ATP Finals, sarà staffetta Torino-Milano: si allontanano gli altri scenari

L’accordo di massima fino al 2030 tra Federtennis e ATP fa venir meno alcune ipotesi di sedi fuori dal Belpaese, tra cui l’Arabia Saudita.

ATP Finals sede futuro
l'arabia può aspettare
Novak Djokovic, ATP Finals 2023 (Photo by Nicolo Campo / Insidefoto)

Tenersi stretto un evento unico nello sport mondiale, nonostante il forte vento arabo che spira sempre più intensamente. Torino si appresta a vivere la sua quarta edizione delle Finals, forte del successo delle precedenti annate e, conscia di potersi godere, da vicino, il numero uno del ranking ATP.

Dopo il lungo dominio di Londra (2009-2020), la kermesse tra gli otto migliori tennisti del circuito ATP è atterrata in Italia, con il capoluogo piemontese che ha messo a disposizione il proprio Palasport Olimpico.

Dal 2021, Torino ha ospitato il meglio del tennis mondiale, registrando numeri importanti e inequivocabili: indotto triennale oltre quota 450 milioni di euro e, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia nella prima edizione, il ticketing del triennio ha cubato circa 50 milioni di euro.

Una crescita registrata anno dopo anno, edizione dopo edizione, grazie anche alla passione dei tifosi italiani trainata dalle performance dei tennisti e tenniste del Belpaese. L’edizione delle Nitto Atp Finals 2024 vedrà Jannik Sinner nel singolo e la coppia Simone Bolelli-Andrea Vavassori nel doppio: lo spettacolo sulle tribune dell’Inalpi Arena è assicurato.

Ma ancora per quanto Torino potrà godersi il torneo tra i “magnifici otto” della racchetta mondiale? Ecco tutti gli scenari futuri, con un accordo in scadenza tra qualche mese.

ATP Finals sede futuro – Torino in pole

Il dato di fatto è che la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) vuole mantenere le ATP Finals in Italia. Risultati economici e risonanza internazionale sono le due chiavi del successo del torneo e Torino lo sa bene.

L’accordo tra l’ATP e la Federtennis, per quanto riguarda il capoluogo piemontese, scade nel 2025. Ma l’edizione dell’anno prossimo non sembra proprio presentarsi come un’ultima volta per Torino. La volontà è quella di rinnovare il contratto, almeno fino al 2027. 

Una proroga che, dal punto di vista federale, deve essere riconosciuta da ATP, sia per “ammortizzare” l’investimento dell’organizzazione, messo a dura prova nell’edizione 2021 causa restrizioni Covid-19, sia per dare il giusto riconoscimento all’operato dell’ex PalaAlpitour.

Se non si concretizzerà l’estensione biennale, la seconda strada verterà su un rinnovo per altri cinque anni: Torino sa di avere dalla sua un’Italia sempre più ai vertici del tennis mondiale e l’ATP non può non tenerne conto nella scelta della sede. Un’opzione che sembra essere la più percorribile, con le ultime indiscrezioni che parlano di un accordo di massima fino al 2030.

Sul tema si erano già espresse, favorevolmente, le più importanti cariche dello sport italiano. Ne ha parlato Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, sottolineando come «dobbiamo guardare al futuro con fiducia e con la stessa capacità di visione di quando è iniziata questa avventura. Non abbiamo veramente voglia di perdere questo secondo tempo della partita».

Il numero uno della FITP, Angelo Binaghi, nella conferenza di chiusura dell’edizione 2023, aveva già espresso chiaramente il suo pensiero. «Non so dove, non so per quanto ma le Atp Finals non finiscono nel 2025, statene certi. Questo è il momento della responsabilità e credo ci siano tutte le condizioni, per cui iniziamo a muoverci per presentare una proposta credibile. Partiremo da Torino perché la riconoscenza per noi è un valore fondamentale».

ATP Finals sede futuro – Si rimarrà in Europa, con Milano sullo sfondo

Ma cosa succede se non si trova l’accordo per Torino? Il futuro è ancora nebuloso ma l’Europa ha grandi chance di mantenere l’organizzazione dell’evento. L’ultima volta fuori dal Vecchio Continente risale al 2008, a Shanghai, quando per la prima volta un giovane Novak Djokovic sollevò il trofeo.

«I migliori giocatori sono europei e l’ultimo Master 1000 si gioca in Europa. C’è una grossa probabilità che il torneo resti in questa parte del Continente. È giusto, però, valutare tutte le opzioni. Ho parlato con il presidente Binaghi e il ministro Giorgetti che è un grande appassionato e vorrebbe le Finals ancora in Italia. Faremo del nostro meglio per tenere il grande tennis in Italia». Le parole risalgono al novembre 2023 e sono di Andrea Gaudenzi, presidente ATP, ai microfoni di Sky Sport.

Da allora, alcuni rumours hanno visto ergere Milano come seria candidata al post-Torino. Una delle ipotesi sul terreno sarebbe quella di trasferire le Finals nel capoluogo lombardo, sfruttando la nuova arena di Santa Giulia che dovrà essere pronta nel 2026 per Milano-Cortina.

Il palazzetto, infatti, diventerà il più capiente teatro indoor della Penisola, grazie ai suoi 15mila posti. Strada, ipoteticamente, percorribile anche per la Coppa Davis

ATP Finals sede futuro – Interesse Arabia: pericolo scampato?

Le notizie che trapelano sull’accordo di massima tra ATP e Federtennis fino al 2030 sembrano aver posto un ostacolo all’avanzata dell’Arabia Saudita nello sport mondiale. Eppure il tennis sembra al centro della cosiddetta Vision 2030.

Nel febbraio 2024, un comunicato congiunto tra ATP e PIF (fondo sovrano del Paese) ufficializzava una partnership strategica pluriennale, definendola «un’alleanza che dimostra, da una parte, la crescente influenza del regno del Golfo nel mondo dello sport e, dall’altra, il significativo impegno comune per migliorare il tennis mondiale».

Il ranking ATP affiancato da PIF, le WTA Finals e le Next Gen ATP Finals a Riad, dopo averle strappate a Milano. L’Arabia Saudita vuole mettere le mani sulla racchetta e non sembra porsi limiti: per mantenere le ATP Finals in Italia servirà tempismo e voglia di investire, per non trasformare il torneo in una “Six Kings Slam” bis.

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