federali e l’adesione al progetto da parte dei partecipanti. La scherma è uno sport che può essere praticato a prescindere dall’anagrafe e l’esempio dato da schermitrici e schermidori consente di sviluppare le facoltà cognitive, a migliorare i riflessi e a potenziare l’attenzione della vista e la flessibilità nei movimenti, a qualunque età.

Le ricadute sono positive anche in termini di pura pratica sportiva, pur essendo chiaro a tutti che la finalità non è certo quella di scoprire giovani talenti da avviare all’agonismo. Piuttosto, ancora una volta, lo sport si presta ad essere un valido strumento attraverso cui veicolare messaggi e pratiche improntati al benessere e alla socialità.

Contrastare la sedentarietà degli over 65 vuol dire anche favorire nuovi rapporti interpersonali, stimolare la conoscenza tra coetanei che, proprio in quanto “diversamente giovani” possono avere difficoltà nella socializzazione.

Sostenibilità scherma –  L’esempio dei circoli

Nel corso dei mesi diversi circoli e società affiliate alla Federazione hanno messo a disposizione le loro sedi, con sessioni dedicate agli Over 65.

A Roma il Circolo Canottieri Aniene ha aperto la sua palestra polifunzionale ai senior per far provare l’esperienza della scherma con l’aiuto di grandi nomi di questo sport come Paolo Dentice di Accadia, che fu campione juniores di sciabola, e Michele Maffei, campione olimpico sempre nella sciabola alle olimpiadi di Monaco ‘72.

Esperienze analoghe si sono avute a Chieti, con il circolo Teate Scherma ad accogliere i partecipanti, curiosi di imparare i rudimenti della scherma nelle sue tre discipline (fioretto, spada e sciabola), dimostrando che non c’è età in cui non si possa cominciare ad appassionarsi a uno sport.

La vittoria per una volta non è simboleggiata da una coppa o una medaglia, ma dalla semplice partecipazione all’attività. Strappare qualche ora alla sedentaria vita casalinga, vincere l’inerzia, la paura o semplicemente la pigrizia con la voglia di rimettersi in gioco, prendersi cura di sé e fare nuove esperienze: questi i veri indicatori del successo dell’iniziativa.

Traguardi all’apparenza scontati, ma che nascondono il vero tesoro di progetti del genere: la salvaguardia del benessere dei partecipanti, non solo in termini di salute fisica, ma anche relazionale e sociale.

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