Il destino di Sinner si decide Oltreoceano, tra New York e Montreal. Questo 6 settembre 2024 rimarrà ben impresso a Jannik e a tutti i suoi tifosi, per una giornata che si prospetta di fuoco.
Da una parte la semifinale US Open contro Jack Draper, dall’altra WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) che NADO Italia (Agenzia Italiana Antidoping) hanno tempo fino alla mezzanotte per decidere se fare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna contro la sentenza di assoluzione dell’ITIA (International Tennis Integrity Agency), emessa a metà agosto.
Questa sentenza sul caso Clostebol aveva stabilito che Sinner non era né colpevole né negligente riguardo alla sua positività al doping. La WADA aveva annunciato, subito dopo la sentenza, che avrebbe esaminato attentamente i documenti.
Sinner ricorso WADA – La sentenza dell’ITIA
Ma cosa aveva stabilito la sentenza di metà agosto dell’ITIA? Nessun dubbio: trattasi di “assunzione involontaria” e Sinner dichiarato innocente.
Il primo test antidoping di Sinner risaliva al 10 marzo, durante il Masters 1000 di Indian Wells, e aveva rilevato tracce minime del metabolita del Clostebol nelle sue urine. Un secondo test, effettuato otto giorni dopo la competizione (dove Sinner era stato eliminato in semifinale da Carlos Alcaraz), ha nuovamente mostrato la presenza di quantità molto ridotte della stessa sostanza.
Il livello era talmente basso che i tre medici incaricati di esaminare il caso, due dei quali non conoscevano l’identità di Sinner, non hanno rilevato alcuna anomalia.
Sinner ricorso WADA – Il precedente di Errani
Poche ore e, dunque, si saprà il destino del tennista alto-atesino ma non si tratta del primo caso in cui un atleta azzurro viene messo sotto la luce dei riflettori per una vicenda simile.
NADO Italia, che ha gestito il maggior numero di casi legati al Clostebol a livello globale, ha in passato presentato ricorso contro l’assoluzione di Sara Errani, campionessa olimpica, per una sostanza diversa.
La tennista italiana era stata inizialmente assolta dal tribunale del tennis nella nota vicenda di contaminazione alimentare, ma NADO Italia ha impugnato la decisione, portando al ribaltamento della sentenza.