Nel mondo dello sport moderno, il tifoso non è solo un appassionato che segue la propria squadra del cuore. È un consumatore che contribuisce significativamente al mercato dell’intrattenimento sportivo, spendendo per biglietti, abbonamenti e merchandising. Ma qual è il profilo del tifoso sport disposto a pagare per accedere ai contenuti sportivi?
Secondo i dati di Intelligence Research in Sponsoring (Iris) della Global Sports Survey di PwC, i giovani tra i 16 e i 24 anni sono i più propensi a farlo, con il 55% di loro disposto a pagare, rispetto al 28% delle persone tra i 55 e i 64 anni. Il report della nota società di consulenza ha interpellato 411 dirigenti del settore sportivo e dell’intrattenimento.
I Centennials (nati tra metà anni Novanta e primi anni Duemiladieci) e i Millennials (nati tra inizio anni Ottanta e metà anni Novanta) dominano la scena quando si tratta di abbonamenti a piattaforme sportive.
In media, i giovani tra i 16 e i 34 anni hanno tra 1,9 e 2 abbonamenti attivi, mentre i più anziani si fermano a 1,4 (allargando il campo anche a OTT come DAZN, Netflix e Disney+). Questo riflette una crescente frammentazione dei media e un interesse maggiore per i contenuti sportivi online rispetto alla TV tradizionale.
I giovani, infatti, non solo sono disposti a pagare di più, ma guardano anche più frequentemente lo sport: il 24% dei Millennial lo segue quotidianamente sia online che sulla tv tradizionale, contro il 16% in tv degli over 55 e il 9% degli stessi via Internet.
Profilo tifoso sportivo – L’evoluzione dell’appassionato per club e leghe
Il cambiamento nelle abitudini di consumo sportivo ha costretto i club e le leghe a reinventarsi. Non sono più solo entità sportive, ma veri e propri creatori di contenuti, capaci di influenzare il proprio pubblico e monetizzare attraverso piattaforme digitali. La sfida è aumentare i ricavi in un mercato in evoluzione, dove i fondi di investimento stanno diventando sempre più influenti.
Il mercato sportivo ha infatti visto una crescita significativa negli ultimi anni, con un tasso di incremento del 7,3% previsto entro i prossimi cinque anni. Questo boom ha portato club e campionati a esplorare nuove fonti di entrate, come la vendita di diritti audiovisivi e l’attivazione di nuove linee di business, soprattutto attraverso il digitale.
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La divisione tra generazioni non riguarda solo la propensione a pagare, ma anche il potere d’acquisto. Gli anziani, sebbene abbiano un maggior potere economico, tendono a reindirizzare le loro spese verso altre priorità, come il risparmio, rispetto ai più giovani che vedono l’intrattenimento sportivo come una parte fondamentale della loro vita.
Investimenti settore sportivo: i prossimi target
In questo contesto, il 68% dei partecipanti al panel prevede che gli investitori si concentreranno sugli investimenti in proprietà sportive premium, intese come franchigie, campionati e titolari di diritti audiovisivi. È questo il caso di CVC con La Liga o Ligue-1.
Il 41% ritiene che i capitali continueranno a bussare alla porta di club, campionati e federazioni, rispetto al 22% che ritiene che andranno agli Esports, agli operatori di scommesse e alle piattaforme di fantasy gaming. Infine, la terza categoria più popolare è lo sportstech, con il 17%.
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